BUSAN 23 Dicembre

1.6K 119 38
                                    

Ammiro il mare dal finestrino, stiamo per arrivare in stazione e non mi sento ancora pronto a scendere

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ammiro il mare dal finestrino,
stiamo per arrivare in stazione e non mi sento ancora pronto a scendere.
Il cellulare l'ho rimesso nella giacca, cominciavano a farmi male gli occhi.

La voce meccanica ci annuncia che siamo a destinazione. Prendo un respiro profondo e, dopo aver indossato la giacca, seguo i miei lungo il corridoio.

Scendo dal treno, rannicchiandomi nel calore della mia giacca quando il vento freddo ci circonda.

"Eccoli!"

mamma aumenta il passo mentre io la seguo trascinando la mia valigia a testa bassa.

"Ciao Taehyung, oh dio quanto sei cresciuto! L'ultima volta che ti ho visto andavi ancora a gattoni!"

Vengo avvolto da un caloroso abbraccio ed un profumo di biscotti invade il mio olfatto.

E' una donna gentile, e particolarmente bella
quella che mi sta guardando con un dolce sorriso.

"Sicuramente non ti ricorderai, eri così piccolino..."

Mi accarezza i capelli ed istintivamente mi ritraggo.

"Scusalo ShinDae ma a Tae non piace quando gli toccano i capelli"

Mamma corre in mio soccorso,
in un certo senso mi sento mortificato tanto che torno a fissare le mattonelle chiare del binario.

"Oh, non ti preoccupare, ora che lo sò starò più attenta! Andiamo che fa veramente freddo. Jimin caro, aiuta Tae con la valigia."

Alzo di scatto lo sguardo per dire che non c'è né bisogno ma mi hanno già lasciato indietro.

"Questa la prendo io."

Una voce dolce, calda e fine
proviene dalle mie spalle. 

Non ricordavo fosse così bella la sua voce. 

Lascio di colpo la presa sulla maniglia della valigia, che cade a terra quando la sua mano calda e delicata sfiora la mia dandomi la scossa.

"Scusa non volevo. Ti consiglio di mettere le mani nelle tasche, così riprendi un po' di calore..."

Di nuovo la sua voce delicata e questa volta incontro il suo sguardo gentile, che non riesco a sostenere. 

Non voglio sembrare antipatico.

"Scusa ma non sopporto il freddo"

In parte, solo in parte è una bugia. 

Una piccola bugia detta a fin di bene.

E' veramente bellissimo, avvolto in quel cappotto lungo, nero, di lana.
Un cappello a tesa larga dello stesso colore del cappotto regala un immagine, quasi immacolata,
al ragazzo dai capelli arancioni che ora è al mio fianco mentre ci avviciniamo alla macchina.

Un Natale Arancio [VMin] COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora