XXIX. Aridus

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Canzoni per il capitolo

Taylor Swift - Out of the Woods

Christina Aguilera - Hurt

Chanel's POV

Quando Justin era andato via e dopo quello schiaffo, non me l'ero sentita di ritornare alla partita così ero andata a rifugiarmi negli spogliatoi femminili della palestra. Avevo bisogno di rimanere un po' da sola con i miei pensieri. 

Ero seduta su quella panchina già da un po', con la schiena appoggiata al freddo muro di mattonelle bianche, le ginocchia strette al petto e lo sguardo perso nel vuoto assoluto. Non sapevo se fossero state peggio le gelide parole di Harry o lo schiaffo di Justin datomi con tanta prepotenza da farmi addirittura sanguinare il labbro. 

Una volta negli spogliatoi avevo preso un po' di carta, l'avevo bagnata con dell'acqua fredda e avevo cominciato a tamponare finché il sangue non si era fermato. Il labbro mi bruciava e avevo la guancia arrossata e gonfia, ma tutto quel dolore era nullo paragonato al male che invece sentivo dentro. 

L'immagine del riccio era ancora impressa nella mia mente e non sapevo per quante volte, da quando ero entrata in quello spogliatoio, avevo rivissuto nella mia testa la stessa scena.  

L'unica persona che poteva ancora proteggermi dal crollare mi aveva distrutta definitivamente, e gli era bastata poco più di una parola per farlo. Non sapevo se Harry avesse cercato di nascondere il suo dolore attraverso la rabbia e l'indifferenza scaturite da quel bacio, o se pensasse davvero quelle cose di me e il dubbio mi stava lacerando l'anima. 

Non mi ero mai accorta di quanto potessero essere profondi i suoi occhi fino a quel momento, quando mi ero ritrovata completamente sommersa dal mare di sofferenza che li stava attraversando, e ora la stessa sofferenza ricadeva su di me annientando ogni mia difesa e rendendomi vulnerabile. 

Non avrei voluto che io ed Harry ci lasciassimo in quel modo, non avrei voluto che credesse che per tutto quel tempo non avessi fatto altro che ingannarlo, non avrei voluto nulla di tutto ciò eppure mi sembrava di essermi costruita quella rete con le mie stesse mani divenendo l'artefice del mio dolore.

"Ah ecco dov'eri finita!" la voce di Marine mi riportò alla realtà e sempre rimanendo nella stessa posizione girai lo sguardo verso di lei "Chanel ma che ti è successo?!" mi domandò allarmata venendomi vicino quando si accorse della guancia arrossata.

"U...una ragazza stava uscendo dal bagno e..." presi una pausa e abbassai lo sguardo sul pavimento "....mi ha sbattuto la porta in faccia" inventai sperando che mi credesse. Ero così brutto mentire alle persone a cui tenevo di più, alle mie amiche, ai miei fratelli, ad Harry e tutto per colpa di un dannato ricatto.

Marine mi guardò con aria un po' sospetta "Sicura che sia stato solo un incidente?" mi domandò in tono dubbioso "Questa ragazza deve aver aperto la porta in maniera davvero brusca per lasciarti quel segno" suppose spostando lo sguardo nella parte degli spogliatoi dove c'erano i bagni e poi di nuovo sulla mia guancia.

"Si... in effetti è stato un colpo forte" farfugliai maledicendo mentalmente il bruno "M..molto forte" ripetei stringendomi di più le gambe al petto ripensando a quello schiaffo, a quando la sua mano era entrata in contatto con la mia pelle. 

Era stato terribile, qualcosa che non avrei voluto riprovare mai più.

La paura mi faceva ancora sussultare il cuore al solo pensiero. Non mi ero mai sentita così piccola e insignificante come in quel momento.

Deep Green ➳ HESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora