Lettera dal Dis Pater

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Dormite, dormite !

Voi esseri viventi,

dalle spoglie carnose

ed i robusti denti,

che altri erosero

per vil denaro.


Dormi, dormi !

tu nei comodi letti

agiati dai millantati

guadagni sui senzatetti

magri ed emaciati.


Dormite dormite,

Oh ricchi ed abbietti!

son due le cose

che accomunano i corpi,

e in sorte non c'è "possedimenti".


Dormi, dormi!

Poiché passo,

 che sia cemento

o sia solo un sasso.

Egual destino ho concesso.


Poiché da buon furfante

vi prometto di cavare

dall'arrogante mare

di vita l'ultima goccia silente

dal vostro respiro rapita.

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