<mamma io esco>
Mi guardò e inarcò un sopracciglio.
<Cloe lo sai che non mi piace quando esci e me lo dici all'ultimo minuto>
Esitò per qualche istante
<dove vai?>
<con alcune amiche al centro commerciale>
Mentii, non volevo dire niente alla mia famiglia per un po, mia madre non accetterebbe mai che io uscissi da sola con un ragazzo, mi controllerebbe mi darebbe degli orari da rispettare e io odio quando si comporta così. È molto protettiva nei miei confronti specialmente quando si parla di ragazzi. Ha paura che io soffra come ha fatto lei quando mio padre la lasciò appena il giorno prima del parto. Non ho mai conosciuto mio padre, qualche anno fa provai a mettermi in contatto con lui ma con pessimi risultati.
<Cloe!>
Quasi urlò mia madre.
<ti ho detto che puoi andare>
Disse.
<grazie mamma>
Le buttai le braccia in torno al collo e la baciai sulla guancia.
Uscii di casa e mi incamminai verso il campo da calcio, avevo un paio di short neri una canotta bianca e le scarpe da ginnastica, avevo i capelli sciolti e un filo di trucco sugli occhi.
Arrivai al campo, c'era gia tantissima gente.
In campo c'erano solo le cheerleader che si riscaldavano saltellando sul posto. Seduta sulle scalinate intravidi la mia amica Camille seduta. Le feci cenno con la mano e la raggiunsi. Era da inizio estate che non la vedevo, con la sua famiglia è andata a fare un viaggio in europa e penso non sia tornata da tanto tempo. Io e lei ci conosciamo da quando eravamo alle elementari, siamo molto unite e di me lei è una delle poche a sapere tutto.
<CLOE!>
urlo appena io mi avvicinai abbastanza. Mi corse in contro.
<come stai Camille?>
Sorrisi
<come è andata in europa?>
Chiesi.
<Benissimo, ho conosciuto un ragazzo, mi ha baciato il giorno prima che io partissi, è stato magico>
Mi venne in mente Matthew, iniziai a pensare a noi e a come mi mancava.
<Cloe hai sentito almeno una parola di ciò che ho detto?>
Scossi la testa per mandare via quel pensiero e risposi alla mia amica.
<ehm... Si certo.>
Mi voltai verso il campo
<guarda stanno entrando i ragazzi>
Le feci notare. Andammo a sederci.
<allora, ora dimmi perché sei qui.>
<ah ecco. Ehm.. Per un mio amico...>
Abbassai lo sguardo al suolo, non sapevo che rapporto avevo ora con luke. Insomma, ci conoscevamo da così poco e gia mi venivano i brividi ad ogni suo sguardo.
<per un tuo amico eh?>
Sorrise maliziosa ma non risposi.
<e tu? Perche sei qui?>
Le rigirai la domanda
<quest'anno vorrei fare parte della squadra delle cheerleader e sono venuta a vedere come lavorano.> esito <non so se iscrivermi, non vorrei essere in una squadra in cui non conosco nessuno.> la guardai negli occhi e le chiesi una cosa di cui mi sarei pentita a malamente <e se mi iscrivessi con te?> i suoi occhi si illuminarono improvvisamente. <lo faresti?> chiese speranzosa. <Ovviamente> sorrisi e dopo qualche minuto la partita inizió.Erano le 5 quando la partita finì, la squadra in cui era Cameron vinse e decisi do andare ad aspettarlo fuori dagli spogliatoi per salutarlo, invitai a venire con me anche Camille ma mi disse che non poteva perche doveva essere a casa entro le 5.15. Mi avviai da sola verso l'uscita degli spogliatoi, non dovetti aspettare molto per vedere uscire Cameron con i suoi compagni di squadra. Incroció il mio sguardo e venne verso di me. <Sei venuta allora> disse e successivamente mi diede un bacio sulla guancia, sentii i brividi in tutto il corpo, mi meravigliai di come un suo semplice tocco mi facesse sentire. <A quanto pare...> risposi sorridendo, inizio a camminare <mi stavo chiedendo se ti andasse di venire con me e la squadra a prendere un aperitivo per "festeggiare" la vittoria> chiese timido. Lo guardai e gli sorrisi. <per me va bene.> esitai. <A loro andrà bene?> <cosa?> <che tu porti una ragazza all'aperitivo della squadra> mantenni lo sguardo sul terreno ma con la coda dell'occhio potei vedere che mi guardava sorridendo. <Certo che gli andrà bene> mi rassicuró. Ci incamminammo in silenzio. Lui stava calciando una pietra e io stavo fissando lui. Era veramente bello, i capelli bagnati ancora un po gocciolanti gli occhi scuri e così intensi, le sue labbra rosee così piene, la masciella squadrata che mi faceva impazzire e dalla maglietta che portava si potevano intravedere gli addominali scolpiti. Era perfetto. Arrivammo al bar, da fuori si potevano sentire le risate dei componenti della squadra e quando entrammo dalla porta un paio di ragazzi si alzarono ed andarono a salutarlo.
Ci sedemmo e lui mi coinvolse nelle conversazioni ridendo e facendo battutine, non sopportavo non sapere in che condizione fossimo, ci eravamo baciati okay ma in quel momento sembrava che lui se ne fosse dimenticato, mi trattava esattamente come quel giorno al centro commerciale, da amico.
<senti amico, la bambolina alla tua sinistra si da gia da fare con te o posso tranquillamente provarci?> disse maliziosamente un ragazzo della squadra. <Tranquillo zio, siamo solo amici fai di lei ció che vuoi> disse divertito sentii una fitta allo stomaco e lo fulminai con lo sguardo avendo come risultato solo altre risate da parte sua. Alle 7 io e Cameron ci avviammo verso casa, si era offerto di accompagnarmi malgrado io gli avessi detto che avrei potuto anche andare da sola. Camminammo silenziosamente fino a quando la sua voce interruppe il silenzio <Dylan mi chiesto di chiederti se tu accetteresti se ti invitasse ad una festa> lo guardai quasi schifata ed accelerai il passo. <mi sembra un no> disse quasi ridendo. Volevo urlargli contro che doveva andarsene in quel momento ma non ci riuscii. Mi afferro un polso e mi fece voltare verso di lui. <che hai?> <perche?> <mi hai ignorato per meta del pomeriggio.> volevo tirargli un pugno in quel momento ma decisi di stare calma. Non volevo dirgli quello che mi turbava perche ero quasi più che sicura che per me non provasse niente e che il bacio di ieri fosse solo un momento di confusione. <Niente tranquillo> sorrisi falsamente. <se lo dici tu..> alzo le mani. Arrivammo davanti a casa mia e io feci per entrare nel cancelletto ma mi blocco un braccio e io mi girai verso di lui. <che ce?> chiesi annoiata <sono contento che tu sia venuta> mi sorrise teneramente <era importante per me> rimasi immobile non sapendo cosa fare, mi svegliai dal mio stato di trans solo quando sentì le sue labbra sulle mie. Non feci niente. Dopo pochi secondi si stacco mi sorrise dolcemente e se ne andó. Era ufficiale, quel ragazzo non lo avrei mai capito.
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Avevi promesso di restare||Cameron Dallas
Romance"ti ho invitata per chiederti scusa qualsiasi cosa io abbia fatto per farti allontanare da me quest'estate" disse dal nulla. Rimasi sorpresa da quello che aveva appena detto "So che ieri avevamo deciso di 'ricominciare da capo' ma io voglio sapere d...