Capitolo 14

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Non era distante la sua auto ed intanto che camminavamo Andre mi rassicurava dicendomi che ogni sera appena sarebbe uscito dalla scuola mi avrebbe chiamata. 
Arrivammo all'auto, ci fermammo e spontaneamente ci abbracciammo, forte, fortissimo, avrei voluto non staccarmi più.

Gli diedi l'ultimo bacio e gli dissi solo: 
-Mi raccomando Andre-
-Ce la metterò tutta- 
Mi abbracciò di nuovo e mi diede dei baci sul collo
-Ciao piccola mia-
Salì in macchina ed andò.

Mi stava per scendere una lacrima, cercai di trattenerla guardando al cielo ma non ci riuscii.
Tornai a casa, prima di entrare mi asciugai le lacrime.
Appena aprii la porta trovai Martina davanti a me, spalancò le braccia e mi venne incontro, ci abbracciammo. 
-Tutto ok?- mi chiese
-Si- risposi -Sono felice.- 

Quella sera io e Marti guardammo un film su Netflix, nel frattempo i miei erano già arrivati e le chiesero se avrebbe voluto fermarsi a dormire da noi, lei avvisò i suoi e così facemmo.

I giorni seguenti li trascorsi un po' con la mia famiglia ed un po' con Martina, ogni sera come promesso, Andreas mi chiamava, parlavamo un po' e poi ci davamo la buonanotte. 

Poi finalmente arrivò giovedì 31 dicembre, finalmente Andre ed io ci saremmo rivisti, il programma era andare a fare colazione assieme dopo io sarei tornata a casa per pranzo per non far insospettire ulteriormente i miei poi, nel tardo pomeriggio, saremmo andati a fare un giro in centro per poi andare ad una festa insieme ad alcuni amici di Andreas. Così fu.

Infatti quella mattina, appena sveglia mi lavai, mi vestii e mi preparai al volo. Andre, che ormai sapeva dove abitavo, mi venne a prendere in macchina, così salutai i miei e scesi di casa.
Aveva messo la macchina un po' nascosta, intuii il perché... e mi venne da ridere.
Quando raggiunsi la macchina Andre scese, si avvicinò a me e mi sollevò.
-Ho messo la macchina qui così i tuoi non ci vedono e non iniziano a tartassarti di domande ahaha-
-Lo avevo immaginato- risposi io ridendo.
-Allora com'è andata?- continuai
-Bene, son contentissimo delle nuove coreografie. Mi hanno assegnato "No Church In The Wild", passo a tre con Simone e Gianmaria.- mi rispose facendo quella risatina stupida che amavo.
Ci baciammo poi salimmo in macchina e partimmo, durante il viaggio gli raccontai un po' cosa feci io nei giorni precedenti.

Arrivammo al bar, lo stesso di quel 24 dicembre in cui ci eravamo visti.
-Stessa cosa dell'altra volta?- mi chiese Andre sorridendomi
-Stessa cosa dell'altra volta!- risposi io ricambiando il sorriso
Ordinammo e nel frattempo Andre mi raccontò più nel dettaglio cosa era successo in quei giorni ad Amici. Appena finì il discorso una donna del tavolo accanto al nostro, che l'aveva sentito parlare, si avvicinò a noi.
-Oddio! Tu sei quello di Amici? Mia figlia mi fa una testa così tutti i giorni! Potresti farle un autografo?- esclamò la donna porgendogli lo scontrino del bar.
-Certo, come si chiama?- rispose Andre con la sua solita dolcezza.
-Si chiama Giulia.- disse lei, appena Andre sentì mi guardò e sorrise. Girò lo scontrino dalla parte bianca e scrisse "A Giulia con affetto" e sotto autografò disegnando in fine un cuoricino accanto alla firma.
-Grazie mille, ciao- lei allontanandosi
Andre ricambiò il saluto e guardandomi mi chiese scusa.
-Ma scusa di cosa? Io sono contenta se molte persone ti supportano -

Nel frattempo ci servirono e facemmo colazione con il nostro cappuccino e il nostro cornetto vuoto.

(Tu)tto ciò che desidero || Andreas Muller ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora