XXXII. Sei, in una stanza.

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Sento qualcuno piangere...
Apro gli occhi.

Tyler, Britt, Olivia, Evan... Ed io.
Siamo tutti legati in delle sedie disposte in cerchio, in questa stanza vuota illuminata da una sola lampadina giallastra.

Accanto a me c'è Britt...
-Dyl... - singhiozza
-Ma cosa... Cosa succede?-
-Non lo so... Ci siamo svegliati tutti qui.- dice Tyler
-Garret...- sussurro

-QUALCUNO PUÒ SPIEGARMI CHI È GARRET?- urla Liam.
In effetti...
In questa stanza ci sono solo persone che sanno quasi tutta la verità su Garret.
Ma... Cosa ci fa qui Liam?

-È una lunga storia.- dice Evan
-Avete contatti con un mafioso? Dovevate riscattare denaro o altro? Per questo ora siamo qui? Ohh ci uccideranno tutti tutti tuttiii- urla confusionariamente Liam

-Oh...Nonononono! In poche parole... Siamo nella ragnatela di un pazzo. Non sappiamo neanche noi perché siamo qui, forse perché sappiamo troppo- spiega Olivia.

Britt scuote le braccia cercando di liberarsi inutilmente.
-Ferma! Così rischi di cadere! E di romperti qualcosa!- Le urla Evan
-E... Se cadessi così da far rompere la sedia?- chiede Britt
-...Britt non siamo in un film, la sedia non è mica fatta di polistirolo, se cadi non la rompi, ma rimani incastrata con un peso sopra di te!- spiego

-E se ci lasciassero qui? Senza cibo ne acqua?- Chiede disperatamente Liam

-Liam, non succederà! Ci troveranno... O troveremo un modo per scappare- Lo rassicura Tyler.

-Quindi... Ora che facciamo?- chiede Evan facendo le spallucce

Guardo il pavimento...
-Mmmm.... Oh si! CONTROLLATE TUTTI SE AVERE IL CELLULARE! Urlo muovendo le mani da dietro la sedia cercando di prendere il cellulare dalla tasca posteriore della tuta.

-Niente... Io avevo la borsa- dice Britt
-Anch'io- dice Olivia
-Io lo avevo lasciato nello spogliatoio- dice Liam
-Io lo avevo lasciato in panchina ma dopo la gara l'ho rimesso in tasca. Ora è sparito- spiego
-Io lo avevo dentro l'armadietto- dice Tyler.

Sbuffiamo tutti.

-Ragazzi...- ci chiama Evan
Lo guardiamo tutti
-Io ho il cellulare nella scarpa...- continua

Sto per dirgli di levarla per cercare di tirare fuori il cellulare quando una porta difronte a tutti noi si apre.

Da li esce Garret con due ragazzi in jeans, felpa nera e una maschera bianca che gli copre il viso.

-Brutto stronzo liberaci!- Urlo
-È così che vuoi rimediare eh? Sei malato! Hai dato in adozione me ed Olivia! Hai quasi ucciso una persona! E messo di mezzo della gente innocente!- urla Evan.

Garret ignora le nostre parole e prende una scatola di cartone.
-Mi sembrava che voi cercavate questi- dice rovesciando dalla scatola i nostri cellulari.
Sento il rumore degli schermi che si frantumano... Insieme all'unica possibilità di riuscire a chiamare uscita.

-Tenete ragazzi. Distruggeteli!- dice porgendo due martelli ai ragazzi mascherati.

I ragazzi sbattono il martello contro i nostri cellulari, distruggendoli completamente.

-Cosa vuoi da noi?- urla Tyler
-Sapete troppo... Pensavate che non mi fossi accorto del hakeraggio nella mia scheda d'identità?- Ci spiega mettendosi dei guanti

-Noi sappiamo la verità! Noi sappiamo ciò che è vero!- gli urlo
-E tu? Vuoi sapere una cosa?- mi chiede
Io non rispondo... Mentre lui si avvicina bruscamente a me scuotendo la sedia

Ho un nodo alla gola che cerco di mandare giù ma non ci riesco.
-Al liceo, ho conosciuto tua madre! Una donna bellissima! All'ultimo anno di liceo la convinsi a fidanzarmi con me. Ma la cosa non durò molto. Iniziò con le scuse del College, io dissi che mi sarei iscritto dove andava lei. Ma lei non voleva! Insisteva per lasciarmi. Diceva che ero troppo impulsivo, troppo... Troppo ossessionato da lei.
Quindi mi lasciò! Ma io continuai a starci, diventai uno stalker.
Dopo qualche anno fu in cinta di tua sorella... Tutta sua madre, una bellezza che non si poteva sfiorare...
E poi nascesti tu! Identico a tuo padre! Lì inizio il mio odio per te, le pianificazioni per ucciderti. Finalmente una volta stavo per investirti! Ma no. Tu e tuo cugino siete rimasti vivi.
Poi spiandoti scoprii che eri in preda ad una profonda depressione. Lasciai fare tutto a te.
Con le telecamere che misi in camera tua, vedevo come ti tagliavi! Vedevo l'odio che provavi contro te stesso! PENSAVI INGENUAMENTE DI ESSERE TU! TU IL COLPEVOLE DEL COMA DI RYAN!- fa una pausa e fa una risata sonora.

Una lacrima mi percorre il viso e va a finire sul pavimento

-Vidi che Cercasti di suicidarti...
Quindi entrai in casa!- continua

-La porta... La porta era aperta quando entrai io- sussurra Britt

Garret si rivolge a Britt
-Vidi entrare Britt! Quindi uscii... Avevo promesso a tuo padre che non ti avrei torto un capello. Sai cosa fece tuo padre!? Mi aiutò in tutto questo! In cambio di soldi! Non è un caso che tu ti sia trasferita in questa città Britt. Facevi parte di questo piano anche senza saperlo! Che ingenua...-

Britt ricomincia a piangere, ed io non so che fare, non so come comportarmi, che dire, come uscire da questa situazione! Sono paralizzato dalle parole spiazzanti di Garret.

Different||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora