Deep Green ➳ HES

XXXIV. Rumoris

Canzoni per il capitolo:

Alan Walker - Faded 

One Direction  - They Don't Know About Us  

(Buona lettura miei carissime lettrici :*)

«Hai sentito, si dice che Hemmings e Styles si siano lasciati»

«Era ora che Harry si decidesse a mollarla»

«Pare che lei l'abbia tradito e adesso stia uscendo con Bieber»

«Dici sul serio?»

«Si certo, tutta la scuola non fa che parlare d'altro»

«Povero Harry deve essere stato un duro colpo per lui»

«Figurati, per quanto poteva importargliene di Hemmings, se la spassava con mezza scuola mentre stavano insieme»

«Hai ragione, anzi forse adesso sarà anche contento, ma lei che sciacquetta peró»

«Già, aveva tanto l'aria da santarellina»

«Le più sante sono sempre le più troie»

Quando - dopo aver sentito la porta del bagno chiudersi - fui sicura di essere rimasta da sola, uscii fuori dal mio nascondiglio. 

La pausa pranzo era cominciata da poco ma non avevo la benché minima voglia di mangiare e finita la lezione di storia mi ero precipitata immediatamente nei bagni per stare un po' al riparo da tutte quelle voci che ormai circolavano in tutta la Wedrinton, ma sembrava che neanche nei bagni riuscissi a trovare tregua.

Appoggiai le mani sul lavandino e mi guardai allo specchio mentre sul volto una lacrima solitaria mi rigava la guancia, ma non per quello che avevano detto quelle ragazze. Non me ne importava niente né di loro, né di tutta la scuola, io volevo solo che Harry non pensasse quelle cose di me perché - a parte le mie amiche - era l'unico di cui mi importasse davvero qualcosa lì dentro.

Quando quella mattina davanti agli armadietti mi aveva chiesto se davvero fossi la ragazza di Justin, avevo sentito il respiro mancarmi. In quell'istante avrei voluto sputargli in faccia tutta la verità, ma a stento riuscivo a respirare, figuriamoci se c'è l'avrei fatta a sussurrare più di un misero "Si" a quella domanda. 

Lui adesso era convinto che l'avessi tradito per stare con Justin, e la cosa che mi faceva stare più male non era tanto come avesse reagito, quanto il fatto che ancora una volta aveva messo in dubbio i sentimenti che provavo nei suoi confronti. 

Mi ero sempre battuta contro tutti per difendere quel sentimento, contro le mie amiche, contro mio fratello e a volte perfino contro Harry stesso credendo che alle fine tanta tenacia sarebbe stata premiata, ma l'amore non ne usciva vincitore quando a combattere si era da soli. 

Un barlume di speranza si era riacceso dentro di me quando Harry si era presentato a casa mia quella sera. Le sue parole avevano scaldato la mia gelida anima e solo quando il cuore aveva ricominciato a palpitare mi ero resa conto che era rimasto immobile fino a quel momento. Ma la mia felicità era durata poco. Troppo poco. Giusto il tempo di passare la notte più bella della mia vita, poi come la luna, al sorgere del sole era volata via, insieme ai miei desideri.

Fu la vibrazione del cellulare ad interrompere i miei pensieri facendomi tremare tutta la gamba. Presi il telefono dalla tasca posteriore dei jeans mentre mi asciugavo la lacrima con il dorso della mano. Un mezzo sorriso mi spuntò sul volto quando mi accorsi che era Luke che mi chiedeva se volevo che venisse a prendermi dopo scuola. Il mio caro fratellone nonostante tutto pensava sempre a me.