XL. Solum

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Canzoni per il capitolo:

Ne-Yo - So Sick

Bruno Mars - Grenade



Quella mattina, quando mi svegliai, avevo un mal di testa allucinante. Ricordavo perfettamente tutto quello che era successo il giorno prima e potevo sentire ancora la paura viva sulla mia pelle ogni volta che ritornava con la mente in quella macchina.

Quando avevo visto quell'auto venirci addosso, per un istante avevo davvero creduto che fosse la fine. Dal momento in cui Harry aveva girato lo sterzo, fino al momento in cui la macchina non si era completamente fermata, mi era sembrato che tutto si svolgesse come in una scena al rallentatore e in quei brevi istanti di terrore, avevo visto tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi, come la pellicola di un film.

Stavo già immaginando la notizia "Giovani adolescenti che perdono la vita in un incidente stradale" su tutti i telegiornali, quando d'un tratto la macchina aveva smesso di muoversi, e con lei il mio cuore. Un silenzio innaturale aveva avvolto la range rover per qualche istante, il tempo di renderci conto che eravamo ancora vivi, poi i miei occhi avevano preso a lacrimare e il mio corpo a tremare in uno stato di shock assoluto per quell'incidente mancato per un soffio.

Ricordavo ancora le dolci parole che Harry mi aveva sussurrato nel tentativo di farmi calmare, quando vedendomi impaurita, aveva messo da parte tutta la sua rabbia e mi aveva confortata, mi aveva asciugato le lacrime e mi aveva preso tra le sue braccia, l'unico posto nel quale mi sarei sempre sentita al sicuro, poi una volta fuori casa mia....



Inizio Flashback

«Chanel» sentii una voce chiamarmi con estrema dolcezza «Chanel svegliati» mi sussurrò una seconda volta.

«Harry» mugolai quando riaprii gli occhi, sbattendo più volte le palpebre nel tentativo di mettere a fuoco il suo viso che vedevo ancora un po'sfocato a causa del sonno e solo in quel momento realizzai che dovevo essermi addormentata.

Dopo quel quasi incidente, mentre ero tra le braccia Harry, ricordavo solo di aver sentito le palpebre cominciare a farsi sempre più pesanti, erano successe troppe cose, troppe emozioni in un solo giorno e alla fine la stanchezza mi aveva sopraffatto ed ero sprofondata nel sonno, accovacciata al suo petto, con i battiti del suo cuore a cullarmi.

«Siamo arrivati» mi informò indicandomi con un cenno del capo un punto al di là del parabrezza. A quel punto mi voltai anch'io, ma quando mi resi conto che ci trovavamo fuori il vialetto di casa mia, sentii le mie guance tingersi di un rosso scarlatto al pensiero che Harry mi aveva tenuta in braccio a lui, anche per tutta la durata del tragitto.

«Come... come ti senti?» mi domandò quando mi rigirai verso di lui, facendo scivolare il mio sguardo prima sui suoi occhi, poi sulle labbra, soffermandosi su quest'ultime che aveva preso a torturare con i denti, un po' per l'imbarazzo un po' per la preoccupazione.

«M-meglio» farfugliai cercando di non far trasparire l'imbarazzo nel mio tono di voce, ma la balbuzie mi tradì.

Per qualche minuto si udirono solo i nostri respiri, e il rombo di qualche auto di tanto in tanto che sfrecciava a tutta velocità sulla strada, finché non fu Harry a rompere quello strano silenzio che era calato tra di noi «Mi dispiace» mormorò con voce roca, profondo «Mi dispiace tanto» ripeté spostandomi alcune ciocche di capelli che mi nascondevano dal suo sguardo in modo che potessi guardarlo dritto negli occhi verdi, pieni di malinconia in quel momento «Io... non so cosa mi sia preso, non avrei mai voluto spaventarti in quel modo, credimi» ammise e l'angoscia nel suo tono di voce mi arrivò fin dentro l'anima.

Deep Green ➳ HESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora