Parte 15

4 2 0
                                    

Abbie
Avevo fatto un po' di compere e ora stavo andando in un bar a prendere un caffè, fare spese era stancante. Mi ero seduta a un tavolino. Il barista mi aveva portato il caffè. Un ragazzo in piedi davanti al bancone mi stava fissando, cercai di non guardarlo ma mi innervosiva. Misi lo zucchero nella tazzina e girai. Il ragazzo intanto si stava avvicinando. Presi la tazza in mano e mi voltai ma lui era davanti a me
"Ciao bellezza"
Si era seduto al mio tavolo
"Em..ciao"
"Posso sedermi qui?"
"Ti sei già seduto"
Presi i miei sacchetti e mi alzai ma lui mi prese il polso
"Aspetta, non mi hai neanche detto come ti chiami"
Avevo una gran voglia di andarmene
"Già, proprio così"
Cercai ancora una volta di allontanarmi ma lui continuava a tenermi il polso
"Mi lasci?"
"Che c'è? Non ti piaccio?"
"Lasciami!"
"Aspetta.."
"Lasciami! Lasciami subito!"
Mi stavo dimenando ma lui mi strattonava il braccio, perché nessuno interveniva? Poco dopo lo sentì allontanarsi da me, qualcuno l'aveva afferrato e gli aveva tirato un pugno, facendolo cadere a terra. Logan. Il matto si era rialzato e ora i due stavano facendo a botte. Continuarono fino a quando il barista non si mise in mezzo
"Allora! Avete intenzione di distruggermi il bar, andatevene!"
Logan diede un'altra spinta a quel tipo e si voltò, mi prese per un braccio e mi trascinò via. Quando eravamo abbastanza lontani dal bar si fermò e mi guardò, mi accorsi che aveva un taglio sul labbro inferiore
"Grazie"
Non sapevo cosa dire, lui mi mise una mano sulla spalla
"Mi dispiace che non me ne sono accorto prima, solo che nel negozio c'era confusione, sarei potuto intervenire prima"
"Non è successo nulla, mi sono solo spaventata"
Era vero non era successo nulla ma le gambe mi stavano tremando, tremavano, fino a che cedettero, mi piegai a terra, appoggiando la schiena contro il muro. Anche Logan si piegò e mi mise un braccio attorno al collo
"Hey, va tutto bene"
"Lo so"
La voce mi tremava un po'. Guardai l'ora sullo schermo del telefono, era tardissimo!
"Devo andare"
Mi alzai ma mi girava la testa come se fossi ubriaca
"Lascia che ti accompagni"
"Grazie ma non serve, prendo il pullman"
"Non è il caso che tu prenda il pullman, ti porto io in macchina"
"Sì ma.."
"Niente ma, vieni che ti faccio vedere dove ho parcheggiato"
Mise il suo braccio sotto al mio per sorreggermi e camminammo per raggiungere il parcheggio.

Nel buio della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora