Capitolo 8

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Arrivai a casa, mangiai con i miei genitori e dopo aver finito andai nella mia stanza, mi sdraiai sul letto e sbloccai lo schermo del cellulare... "Un nuovo messaggio", aprii Whatsapp, era Andre. 
-Giuli, sei tornata a casa?-
-Si si Andre sono arrivata e ho già mangiato, tra mezzora vado da Martina-
-Va bene, divertiti! Ci sentiamo più tardi...-

Poco dopo mi preparai ed andai da Martina, le raccontai tutto nel dettaglio dopodiché passammo la serata insieme. La sera della vigilia, mentre ero da Marti, Andreas mi chiamò e parlammo per circa dieci minuti, mi disse che aveva passato una bellissima giornata insieme a me e che non vedeva l'ora di rivedermi. 
Verso le 23 la mamma di Marti mi riaccompagnò a casa. Aspettai la mezzanotte insieme ai miei e appena scoccata, come per tradizione di famiglia, aprimmo tutti i regali sotto l'albero. Pensavo sempre a lui. 

Dopo aver scartato i regali andammo tutti a letto.

La mattina di Natale mi svegliai verso le 9, feci colazione ed andai a farmi la doccia e a prepararmi.
Ogni anno a Natale si usava andare a pranzo dai nonni e così facemmo. 
Prima di iniziare a mangiare inviai ad Andre, che già alle 8 mi aveva fatto gli auguri,  la foto della tavola imbandita e ricambiai scrivendo "Buon Natale anche a te e alla tua famiglia".

Quando finii di mangiare controllai il cellulare e nello sblocco lessi "Voglio vederti", era lui, misi in tasca il telefono e mi alzai da tavola. 
-Nonni, scusate ma ho una cosa da sbrigare. Appena mi libero torno qui-
-Cosa devi sbrigare di così importante a Natale?- Chiese mia mamma
-Devo dare un regalo a una persona, ciao ci vediamo più tardi.-

Mi rivestii e uscii di casa, volevo fare un regalo ad Andreas e mi venne un'idea. 
Andai verso il parco dove eravamo stati il giorno prima e una volta lì mi avvicinai alla palestra. 
Spinsi la porta con forza ma era chiusa... -Ovvio che è chiuso Giulia, è Natale!- pensai tra me e me.
Alzai la testa al cielo per trovare un'altra soluzione e vidi una luce accesa nei piani superiori, trovai un campanello ed iniziai a suonare, nessuna risposta. Riprovai finché un ragazzo dall'interno si avvicinò e aprii la porta.
-Buongiorno, ha bisogno d'aiuto?- Mi chiese
-Salve, ho un bisogno urgente di una sala libera per oggi pomeriggio. Mi dica il prezzo sono disposta a darle anche di più dato che è Natale- 
Il ragazzo si mise a ridere
-Si so che è assurdo ma ho realmente bisogno-
-No, rido perché nessuno viene più in questa palestra da anni. E' dei miei genitori e ora la tengo io finché loro staranno in Francia. Venga pure non c'è nessun prezzo! Ma se posso sapere, come mai questo bisogno urgente?-
-Devo fare un regalo ad un ragazzo, lui è un ballerino e qui fece il suo primo saggio fuori casa.-
-Allora, se la mette così, le lascio le chiavi. Sono venuto solo a controllare che fosse tutto a posto, ora torno dalla mia ragazza. Le lascio il mio numero, quando ha finito mi faccia uno squillo. Io sono Filippo Mantovani, piacere.- disse il ragazzo
-Piacere mio, davvero grazie mille non sa cosa significa per me. Grazie grazie grazie 

(Tu)tto ciò che desidero || Andreas Muller ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora