XIV. I'm not dead

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Sento di nuovo quel suono fastidioso "bip bip bip bip" è di nuovo quel merda di schermo che conta i battiti cardiaci

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Sento di nuovo quel suono fastidioso "bip bip bip bip" è di nuovo quel merda di schermo che conta i battiti cardiaci.

Questa volta però se alzo lo sguardo noto una sacchetto di sangue appeso con un tubo collegato al mio braccio.

Ho i polsi fasciati...
Non sono morto.
Guardo a destra ed ho una flebo...
Sempre collegata al mio braccio.

-Ma cos..- dico io strofinandomi gli occhi.

-...Dylan...?-
Mi giro... C'è mia sorella con le lacrime agli occhi seduta in una sedia che mi sta fissando.

-Oh si è svegliato?- dice un infermiera
-Vado subito a chiamare il dottore- dice mentre esce dalla stanza.

Rimango a guardare il soffitto per non so quale strano motivo.

-Amore...- dice mamma con una mano davanti alla bocca.
Accanto a lei c'è mio padre che mi guarda serio.
Senza esprimere alcuna emozione nei miei confronti.
Un po' come sto facendo io adesso guardando la mia famiglia.

Entra un dottore in camicia e pantaloni bianchi, con in mano una cartellina.

-Uuummm... Vediamo chi abbiamo qui-
Dice leggendo la cartellina.
-Oh! Abbiamo un tentato suicidio...
Polsi tagliati, ingerite pasticche per dormire e tentato affogo nella vasca da bagno.-
Si mette più vicino a me e dice
-È un miracolo che tu sia qui in questo ospedale.
Se non fosse stato per la tua amica saresti già sotto terra, morto e sepolto-

-amica...?- dico io strizzando gli occhi
-Si! Oh ma vedo che ne hai tanti di amici, il corridoio è pieno di persone che muoiono dalla voglia di vederti vivo.
Ragazzo... La vita si impara a vivere soltanto vivendola.
Non tentare più ad ucciderti-

Sistemo un cuscino dietro la mia schiena per sollevarmi un po'.

-Uhmm... Fateli entrare-
-cosa?- chiede il dottore
-Fateti entrare tutti- dico io indicando la porta con la testa.

Il dottore gira la maniglia della porta e dice
-potete entrare-

Un gruppo di ragazzi, tra qui i miei migliori amici, entra lentamente e si avvicina al mio letto.

Li guardo uno per uno, ci sono Chlarie, Halston, Joseph, Tyler,Olivia,Britt e perfino il professor Depp.

Tyler si avvicina a me, e mi abbraccia

È uno di quegli abbracci veri, di qui senti propio la necessità di volere

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È uno di quegli abbracci veri, di qui senti propio la necessità di volere.
Di qui ne hai davvero il bisogno per sentirti meglio.
Mi fa piacere che il mio migliore amico sia qui da me...

Giro lo sguardo e mi fermo su Britt,
Britt ha tutto il trucco sbavato in faccia con le forme delle lacrime che le hanno, e che le percorrono ancora il viso.

-Britt...?-
Si avvicina a me asciugandosi le lacrime.
-Dylan!- dice lei mentre scoppia a piangere abbracciandomi forte.
La tengo stretta fra le mie braccia.
Lei è come un ancora, mi ha salvato la vita.
-Britt grazie, Britt non ti ringrazierò mai! Mi hai salvato dalla più grande cazzata mai commessa in tutta la mia vita di cui niente si poteva risolvere se veniva commessa.

-Dyl... Io ti...-
Britt non fa in tempo a terminare l frase perché un dottore entra in camera ed urla.

-Ryan... Oh ehm... Ryan..-
Tutte le persone nella stanza guardano me, ed io sono come pietrificato!
Mi alzo e porto con me il carrellino con sopra il sacchetto si sangue e la flebo.

Ho come un nodo alla gola, Ryan Ryan è morto. Ryan è...

Entro nella sua stanza, dietro di me ci sono mamma papà i miei amici e gli altri.

Non posso credere ai miei occhi.
Non ci credo.
No.
È impossibile.
Io sto sorridendo... Sto sorridendo con le lacrime agli occhi.

Ryan è seduto e un infermiera gli porge un bicchiere d'acqua, si gira e mi sorride.
-Allora? Che è successo? Perché quelle facce imbambolate?-

Ryan si è svegliato dal coma! È come un sogno!
Se fossi morto non avrei mai rivisto mio cugino sorridermi ancora.
Vederlo vivo...
Non vedere più un corpo vuoto sdraiato su un lettino d'ospedale.

Lì seduto c'è propio Ryan!
Corro ad abbracciarlo.
-Dyl... Ma hai i polsi fasciati ed uno sacchetto di sangue appeso. Pensavo che fossi stato in coma per due settimane e mezzo, ma tu? Cosa fai ancora qui?-

Un dottore entra facendoci uscire tutti compreso me, ed un infermiera mi accompagna alla mia stanza per sottopormi ad alcune visite.

*un ora e mezza dopo*
Non faranno più entrare nessuno nella mia stanza per il resto della giornata.
Io sono seduto nel mio letto d'ospedale con i piedi a penzoloni.
Mi sto annoiando a morte.

Ad un certo punto ho un impulso forte.
Quello di tagliarmi.
Mi guardo in torno nella stanza
Non trovo nulla per tagliarmi.
Niente.

Non c'è la faccio.
Ho bisogno di tagliarmi.
Ormai è come una droga per me, non riesco a smettere...

-Cazzo cazzo CAZZO! -Urlo mentre do pugni al muro
Mi siedo per terra e sbatto lentamente la testa nel muro.

All'improvviso mi colpisce un enorme capogiro, ho le vertigini e Il fiato finisce.
Non riesco a respirare.
Non c'è la faccio.
Sento il mio battito cardiaco aumentare.
Non capisco cosa mi stia succedendo... Sto tremando ed ho il fiatone.

All'improvviso arriva un infermiera insieme a una signora.
-tienilo fermo!- dice l'infermiera alla signora accanto a lei.
Mi somministra un calmante con  la siringa, e mi mette la mascherina per respirare.
I miei occhi si chiudono.

Quando mi sveglio è ormai sera, e davanti a me c'è la stessa signora che stava prima con l'infermiera.

-Ciao Dylan- Dice la signora sorridendomi.
-Salve... Lei chi è?-
-Sono la Dott.essa Roberts, Julia Roberts-

La guardo senza assumere alcuna espressione facciale
-In altre parole sono una psicologa-
Dice intrecciandosi le mani.
-Io non...-  Le dico facendole capire che non ho capito cosa lei facesse qui.
-Sono qui per aiutarti Dylan.-
-Oh... Non si preoccupi, non ne ho bisogno. Sto bene così-
-Oh Dylan, a me non sembra affatto che tu stia bene,prima ho assistito ad un attacco di panico, e non succede alle persone che stanno bene psicologicamente-
-Era...un attacco di panico? Credevo di avere un infarto o qualcosa del genere-
-ad ogni modo... Ci vedremo domani nel mio studio, e parleremo un po'-

La seguo con lo sguardo mentre abbandona la stanza

Different||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora