"Buongiorno Honah! Come va? Oggi faccio mezza giornata quindi tu e Troye dovrete continuare il vostro turno, domani invece tocca a te, ti aveva avvisata il direttore?"
"Mh, buongiorno Clare, si, mi ha avvisata ieri sera prima di finire il turno" prendo un vassoio e metto su le ordinazioni del tavolo sei.
"Che dici..ti va se andiamo a fare shopping?"
"Ehm..shopping? Sei sicura? Non sono brava in queste cose"
"Io si! Quindi faremo un po di spese!"
"Ma quando dovremmo andare? E' raro trovare i nostri turni liberi"
"Vedremo di inventarci qualcosa, ok?" annuisco e continuo a caminare verso il tavolo sei e do alle rispettive persone le loro ordinazioni, ringraziano e io mi dileguo in silenzio.
Sono riuscita a trovare un lavoro, è un piccolo ristorante non di lusso, cosa che non cercavo, ma è carino, la gente non rompe le palle e le pietanze sembrano ottime. Clare è troppo euforica, ma è ok. Troye invece è simpatico e mi ha aiutato sin dal primo giorno, ha capito che sono in grado di fare questo lavoro, quindi mi ha lasciato gli spazi giusti per imparare tutto il resto.
Dormo da Alisia, fortunatamente ho la stanza da sola, loro si sono divisi i letti, spesso però Alisia dorme con me e glielo lascio fare, è mia sorella, la amo e se ha bisogno di me io ci sono, almeno ora che posso permettermelo.
Fa ancora i suoi sogni di merda, sin dai 15 anni, o forse da sempre, non lo so, ma è davvero tanto tempo. E quando si sveglia, automaticamente sento qualcosa e mi sveglio pure io, la trovo sempre sul divano con le gambe al petto, allora rollo una canna e stiamo in silenzio, aspettando che parli, perché se c'è una cosa che odia è quando gli chiedono cosa ha sognato, quindi sto zitta, se vuole, parla, se non vuole, il silenzio regnerà nel soggiorno. E' bello riaverla di nuovo in giro per casa, prepararle da mangiare, parlare con lei, scherzare con lei, spesso mi dimentico del presente e cado nel buco della mia vecchia adolescenza, quando camminavamo per ore nei centri di Bradford ridendo a crepapelle e guardare male la gente che per noi era davvero vestita di merda, coi risvoltini del cazzo e strappi che sembravano fatti dalle unghia dei gatti, che moda di merda che c'era, mai qualcuno vestito diversamente, tutti uguali, tutti completamente uguali, sennò cosa farebbe il mercato se non producesse sta roba di merda? Nulla, ovvio, quindi inventiamo capi di merda.
Apro la porta di casa e quello che trovo mi fa sembrare di vivere in un incubo. Sento il sangue non circolare, sento l'emicrania arrivare come un fulmine, veloce e diretto, senza preavviso.
Come può essere qui?
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Black Carillon
FanfictionHo bisogno di aria, ho bisogno di lasciarmi alle spalle il passato anche se so di averla dietro di me, come un ombra che mi perseguita, che non mi lascia in pace, che mi soffoca. Sto cercando di lottare, di sforzarmi per andare avanti, forse ormai è...