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"Carolina D'Amato." La voce riecheggiò in tutta la stanza. Una ragazza sui venticinque anni si alzò dalla sedia e si incamminò tremante furori dalla sala d'attesa.
Credo che tutti i presenti nella stanza potessero capire come si sentisse quella ragazza in questo momento.
Io cercavo di non pensarci. Cercavo di non pensare che a breve mi sarei trovata davanti a tutti gli insegnati di danza della scuola di amici. Entrare in quella scuola per me significava molto, avevo sempre seguito quel programma in TV e avevo sempre desiderato parteciparci e ora che avevo finalmente compiuto la maggiore età, anche se ad essere onesti mancava qualche mese ancora, non ci avevo pensato molto prima di iscrivermi ai provini per ottenere il banco in quella scuola. Mi guardavo intorno cercando di rilassarmi e non pensare che quel giorno mi sarei giocata tutto.
Quella stanza era davvero grande, eravamo circa una cinquantina di persone in quella stanza in attesa di poter mostrare il nostro talento. Molte persone avevano fatto amicizia tra di loro, io invece ero rimasta sulle mie. Ero una persona molto introversa e l'agitazione per l'esibizione non mi aiutava di certo a fare nuove amicizie.
Circa mezz'ora dopo la porta si aprì di nuovo e la ragazza che era entrata prima uscì.
"Lucrezia Bianchi." Sentii il mio cuore fermarsi per un secondo per poi riprendere a battere velocemente. Presi un grosso respiro e mi alzai dalla sedia. Presi le mie cose e, con mani sudanti e il cuore a mille, entrai nella stanza. Era una stanza abbastanza grande e completamente vuota. Infondo c'erano i professori di amici seduti al proprio posto. La parte del canto era vuota. Deglutii quando incontrai lo sguardo della Celentano. Era l'insegnante che temevo di più. Non ero una ballerina di classico e quindi piacere a lei era ancora più difficile.
Guardai i cinque professori timorosa e poi mi posizionai al centro della sala. Quando la musica partì, iniziai a danzare mettendoci tutta me stessa, entrare in quella scuola significava molto per me. Cercai di gestire al meglio l'agitazione sfruttando tutta l'adrenalina che avevo in copro. Una volta finita la coreografia chinai la testa in segno di ringraziamento mentre cercavo di regolare il respiro.
"Vorrei vedere una tua improvvisazione." Mi disse Veronica Peparini sorridendomi incoraggiante. Annuii passandomi una mano sulla fronte e quando la musica partì di nuovo improvvisai qualche passo cercando di pensare ad altro. Pensai di trovarmi nella mia stanza da sola a montare una coreografia. Non ero una ballerina molto brava quando si trattava di improvvisare. Ero una ragazza molto ansiosa ed entravo facilmente nel panico quando dovevo ballare dei passi improvvisati davanti ad altre persone. Pensare di trovarmi da sola nella mia camera mi aiutò molto a gestire la mia ansia e riuscii a concludere il pezzo senza problemi.
"Molto bene.. Le faremo sapere." Affermò Garrions. Annuii e dopo aver ringraziato i professori, presi il mio borsone ed uscii dagli studi.
Ero ancora agitata per quanto successo poco fa, non capita tutti i giorni una cosa del genere. Uscii fuori dagli studi per avvisare mia madre e chiamare un taxi che mi avrebbe portato in hotel.
Mentre attendevo una risposta da mia madre, notai un ragazzo fuori gli studi camminare avanti e dietro mentre parlava al telefono. Si vedeva che era agitato, anche lui doveva essere lì per i casting.
Era davvero un bel ragazzo dovevo ammettere, non riuscivo a smettere di osservarlo.
Distolsi lo sguardo soltanto quando vidi arrivare il taxi che avevo chiamato qualche minuto prima. Entrai in auto e dopo aver comunicato al tassista il nome dell'hotel, ritornai a guardare quel ragazzo finché mi fu possibile. Per tutto il tragitto in taxi non feci altro che pensare a quel ragazzo. Mi domandai se fosse lì per la danza o per il canto, se avessi avuto la possibilità di vederlo, come si chiamasse, quanti anni avesse. Cercai di pensare ad altro, infondo chi mi dava la certezza che l'avrei rivisto?

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