«Fai sempre così quando menti» dissi sorridendo ingenuamente;
«Così come?» domandò teneramente Alison,guardandomi confuso.
«Hai un modo tutto tuo di mentirmi» risposi tutto d'un fiato,come se non m'importasse della sua risposta,come se,dopo tanto tempo,avessi il coraggio di dirle ciò che pensavo. «Ti ho mai mentito?»domandò ansiosa come se per lei fosse una novità; «Si lo fai molto spesso...quando menti arricci il naso,e ti tocchi i capelli. La tua voce diventa più bassa.». Lei arrossì. Le sue guancia bianche divennero rosse,abbassò lo sguardo per la vergogna,e com'era solita fare si spostò la ciocca dietro l'orecchio sinistro e dopo aver preso fiato,mi guardò con occhi lucidi e mi disse «Prova a vedere ora se mento» disse con tono deciso,determinata. Così mi baciò. Senza nessun motivo apparente,come se dopo tutte le bugie dette,fosse tutto finito. Mi sentii trasportato da quel bacio. Fu l'aria che riempì i miei polmoni salvandomi annegato dalle sue bugie. L'aria si faceva sempre più calda,e lei si mise sopra di me,sopra alle mie gambe. Mi tolse i bottoni dalla mia camicia bordeaux,e i suoi baci malati,violenti e possessivi caddero sul collo,dimenticando tutto. Il mio petto era scoperto,e io,con le mie mani,le strappai la maglietta. Ero in un fuoco ardente. L'eccitazione a mille.
Ma che presto finì.
«Ottimo modo di manipolarmi.» le sussurrai nell'orecchio sfiorandolo con le mie labbra. Lei mi guardò,dritta negli occhi. Fece un ghigno.
«Mi devi una maglietta nuova.»disse,
«No,ti devo la dignità.»risposi aspramente.
« Daniel,già ti sei dimenticato come ci siamo divertiti io e te?» disse toccandomi con le sue dita sul mio petto.
«Finiscila.» dissi tremando. Ci fu un momento di silenzio tra noi,ma io sentivo il forte bisogno di baciarla. «Ricordi questo?» chiese maliziosamente; si abbassò leggermente leccandomi la pancia,guardandomi. Chiusi gli occhi e cedetti. Lei mi tolse i pantaloni,e beh,il resto è storia.
Non sono mai stato bravo a far finta di niente,non ero il ragazzo capace di mentire. Se solo avessi provato a mentire sarei stato scoperto dopo pochi minuti. Lei dormì a casa mia. Era bella quando dormiva,un piccolo angelo. Avrei voluto che fosse rimasta così,fragile e dolce in modo da proteggerla sotto il mio braccio accostato al mio cuore. La sua testa sulla mia spalla diventa pesante ma nonostante il dolore non voglio disturbarla. Si sposta verso destra ed io l'abbraccio. Il mio fiato sul suo collo,la sua pelle liscia sulla mia. I suoi capelli sono così profumati. Alison Violet,cosa mi nascondi?
«Sta' fermo» disse con voce bassa;
«Sto fermo» affermai
«Il tuo amico no.» rispose ridacchiando un po';
«Non ho alcun controllo su quello» dissi imbarazzato,lei si girò verso di me di scatto,toccò i miei riccioli e io chiusi gli occhi. Si avvicinò alle mie labbra,poi al mio collo.
«È il tuo turno.» disse Alison
«Mi stavo appena rilassando...»dissi sospirando,mi misi sopra di lei e la baciai,prima lentamente sulle labbra,poi sul collo lasciandole un succhiotto,poi le mie mani scesero sul suo seno baciandolo. «Ah..come fai a sapere tutte queste cose?» domandò;
«Sono le persone che nessuno immagina a fare ciò che nessuno può immaginare.» dissi fermamente e ritornai determinato. Scesi piano piano prima sulla sua pancia e poi fino alla sua amica. «Che dici facciamo conoscere il mio amico alla tua amica?» dissi; lei rise.
«Tra tante frasi tu scegli la peggiore?» disse continuando a ridere. Così entrai dentro di lei.
«Oh Daniel altre mille notti così.» disse.
A me sarebbero bastate altre mille notti solamente dormendo con te,pensai.
Ma tu volevi solo sesso,io volevo solo amore. Io volevo te ma tu volevi solo piacere.
Cosa mi nascondi,Alison Violet?
«Erano le tre di notte » dissi alla polizia;
«Può dirmi ciò che è successo?» chiese fermamente il poliziotto;
«La mia...ecco non so come definirla,ha dormito con me. Mi sono svegliato. Non l'ho trovata. Mi ha drogato...ed ha rubato tutto. Il pc,i soldi,le cose di valore...» dissi con il cuore in gola.
«Faremo il possibile,giovanotto. Come si chiama la ragazza?» chiese;
«Alison Violet»risposi
«Violet?» domandò sorpreso quasi come se quel cognome fosse conosciuto.
«Qualche problema?» domandai curioso, «No nessuno,informati prima.» rispose fermamente il poliziotto.
Se ne andò con aria strana,come se quella innocua e docile ragazza avesse fatto qualcosa. Qualcosa ha fatto, ma io l'amavo. Io voglio lei.
Tornai dentro con mia madre preoccupata,non avevo voglia di parlarle cosi la cacciai. Accesi la luce e guardai nello specchio la scritta in rosso con il suo rossetto rosso giungla: «Piccolo Daniel tornerò presto. Mi piace giocare con te. Aspettami.
Alison Violet.»
Rimasi senza parole,senza fiato, rimasi senza niente per un momento.
Chi sei realmente Alison Violet?
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Amore nel Crimine
General FictionQuanti segreti può nascondere un adolescente? Quanto può manipolare un'astuta ragazza? Quanto sarà sconvolgente la verità per Daniel? Una verità nascosta da bugie. Bugie,bugie...