<fottuta sveglia> imprecai al suono di quell'aggeggio infernale.

Mi alzai e mi trascinai verso al bagno, feci una doccia veloce al corpo è una volta asciutta corsi fuori dal bagno per prendere qualcosa da mettermi.

Optai per una maglietta bianca e un paio di pantaloncini neri. Misi un po' di mascara e scesi di sotto a fare colazione.
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Entrai nel giardino della scuola e mi avviai verso il nostro solito muretto. C'erano già Nash Camille e Tylor.

Mi avvicinai a Tylor dato che Nash è Camille stavano parlando probabilmente di cosa "da coppia".

<Ehi.> salutai il mio amico <allora è già il secondo giorno e sei ridotta cosi? A che ora sei andata a dormire? Hai le occhiaie fino ai piedi> disse trattenendosi dal ridere. Lo fulminai con lo sguardo e cambiai discorso <cose ne pensi di Cameron> dissi quasi istintivamente <secondo me fa troppo il coglione con te e Arianna> aveva sempre avuto una cotta per Arianna e l'anno precedente erano usciti un paio di volte, ma da quello che avevo capito dai racconti di Arianna non si era divertita granché. mi sbattei una mano sulla faccia alzando gli occhi al cielo. <che ho detto?> chiese sulla difensiva <lasciamo stare vah> dissi <hanno già annunciato il giorno del ballo di inizio anno?> <non che io sappia> mi rispose Taylor poco prima dell'arrivo di Ash con Cameron <ehi> salutarono entrambi ed io alzai la mano <ma solo io ho notato la figaggine della nuova professoressa di algebra?> chiese Ash malizioso. In quel momento mi chiesi se veramente esistesse la parola figaggine <sei sempre il solito> dissi scuotendo la testa. Suonò la Campanella pochi minuti dopo ed entrammo tutti a scuola per iniziare la noiosissima giornata di lezioni.
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La quarta ora sembrava non finire mai, presi il telefono per guardare l'ora e trovai un messaggio da Cameron, mi aveva dato il suo numero quest'estate ricordai.
<<oggi ti va se ci vediamo al Bar vicino alla scuola per le 4?>> sorrisi a quel messaggio e digitai veloce la risposta <<ci vediamo lì ;)>>
Dopodiché spensi il telefono e tornai a seguire la noiosa lezione.

Finalmente suonó la campanella dell'ultima ora è tutti uscirono dalla scuola quasi correndo. Come faremo a sopravvivere fino a giugno? Pensai. Mi incamminai verso casa.

<Ehi> mi disse sorridendo Cameron che mi aveva affiancato <grazie per avere accettato> disse felice, non risposi, mi limitai a sorridere. <siamo taciturne oggi eh?> disse sempre sorridendo, ma questa volta divertito. <Perché mi hai chiesto di uscire oggi?> chiesi. Era da quando mi era arrivato il messaggio che mi facevo questa domanda. <avevo voglio di stare un po' con te da soli, per conoscerci meglio> si grattò la nuca evidentemente imbarazzato dalla mia domanda, era buffo con quello sguardo insicuro.

Tra di noi si era creato un silenzio imbarazzante così decisi di prendere parola <Come ti trovi a scuola?> fu la prima cosa che mi venne in mente <beh abbastanza bene. Finalmente sono nella stessa scuola di Nash, e poi ci sei tu> disse guardando il suolo, arrossì leggermente e quindi abbassai lo sguardo <oh> fu l'unica cosa che riuscii a dire.

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Erano le 3.50 e stavo vagando per la casa in cerca delle mie Dott. Martins nere, le trovai in un angolo della cucina le infilai ed uscii di casa.

Arrivai al bar pochi minuti dopo e lo trovai davanti al Bar con il telefono in mano.

<ciao> salutai <ehi> disse sorridendo leggermente <vieni entriamo> propose e successivamente entró.

Era cambiato molto quel bar da l'ultima volta che ci ero stata a inizio dell'estate, avevano cambiato il colore delle pareti e spostato il bancone vicino all'entrata.  

Ci sedemmo al primo tavolo libero, mi guardavo intorno piuttosto imbarazzata dalla situazione. Dopo poco arrivo la cameriera e prese le nostre ordinazioni: due cappuccini.

<ti ho invitata per chiederti scusa qualsiasi cosa io abbia fatto per farti allontanare da me quest'estate> disse dal nulla. Rimasi sorpresa da quello che aveva appena detto <So che ieri avevamo deciso di "ricominciare da capo" ma io voglio sapere dove ho sbagliato per non poter ripetere di nuovo lo stesso errore. So che abbiamo passato insieme davvero poco tempo ma Cloe credimi tu mi iniziavi a piacere davvero.> rimasi in silenzio <quel bacio per me è stato qualcosa di fantastico, e non so se tu abbia provato lo stesso ma io ho sentito veramente qualcosa in quel momento, non voglio perderti ricadendo nel mio errore ma non posso sapere cosa non fare se non me lo spieghi.> finì. <Cameron io ho semplicemente capito che non sei una persona affidabile e che siamo troppo diversi> dissi <Cloe dammi una possibilità almeno come amico. So che te lo ho già chiesto ma stamattina mi ha dato l'impressione che tu con me ti senta in imbarazzo> ripensai a quella mattina, mi aveva raggiunto nel corridoio per parlare ed io ero praticamente scappata via. <Vabene facciamo finta che non sia successo niente e la tua possibilità parte da domani> sorrisi.

Passammo tutto il pomeriggio a ridere e scherzare come dei veri amici.

<grazie per tutto> disse mentre stavamo tornando a casa, si voltò per guardarmi negli occhi io mi fermai e lui mi imitó. Mi mise le mani sui fianchi e mi tirò verso di lui, le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza, potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle si avvicinó ancora di poco e sfioró le mie labbra, in quel momento il suo telefono squillò mandando a quel paese l'atmosfera che si era creata, non capii se era una fortuna o una sfortuna.

<d'accordo quindi ci vediamo?... Ti prego mi manchi piccola... Vabene... Sono con una... Sisi tranquilla... Sai che nella mia testa ci sei solo tu principessa...> sussurro l'ultima parte ma la sentii lo stesso, mi sentii un coltello conficcato nello stomaco. Stette al telefono ancora per pochi minuti poi attacco e si riavvicinó a me.

<dove eravamo rimasti?> chiese malizioso ma lo allontanai <che c'è?> <con chi eri al telefono?> <sarai mica gelosa amica mia?> <ma ci manca anche> <sai che mi interessi solo tu> disse sorridendo e legando le braccia intorno alla mia vita. evviva la coerenza pensai. Mi diede un bacio sulla guancia e camminammo fino a casa mia. Entrai dal cancellerò senza nemmeno guardarlo.

<nemmeno un bacio> chiese ammiccando, gli mostrai il dito medio ed entrai in casa sbattendo la porta.

<MAMMA SONO A CASA!> non mi rispose nessuno quindi dedussi che non c'era nessuno come al solito.

Corsi in camera mia lanciai il telefono sul letto e andai in bagno per farmi una doccia rilassante.

Stetti sotto l'acqua per almeno un ora, quando uscii mi asciugai phonai e piastrai i capelli e andai in camera mia a mettermi il pigiama.

Presi il telefono per controllare l'ora e quasi svenni quando lessi suo display:
Whatsapp:
Matthew: ho bisogno di te chiamami appena puoi.

Avevi promesso di restare||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora