Capitolo 10

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"Stavo iniziando a riprendermi e i medici , da ció che avevo sentito, speravano mi svegliassi da lì a poco.
Anche se ero completamente immobile, non riuscivo a parlare o cose del genere sapevo tutto ció che succedeva al di fuori dell'ospedale. Alex veniva a trovarmi ogni singolo giorno e per ore stava seduto ai piedi del letto ad accarezzarmi le mani e a raccontarmi tutto, per filo e per segno. Mi parlava della scuola, della piccola isola, di quello che aveva fatto quel giorno, ma soprattutto che ció che mi era successo aveva fatto riavvicinare i miei genitori. L'unica cosa su cui non spiccicava parola era Gennaro. Ogni tanto mi appariva steso a terra con le mani insanguinate, il naso rosso, gli occhi circondati dal nero delle occhiaie, dagli ematomi dei pugni e le sue iridi blu che se li guardavi potevi precipitarci dentro, e io in quel momento avrei proprio voluto farlo.
Anche i miei genitori venivano spesso a trovarmi. Mia madre qualche volta restava anche a dormire, mentre mio padre,non vivendo più un paese, doveva viaggiare alcune ore per raggiungerci; ma ero lo stesso felice perché sapevo che lui c'era.
Poi arrivò il giorno.
Era mattina e dalle finestre entravano caldi raggi di sole che mi scaldavano le braccia. Era una sensazione bellissima tanto che desiderai  svegliarmi per poter finalmente respirare l'aria fresca all'alba.
Si aprì la porta e dei passi si avvicinarono al mio letto, poi delle mani cinsero le mie: erano fredde, morbide e tremanti. Mi domandai di chi fossero: sicuramente non di mio padre perché le sue erano più grandi e forti, non di mia madre perché le sue erano più sottili e deboli, quindi restava solo Alex, ma lui non aveva mai le mani fredde. Pensai fosse una delle infermiere finché non iniziò a parlare <Ciao Hayden>"

fermò. Iniziai a immaginare chi potesse essere: il ragazzo biondo, una sua amica venuta da Milano, una sua compagna di cui non mi aveva parlato. Ma non fu niente di tutto quello.

"Era Gennaro.
<senti volevo dirti che mi dispiace molto per quello che è successo, non ho avuto la forza di venire prima a scusarmi perché so che è tutta colpa mia. Adesso però devi svegliarti, Alex sta tanto male e non mi parla. È stato lui a trovarci quella mattina a scuola, tu eri svenuta e io ,in preda al panico, sono scappato. Ti ha trovata stesa a terra accanto al mio zaino circondata da macchie di sangue. Ho provato a spiegare tutto. Gli ho raccontato di quei ragazzi, di quella notte alla piccola isola e di ció che hai fatto per me.>  La sua voce era tra pianto e disperazione; mi stringeva forte la mano e sentivo il freddo delle sue dita passare sulle mie. Poi tutto svanì. Nessuna mano fredda sulla mia, nessuna preghiera. Solo l'aria fredda che entrava dalla porta aperta.
Già...Gennaro era andato via e io ero rimasta con quel rimorso sulla pelle. Aveva ragione: dovevo svegliami.
Anche quel giorno venne Alex a trovarmi ma sul fatto che col suo migliore amico non parlava non disse niente. Rimase ore e ore accanto a me stringendo le mie mani con le sue, qualche volta accarezzandomi il viso e rigirandosi tra le dita i miei capelli.
Solo in quel momento capii quanto lui tenesse a me. <Hayden devi svegliarti, ho bisogno di te. Dei tuoi abbracci, del tuo sorriso e delle tue lacrime sulla mia maglietta. Anche se non sembra mi fa tanto male vederti così. Non so se mi senti ma io devo dirti una cosa che mi tengo dentro da quanto ti ho vista la prima volta spiarmi dalla finestra della tua stanza, a quando mi hai guardato con gli occhi sognanti quando ti ho portato nel bosco.>
Sì avvicinò sempre di più e riuscivo a sentire il suo respiro che mi solletica il naso.
<Ti amo> sussurrò tra le mie labbra.
Avevo l'adrenalina a mille, e il BIP BIP della macchina accallerò debolmente  insieme ai miei battiti.
Stava per andarsene quando aprii gli occhi e sussurrai 'anch'io'. Lui si girò si scatto. Gli si illuminarono gli occhi ,si avvicinò a me e gli gettai le braccia al collo.
Mi fecero uscire dopo due giorni e mi sentivo la persona più felice del mondo, finché non mi ritrovai davanti Gennaro.
La ferita sulla sua fronte stava iniziando iniziando chiudersi, intorno ai suoi occhi le chiazze nere stavano andando via e nelle sue iridi azzurre potevi finalmente vederci il mare. Zoppicante si avvicinò a me e Alex. Salutò l'amico con una pacca sulla spalla non ricambiata, poi si girò verso di me, mi guardò negli occhi e abbassò la testa in segno di scuse. Gli buttai le braccia al collo iniziando a piangere come una bambina e lui ricambio sia l'abbraccio che le lacrime. Avevamo passato qualcosa di brutto insieme e per superare quella cosa dovevamo contare l'uno su l'altro aiutandoci a vicenda. Alex a quel gesto strabbuzzò gli occhi e vedendo le lacrime bagnare le nostre guance si unì anche lui al nostro abbraccio. In quel momento mi sentivo protetta, al sicuro e sarei voluta stare lì, così, per sempre."

Ma gli attimi passano troppo in fretta, i minuti troppo lenti e le ore un'eternità. È  sempre così. Il tempo funziona al contrario. Le cose belle durano un battito di ciglia e ,anche se vuoi tenere gli occhi aperti, dopo un po bruciano e sei costretta a doverli chiudere e a perdere quel micronsecondo di felicità, gioia o amore che sia. Io credo che non esista il per sempre nelle cose: ad esempio da bambini giocavamo nelle giostre ed era la cosa più bella che avessimo mai fatto. Ma una giostra non può girare per sempre perché poi cresci e non ti diverte più, anzi desideri scendere. Quindi secondo me gli attimi sono quella parte dei secondi che vanno solo ricordati nei momenti tristi per portanti gioia e non momenti destinati a durare in eterno.

"Con loro ogni mio pensiero, preoccupazione svaniva per far posto a qualcosa, qualcosa di bello.
Alex fu il primo a sciogliersi dall'abbracio  <allora ragazzi, stasera si vanno vedere le stelle alla piccola isola>
Lo guardi negli occhi, lui prese il mio viso tra le mani asciundando le mie lacrime e dicendo  < anche se ho già due stelle davanti a me>.
Quella fu la notte più bella in assoluto. Rimasimo straiati sul legno freddo col naso all'insù e i sorrisi stampati in faccia."

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Ciao baell🙋
Allora: volevo augurarvi una buona pasqua🐰, anche se in anticipo, con questo capitolo molto felice😊. Scusate gli eventuali errori.🙈 Spero di aggiornare anche domani in ogni caso gli auguri li ho già fatti quindi...
Al prossimo capitolo🐼👅

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