Apolide

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Che né sai, Ricco satrapo

Del longevo passatore

Ch'amor d'oro rese orfano?


Uomo forte, pien di rancore

Presa saldi sui remi

Acqua battono con fervore

Spiriti disperde, al par dei semi


Dopo vecchiaia più non temi

Nemmeno ciel, chi permette ultima vogata

ed ecco, di freddo più non tremi.


Al tempo trovarlo viene la sua amata

Giovane ninfa, allegra sorridente

Accarezza suo volto, e via: Si è dileguata.


Povero storpio dice tocco non sente

Corpo suo è vecchio, non credere: mente.

Nuovi dei che ridono su spalle d'incoscente

Animo sterile, ch'ogni giorno voga e non si pente


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