Camille - Storia Di Una Passione

CAPITOLO 3

Camille

Mi diriggo in cucina, anche questa è meravigliosa come tutta la casa in fondo
<< vediamo cosa c'è in frigo>>
Poi sento una voce dietro di me << ehy>> mi giro di scatto, una ragazza della mia stessa età con i capelli marroni e gli occhi verdi.

<< ehy tu devi essere la mia coinquilina >> dico sorridendo, anche questa volta sono felice.

<< si io sono Cheryl, piacere di conoscerti >>
<< piacere mio>>
<< tu sei ?>>
<< oh si, scusa che sbadata, io sono camille, camille dhoson >>
<< ahh dhoson, sei parente della dhoson della stanza accanto? >>
<< no non penso prorpio, io sono italiana>> come potevo dirle che mio padre mi aveva abbandonata ancora prima della mia nascita? Non potevo.

<< oh capisco, eppure siete così uguali ha gli occhi azzurri proprio come te e i capelli biondi come i tuoi, incredibile la vostra somiglianza >>
<< capisco che coincidenze allora >> eppure mia madre non mi ha mai parlato di mio padre, ma l'unica cosa che mi ha detto è che io ho preso la somiglianza solo ed esclusivamente da lui.

<< hai fame???>> dice Cheryl
<< si, oggi a pranzo non ho mangiato nulla, mi trovavo in aereo >>
<< tranquilla, ci penso io, ti vanno le crepes salate?>>
<< si si, non ho problemi, io mangio di tutto>> e poi con questa fame...

Mangiamo nel tavolino in cucina, Cheryl nel frattempo mi parla di lei e della sua vita passata, trovo qualcosa di speciale in questa ragazza, credo diventeremo grandi amiche.

<< e invece parlami di te, che tipo di danza pratichi?>>
<< hip hop, sin da quando ero bambina >>
<< ahh si bello >>
<< ho studiato con vari professionisti, per esempio con il coreografo di Micheal jackson >>
<< capisco, anche Noah fà il corso di hip hop >>
<< chi è Noah? >> chiedo, ma credo di sapere già la risposta
<< camille, la ragazza di cui ti parlavo prima la dhoson della stanza accanto!>>
<< oh, capisco >>
<< non vedo l'ora di vedere la vostra faccia non appena incrocierete i vostri sguardi>> dice ridacchiando
<< è invece tu che danza pratichi?>> cerco di cambiare discorso, non so il perché ma la cosa mi irrita.

<< danza classica, anch'io ero piccola, avevo quattro anni>>
<< capisco >> nel frattempo sbadiglio, guardo l'orario sono già le ventitre e quindici. << io vado a letto, buonanotte Cheryl >>
<< Buonanotte camille, a domani>>
<< a domani >>
<< camille non dimenticare che domani devi andare a prendere il foglio delle lezioni>>
<< oh, hai ragione grazie mille>>
<< figurati camille, sei la mia coinquilina>>
<< adesso vado, notte ancora>>
<< bonnè nuit camille >> Sorrido e vado in camera.

Mi sdraio nel letto, e il pensiero di quella ragazza mi risuona nella mente, come se fosse un pensiero fisso, non lo so nemmeno io, ho una strana sensazione dentro.