Una volta arrivato davanti alla porta dell'ospedale mi resi conto che con avevo idea di quello che avrei dovuto chiedere per poter entrare, non sapevo perché ero lì, chissà chi era la persona che Clare veniva a trovare. Spinsi ugualmente la porta ed entrai. La stanza era sommersa di persone, alcune erano sedute, evidentemente aspettavano che toccasse a loro fare una visita o aspettavano qualcuno, altri erano imporsi e facevano avanti e indietro, gesto che chiaramente mostrava la tensione e l'agitazione di quelle persone, e poi c'erano le infermiere che facevano su e giù per i corridoi con figli svolazzanti tra le mani, ma per loro era la normalità e si vedeva bene la differenza tra loro e quelle persone che aspettavano all'ingresso. Mi avvicinai al bancone che avevo vicino. Seduta dietro di esso c'era un'infermiera intenta a scrivere qualcosa a computer.
"Mi scusi"
E poi? Che avrei detto? Niente, avrei cerato di farmi capire, ma come?
"Ciao ragazzo, hai bisogno di qualcosa?"
"Si, sto cercando una persona"
"Una persona ricoverata qui? Okay, dimmi nome e cognome e vediamo in che stanza è"
"In realtà non lo so"
"Non sai il cognome?
"Non so chi è ricoverato qui"
L'aria dell'infermiera era stupita
"Non sai chi sei venuto a trovare?"
"In realtà no"
"E io come posso aiutarti?"
"C'è una persona che viene spesso qui a trovarla, se vuole le dico nome e cognome.."
"Non posso conoscere tutte le persone che vengono qui a trovare i pazienti"
"Lo so, immaginavo, però posso provare comunque a dirle il nome così lei può vedere se se la ricorda?"
Ero riuscito a convincerla e quando le dissi il nome si alzò dalla sedia
"Aspetta qui, vado a chiedere"
Evidentemente il nome le diceva qualcosa, bene, era un buon segno. Ed eccola tornare al bancone.
"Si, so chi è la ragazza, viene spesso qui, soprattutto da quando..viene spesso"
Da quando? Cosa voleva dire? Perché si era fermata?
"Okay, posso sapere in che stanza si trova"
"Non posso lasciarti passare"
"Perché no?"
"Non puoi entrare in una stanza di ospedale senza essere un familiare della persona ricoverata"
Senza volerlo mi aveva dato un'informazione, la persona ricoverata era un familiare di Clare, doveva volergli molto bene per passare intere giornate con lui.
"D'accordo se non può farmi entrare, però può almeno chiamare Clare e farla venire qui così le posso parlare?"
"Non posso farlo, in questo momento non mi è permesso entrare"
"È importante"
"Immagino ma non posso aiutarti"
"D'accordo, posso aspettare qui?"
"Cosa vuoi aspettare?"
"Che esca"
"Fai come vuoi ma esce sempre molto tardi, ti conviene andare a casa e tornare un'altra volta"
Pensandoci non avevo nulla di meglio da fare a casa, potevo benissimo passare il pomeriggio a contemplare il soffitto di un ospedale e a chiedermi quanto fosse bianco. Ringraziai l'infermiera anche se non mi era stata molto d'aiuto e mi avvicinai a un blocco di sedie pronto a disperdermi in tutto quel bianco.