Il momento di agire

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"Tutto pronto?"- la voce di Aly squillò nell'aria calda e soleggata di quel pomeriggio.

"Direi di sì"- risposi asciugandomi la fronte e sbuffando. Ci trovavamo al covo, e, dopo aver letto gran parte del libro di Stinkez, avevamo attuato metodi più "avanzati" per attirare creature soprannaturali. Quel libro era una specie di diario segreto, dove quest'uomo, considerato matto da tutto il paese, scriveva le sue avventure. Aveva trovato fate, lupi mannari, folletti, vampiri e altre creature, scrivendo il modo in cui li aveva cercati o attirati. E così, ci eravamo scervellati per preparare la pozione più potente che Jeremia avesse mai inventato per attirare creature sovrannaturali. C'erano dentro schifezze varie, come carne al sangue e zoccoli di mucca... Ovviamente io non avevo toccato quelle orribili parti animali; avevo lavorato per lo più sui vegetali.

Avevamo usato un grosso ramo come mestolo e un secchio di ferro delle dimensioni di una sedia per mescolare gli ingredienti. Nel frattempo, Ed era riuscito ad accendere il fuoco su un cumulo di rami secchi; così, trasferimmo il calderone accanto ad esso, girandolo ogni 5 minuti.

Dopo un'ora era abbastanza caldo, e un odore nauseante si propagava attorno a noi, investendoci con il suo tanfo. Arricciammo tutti e tre il naso. Poi Edward riuscì a parlare:

"Ora dobbiamo spostarlo in una stanza"-

"Già"- rispose Aly

Spegnemmo il fuoco sul pavimento di pietra della terrazza e alzammo il secchio quel tanto che bastava a non farlo toccare per terra; poi, con i nasi all'aria, trasferimmo la pozione nella minuscola stalla. Ammucchiammo la paglia intorno al secchio per nascondere il metallo e ci tirammo indietro pulendoci le mani e ammirando la nostra opera: sembrava che un lupo avesse vomitato il suo pasto lì. Giusta impressione, il lavoro era stato svolto bene. Ci battemmo il cinque sorridendo: ora non restava che aspettare.

"Ed, prendi il libro, così vediamo quanto tempo dobbiamo aspettare"- proposi, o meglio, ordinai.

Lui lo prese e lo sfogliò qualche secondo, prima di trovare la pagina giusta.

"Okay, ho trovato il paragrafo. Però usciamo di qua, sto per svenire"-

Io e Alice concordammo pienamente. Salimmo le scale, entrammo nella mini casa e ci appostammo dietro la finestra della stanzetta che doveva esser stata una camera da letto: che vista mozzafiato sull'intera pianura e sul mare... Semplicemente incantevole. Ed aprì il libro di fronte a tutti e ci indicò il paragrafo. Cominciai a leggerlo:

"Dopo aver spostato la pozione nel vecchio granaio, salii sul tetto dell'edificio, bloccandone l'accesso dall'interno. Dovevo nascondere il più possibile il mio odore, così mi misi addosso una pesante coperta e un po' di paglia. Aspettai la luna piena e le stelle, prima di sentire dei passi felpati farsi sempre più vicini al granaio. Si avvicinavano con cautela, e l'odore del composto sovrastava il mio, così azzardai a sporgere la testa dal tetto. E li vidi: tre lupi che conservavano ancora dei tratti umani,  come gli occhi dalle pupille perfettamente tonde e il pelo più lungo nelle zone del cranio e del collo. Erano uno spettacolo della natura, con i manti del colore della terra che risplendevano d'argento alla luce della luna. Si muovevano sinuosi, facendo colare fili di saliva dalla bocca.

Tutt'a un tratto, le foglie di un albero si spostarono leggermente, e colsi una figura più nera della notte che correva verso il granaio. Era così veloce che solo l'ombra sfocata dei suoi contorni era visibile. Entrò nel granaio. Sentii i ringhi e i latrati dei lupi, ma fu solo un attimo: il vampiro era già scappato con il suo piccolo bottino di sangue. I lupi, allora, mangiarono quanto restava nel calderone e fuggirono via nella notte. Evidentemente era rimasta qualche goccia della pozione, perchè, quando la situazione si fu calmata, un gruppo di piccole ombre, molto probabilmente folletti, si avvicinò al granaio e vi restò fin quasi all'alba. Al mattino, quando tornai dentro l'edificio, trovai solo il calderone vuoto e pieno di graffi. La pozione era sparita tutta e io avevo visto delle creature soprannaturali"-

Meditammo un po' su quelle parole, in attesa di un lampo di genio nelle nostre teste. Non avevamo delle coperte per nascondere l'odore e non potevamo bloccare le finestre e la porta perchè non ne avevamo i mezzi. Presi dall'euforia del momento, ci eravamo dimenticati di proteggere noi stessi. Provai a trovare una soluzione:

"Manca un'ora e mezza al tramonto, per cui potremmo tornare a casa mia, prendere l'occorrente e venire qui."-

Aly aveva la risposta pronta:"Dovremmo rimanere qua di notte, è questo il problema. I nostri genitori non ci lascerebbero mai nel bel mezzo delle colline, da soli e al buio."-

-"E circondati da lupi mannari, fate carnivori e vampiri."-

-"Giusto."-

Ed era rimasto in silenzio per tutto il tempo, e finalmente aprì bocca:-"Potremmo dire ai genitori mieie e di Aly che stanotte faremo un 'pigiama party' da te, Sam, tanto i tuoi devono andare ad una cena."-

-"Buona idea, quindi ora andiamo a casa, prendiamo l'occorrente, aspettiamo che i miei genitori se ne vadano e ce la filiamo via. Giusto?"-

-"Sì, ma secondo me dovremmo dire anche ai tuoi genitori che fremo un 'pigiama party', per sicurezza."- disse Aly. Avevamo programmato un buon piano, bisognava solo farlo bere a tutti. Ci alzammo e nascondemmo il libro dentro il piccolo camino. Poi Ed parlò:

-"Piano accettato. Andiamo ora!"-

-"Sì!"- rispondemmo in coro, alzando i pugni al soffitto.


Sfniti, arrivammo a casa. Ed e Aly avevano comunicato la notizia del 'pigiama party' ai loro genitori, che avevano accettato. Ora restava da dirlo ai miei. Entrammo in casa dalla porta a vetro sul retro, e trovammo mia madre nella gialla cucina che beveva un bicchiere d'acqua.

-"Ciao, mamma! Stanotte Aly e Ed possono dormire qua? Ci va di fare un pigiama party."-

-"Ma non abbiamo i letti, tesoro."-

-"Oh, non ci servono i letti per il pigiama party"- feci un'espressione radiosa.

-"Ah, okay allora. L'unico problema è che vi dovete preparare la cena da soli."-

-"Non è un problema per noi!"-

Aly e Ed annuirono vistosamente, come a dare ulteriore conferma alle mie parole.

-"Mamma, glielo dici tu a papà?"-

-"Okay."-

Detto questo, uscimmo, alla ricerca di vecchie coperte e di un telo di plastica. Trovammo tre coperte nella stanzetta delle scorte di fronte alla porta sul retro e un grande telo di cellophane nell'immenso e polveroso magazzino di mio padre. Li sistemammo tra dei cespugli di piante grasse non molto lontani dal portone di casa e, con le facce d'angelo, ritornammo in casa a discutere delle banali cose dei ragazzi. Al tramonto, mia madre e mio padre uscirono di casa salutandoci e si avviarono verso la macchina: erano vestiti proprio eleganti. Mio padre mise in moto, ci salutarono un'ultima volta e dopo un'inversione scesero il viale, diretti verso una splendida serata. Anche la nostra sarebbe stata splendida... Ma in modo diverso.

Quatti quatti, chiudemmo il portone: era ora di agire. Prendemmo l'occorrente e, all'ultimo momento, decidemmo di arrivare fin lì sopra con le bici. Sistemammo il materiale sulle rispettive spalle e cominciammo a pedalare verso la discesa, prendendo velocità. In seguito, arrancando, affrontammo le varie salite asfaltate, fino a trovarci sul punto dove finiva l'asfalto e iniziava la breccia. Appoggiammo le bici tra i cespugli che fiancheggiavano la stradina e continuammo la 'scalata' a piedi. Arrivammo nello spiazzo e ci dirigemmo verso il viale del covo. Il nostro piano stava funzionando brillantemente bene, e quando la luna sarebbe spuntata, avremmo avuto l'onore di essere certi dell'esistenza delle creature sovrannaturali. Scavalcammo la catena ed entrammo in 'territorio covo'.

Ma fummo accolti da un ululato.

Salve, gente di Wattpad,

mi faccio attendere, lo sho, ma anche voi! Vabbè, credo che questo capitolo sia più lungo degli altri... spero vi piaaacciaa!!!

Baci e che le stelline glitterose siano con voi ;-*

Sam

Noi siamo realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora