Tre mesi dopo...
Harry non era più un sorvegliato speciale.
Aveva smesso di cercare di scappare ed Anne, Ed e Gemma avevano smesso di cercare di farlo scappare.
Des lo aveva sempre ripreso e punito, ogni volta sempre in maniera peggiore.
Harry era stanco quasi costantemente.
Mangiava poco, rare erano le volte in cui guardasse in faccia qualcuno o rivolgesse loro parola, rare le volte che si aggirava tra gli scogli.
Dormiva, ma non risposava mai. Il suo sonno era tormentato e doloroso. Vedeva Louis ogni volta che chiudeva gli occhi, e poi lo vedeva allontanarsi, venire ferito da suo padre e da quel bastardo di suo cugino Nick, oppure ritrovarselo vicino, tendere le mani per toccarlo e non riuscirci mai.
E se lui stava così, non voleva nemmeno immaginare come stava Louis, non sapendo nemmeno dove il suo compagno fosse finito.
Louis prendeva sempre male le cose, reagiva di stomaco e troppo violentemente e intensamente, ma quella era una delle cose che amava di più di lui. Il suo vivere le cose sempre agli estremi o tutto o niente. Louis non aveva mezze misure. Se amava, amava con tutto quello che aveva, mettendo in gioco tutto se stesso, sempre a costo poi di ritrovarsi con il cuore a pezzi.
'Lo metto sempre in conto!', diceva sempre con un sorriso.
'Nella vita è normale soffrire, l'importante è non nascondersi! Non aver paura delle proprie emozioni e dei propri sentimenti!'
Quando invece smetteva di tenerci, semplicemente ci metteva una pietra sopra.
Ma in questo caso Harry sapeva che una pietra sopra a lui non l'avrebbe mai messa. Era sicuro che Louis sapesse quanto lo amava e sentiva che non ce l'avesse con lui e questo non gli avrebbe dato pace mai.
*Negli ultimi tempi, l'unica cosa che non lo facesse sentire totalmente morto, era una piccola Manta Birostris* che aveva salvato dalla rete di un pescatore e che da quel momento aveva cominciato a seguirlo ovunque. Le mante gli erano sempre piaciute e lo avevano sempre affascinato con il loro saper volare nell'acqua. Le loro infinite capriole, il loro fluttuare placide e calme come se fossero perennemente coinvolte in una danza lenta.
Guardarle nuotare o cibarsi gli metteva tranquillità e quella piccola amica che continuava a girargli intorno rendeva le sue giornate un po' meno dolorose, ma mai piene.
Il vuoto che sentiva al centro del petto, non smetteva mai di fargli male e ogni volta che pensava che prima o poi avrebbe potuto affondare di nuovo negli occhi più blu e più belli che avesse mai visto, l'ombra nera della possibilità che sarebbe anche potuto non succedere mai più, si ripresentava e il buco si allargava togliendogli il fiato."Volevi vedermi padre?"
"Si Harry... Vieni, avvicinati"
"Sto bene qui, grazie", grazie di cosa poi.
"É proprio per questo che ho voluto vederti. Devi smetterla con questo atteggiamento e rispettarmi. Sono tuo padre e il Primo Tritone..."
"Ti rispetterò quando tu rispetterai me e mi farai tornare dalla persona che amo!", urlò Harry.
"Questo non succederà mai!"
"E allora aspetterai il mio rispetto per tutto il resto della vita", rispose Harry per poi voltarsi e andarsene.
Nuotò velocemente scivolando tra le rocce per poi fermarsi inconsciamente.
Le lunghe braccia stese ai lati del corpo, i pugni stretti, la mascella contratta, lo sguardo basso e la rabbia che gli ribolliva nelle vene.
Le branchie ai lati del busto che si aprivano e chiudevano freneticamente.
Rimase così per del tempo indefinito, finché non sentì della pelle dura e delicata accarezzargli la spalla.
Si girò di scatto come se fosse stato ridestato bruscamente dal trance in cui era scivolato e si ritrovò faccia a faccia con la sua piccola amica che subito cominciò a girargli intorno sbattendogli contro le ali.
"Dai Eve!", disse Harry all'animale con un lieve sorriso.
L'animale si fermò proprio accanto a Harry che le diede un buffetto vicino al rostro destro e insieme nuotarono verso la caverna del riccio.
Dopo un po' arrivò Anne, con l'espressione sempre più corrucciata e l'anima sempre più in pena per il suo figlio più piccolo.
"Harry amore... "
"Mamma...", sfiatò Harry e andò a rifugiarsi tra le braccia di sua madre.
"Come stai oggi, piccolo mio?"
Harry scrollò le spalle. Odiava che ogni giorno, più volte al giorno, Anne gli chiedesse come stava, ma sapeva anche che avesse bisogno di chiederglielo.
"Come vuoi che stia mamma... Come sto da tre mesi... Prima papà ha voluto vedermi..."
Anne fece una faccia stupita allontanando appena suo figlio per guardarlo in faccia:"Cosa ti ha detto?"
"Che devo smetterla con questo atteggiamento e devo portargli rispetto... Lo odio mamma... Lo odio proprio, non lo sopporto più"
"Lo so Harry... Io provo tutti i giorni a parlarci e a farlo ragionare, ma è come uno squalo quando sente l'odore del sangue... Vede tutto nero e non ascolta niente...", disse ad un Harry con l'espressione sempre più distrutta.
Chiacchierarono un altro po', per la maggior parte del tempo sempre di Louis.
Era l'unico momento in cui Anne poteva vedere gli occhi di suo figlio tornare a brillare e sperava davvero di poterlo liberare un giorno dalle grinfie del suo stesso padre, di quell'uomo che una volta lei amava profondamente ma del quale, adesso, non riconosceva nemmeno più i tratti.
Anne fece per lasciare Harry, quando lo sentì emettere un suono stridulo e si voltò immediatamente.
Vide Harry piegarsi e raccogliere qualcosa dal fondo, per poi rivolgerlesi con il palmo della mano aperta.
Anne rabbrividì ed inorridì non appena vide ciò che Harry teneva in mano.
Una squama verde spento riluceva nel grande palmo del riccio.
I tritoni non cambiavano pelle e la loro vita era direttamente collegata alla loro felicità e alla qualità dell'acqua. L'acqua era perfetta, ma Harry non era felice. Non lo era da tre mesi ed il suo corpo stava cominciando a dare i primi segni di cedimento.
Quella piccola squama poteva voler dire solo una cosa.
Era un conto alla rovescia della vita di Harry e le cose sarebbero solo potute peggiorare se non avessero trovato un modo per cambiarle.
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Underwater // Larry Stylinson AU! #Wattys2016
FanficDue ragazzi e un amore comune, il mare ed entrambi con un segreto che ha sempre condizionato la loro vita. Uno abituato a cavalcare le onde, l'altro a nascondervisi sotto. Cinque ragazzi che si ritroveranno ad essere amici per caso e alla fine, tutt...