Che né sai, Ricco satrapo
Del longevo passatore
Ch'amor d'oro rese orfano?
Uomo forte, pien di rancore
Presa saldi sui remi
Acqua battono con fervore
Spiriti disperde, al par dei semi
Dopo vecchiaia più non temi
Nemmeno ciel, chi permette ultima vogata
ed ecco, di freddo più non tremi.
Al tempo trovarlo viene la sua amata
Giovane ninfa, allegra sorridente
Accarezza suo volto, e via: Si è dileguata.
Povero storpio dice tocco non sente
Corpo suo è vecchio, non credere: mente.
Nuovi dei che ridono su spalle d'incoscente
Animo sterile, ch'ogni giorno voga e non si pente
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PoetryIII Parte: Armonia. Spesso i splendidi cieli con le nuvole oscurano le nostre migliori speranze, il sole e le stelle, lasciandoci inermi... Gracili esseri che scrutano l'orizzonte, impotenti di fronte ad esso, incapaci nel comprendere il suo per...