Capitolo 17

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Continuava a guardarmi profondamente senza dire niente e, per la prima volta da quando l'avevo conosciuto, non riuscivo a capire cosa volesse dire quello sguardo. Mi agitai tutto un colpo e scoppiai a piangere, feci per liberarmi dalle coperte e scendere dal letto quando Andre, afferrandomi per un braccio, disse:
- Che fai?- 
- Forse avrei dovuto dirtelo prima, ma davvero non ci ho pensato. Non ti preoccupare prendo una coperta e vado in salotto...- risposi io prendendo il cuscino
- Ehi ehi, calmati... ma quanti problemi ti fai? Perché mi stai dicendo questo?- esclamò lui accarezzandomi il viso.
- Non lo so, sei stato lì a fissarmi senza parole, magari dato che stiamo assieme questa notte avresti voluto fare l'amore, ma io non sono pronta e quando ti ho detto che non sono mai stata a letto con nessun ragazzo magari l'hai presa male...- parlavo velocemente, ero agitatissima.
Afferrandomi la testa e guardandomi dritta negli occhi chiarì lui:
- Stai tranquilla e ascoltami. Sono stato fermo a fissarti perché davvero non riuscivo a spiegarmi dove fosse il problema in ciò che mi avevi appena detto. Ne avevamo già parlato e sono d'accordo con te, è presto, abbiamo tutto il tempo del mondo, non avevo la minima intenzione di farlo oggi, non sono una persona così squallida...-
- No no no...- lo interruppi io - non ho mai detto questo e tanto meno lo penso, non dirlo neanche per scherzo, tu sei una persona fantastica: sei simpatico, generoso, dolce e affettuoso... e anche stupendamente bellissimo, in così poco tempo ho imparato a conoscere ogni tua singola espressione e ogni tuo sguardo. Amo il tuo sorriso, i tuoi occhi, i tuoi capelli, il tuo profumo, i tuoi baci e i tuoi abbracci che mi avvolgono e mi fanno sentire al sicuro. -
- Ti amo.- disse senza aggiungere altro.

Ci baciammo.

- Hai sonno?- mi chiese Andre.
- Per niente e tu?- risposi io
- No... la facciamo una follia? - mi sorrise 
Gli feci cenno di sì con la testa, mi disse di mettermi i pantaloni che avevo alla festa e, dato che non avevo il cappotto, di tenermi pure la felpa, lui si sarebbe messo la sua giacca sopra alla maglietta.

Sistemò il letto velocemente, mi prese per mano e senza fare rumore uscimmo.
La porta, ovviamente dovette rimanere aperta ma non era un grosso problema dato che a casa di Michi, prima di arrivare alla porta di casa, c'era un altro portoncino apribile solo dall'interno e dall'esterno esclusivamente con la chiave. 

Lasciammo quindi casa di Michele, salimmo sull'auto di Andre e, per quanto continuassi a chiedere dove stessimo andando, lui si limitava a rispondermi che sarebbe stata una sorpresa.


CIAO A TUTTI E A TUTTE! 
Mi scuso infinitamente con tutti coloro che mi seguono e leggono ciò che scrivo per la mia assenza, ma ho avuto parecchi impegni scolastici. 
Ora credo (e spero) di non dover più fare assenze così lunghe.
Ho molte idee per come continuare questa storia e non vedo l'ora di farlo.
Spero intanto che vi piaccia questo capitolo, ciao a tutti e scusate ancora.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2016 ⏰

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