La stupida sveglia suono puntualissima come ogni mattina. Scesi dal letto imorecando al contatto dei miei piedi con il pavimento freddo.

Mi strascinai verso l'armadio e tirai fuori un paio di pantaloncini corti a vita alta neri ed una T-shirt senza maniche che avrei infilato dentro. Corsi in bagno a fare una doccia e a lavarmi i denti. Misi poco trucco e mi vestii.

Scesi al piano di sotto presi lo zaino le chiavi ed uscii di casa, misi le cuffie e iniziai a camminare nei miei pensieri. Mi senti traspare una cuffia e mi girai irritata per incontrare i meravigliosi occhi nocciola di Cameron

<ciao> sorrise <buongiorno> risposi fredda. <sei sempre così fredda di mattina?> <solo quando un idiota mi strappa le cuffiette dalle orecchie> finsi un sorriso <uuff come siamo noiose oggi> lo guardai male ed accelerai il passo <eddai scherzavo lo sai che ti adoro> dissi stringendomi una guancia, lo guardai seria per poi scoppiare a ridere <tu sei pazzo> dissi mentre varcavamo il cancello della scuola. Raggiungemmo i nostri amici e mi buttai tra le braccia di Taylor <Ciao eh> <ciao> mugolai con il viso sul suo collo <qualcosa non va?> <mi ha scritto Matthew> <oh> si staccò e mi guardò negli occhi ancora con le mani sulle mie spalle <e?> chiese alzando un sopracciglio. Per risposta sbloccai il cellulare aprii la sua chat e gli diedi il telefono in mano stette qualche secondo a fissare lo schermo con delle espressioni buffissime sul volto <ah. Cazzo che stronzo hai fatto bene> mi guardò apprensivo <già... > <senti ora entriamo che andiamo a prendere un caffè alle macchinette eh?> mi sorrise <okay> dissi sorridendo a mia volta.

Entrammo a scuola e ci dirigemmo verso le macchinette.

Inserii i soldi e digitai il numero e aspettai che la macchinetta mi desse il caffè. Lo presi e mi girai.

<Deschanel.> disse fredda quella Troia di Carly <Jobs> dissi seria <levati ho fame> ribatte autoritaria, coraggiosa la ragazza. <levati lo dici alle oche che ti seguano non a me> dissi fingendo un sorriso <oh davvero? Altrimenti> disse sorridendo in aria di sfida. Per risposta le rovesciai il caffè in testa. <altrimenti la tua bella minigonna, anche se la chiamerai più pezzo di stoffa, verrà macchiata di caffè> dissi stritolando il bicchiere e lasciandolo cadere a terra. <me la pagherai> disse puntandomi il dito contro e con gli occhi a fessura per poi andandosene sculettando.

<Ma che quanto può essere troia?> chiese Taylor <Come? Chi sei tu e dove hai messo il mio Taylor?> chiesi con faccia inorridita. Rise <ehy mi stai per caso dando del puttaniere?> chiese fingendosi offeso <chi io? Non oserei mai> dissi ridendo. Ad interrompere quel bel momento con il mio migliore amico fu la campanella che segnava l'inizio di una straziante giornata.

Entrammo in classe e ci sedemmo ai nostri posti. Cameron si mise affianco a me e lo fulminai con lo sguardo ottenendo solo la sua meravigliosa risata.

Entro la professoressa e inizió a fare l'appello.
<sta sera io e gli altri andiamo in discoteca vieni vero?> chiese guardandomi negli occhi <tu vieni?> <si> disse sorridendo. <allora no grazie> il suo sorriso gli sparì dalla faccia e io cercai di trattenere una risata <certo che vengo deficiente> dissi scompigliandogli i capelli.
<Deschanel, Dallas volete andare fuori a continuare la conversazione?> chiese con uno di quei sorrisetti perfidi che solo i professori sanno fare. La odio. <scusi prof> dissi solo.
***
Uscii dalla classe vidi Kate e le corsi incontro.
<ciao eh> disse appena mi vide <ma ciao> dissi a mia volta incominciando a camminare.
<hai sentito delle festa di sta sera?> chiese <si me lo ha detto Cameron> <quello è cotto> disse continuando a camminare <che?! Ma che dici scema> dissi dandole un pungnetto sulla spalla <hai visto come ti guarda?> <ehm si, come un normalissimo amico mia cara> <certo certo. Comunque sta sera alla 8 vieni da me che ci prepariamo insieme, vengono anche Arianna e Camille.> spiego <okay. > arrivammo al punto in cui io avremmo dovuto cambiare strada per andare ognuna alle rispettive casa. <a dopo allora> dissi dandole un bacio sulla guancia <a dopo> sorrise.

Mi incamminai verso casa, non c'era Cameron quel giorno, strano.
                                   ***
<allora cosa ti metti sta sera?> chiese la mia amica. presi il borsone e tirai fuori il vestito. Era bianco stretto in vita con una scollatura a cuore e morbido sulla parte sotto, arrivava sopra il ginocchio. <uuh bello.> disse Camille <e le scarpe?> chiese dopo. <queste> dissi tirando fuori un paio di tacchi 13 neri <fighi> commentò Arianna.

Ci vestiammo e Camille trucco tutte quante, faceva un corso di Make Up e ogni tanto ci usava come cavie per i suoi "esperimenti", era molto brava.

Mi mise un trucco leggero, eye-liner nero, mascara e rossetto rosso sfumato. Poi mi lisciai i capelli.

Alle 9.30 i ragazzi chiamarono Kate e scendemmo.

<ma ciao belle> sorrise Ash. <ciao bello andiamo con una macchina?> chiesi <ameno che voi non ne abbiate un altra nascosta si> rispose sarcasticamente Taylor.
Salimmo in macchina e misero la musica altissima che non abbassarono fino a quando pochi minuti dopo arrivammo alla discoteca.

L'odore che c'era all'interno era insopportabile, un misto di fumo alcol e sudore. La gente sebbene non fossero neanche le 10 iniziava ad ubriacarsi e ragazze mezze nude di strusciavano su ragazzi ubriachi. Kate mi prese il braccio e mi trascino insieme agli altri sui divanetti neri. Ci portarono dei drink, né bevemmo 2 o 3 prima di andare in pista a ballare. L'effetto dell'alcol si faceva sentire e sentì il bisogno di andare in bagno a bagniare la faccia.

Entrai e mi misi davanti ad un lavandino guardandomi allo specchio. Passai l'acqua sul viso e rifeci il trucco. Si sentivano dei gridolini provenienti da uno dei bagni.
<oh, sì cazzo.> disse... Carly? La troiaggine di quella sottospecie di cavalla in calore era sconvolgente. Taylor una volta mi disse che era stata con quasi tre quarti di scuola. La porta si aprì e ne uscì lei che quando mi vide fece un ghigno. Poco dopo uscì anche un ragazzo che però inizialmente era girato di schiena. La Troia indicò la mia direzione e il ragazzo si girò. CAMERON?!?!?
<ma bene si inizia a scoprire chi è il vero Dallas> dissi cercando di trattenere le lacrime. Aspetta cosa? Perché stavo per piangere? Quale era il mio problema? Lo sorpassai senza attendere una risposta e uscii da quel bagno, andai all'uscita e lasciai che le lacrime mi rigassero il viso. Attaccai la schiena al muro e scivolai per terra. Perché ero così stupida e specialmente, perché stavo piangendo?

Avevi promesso di restare||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora