Capitolo 14.

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Arrivata al camp sono andata in camper a cambiarmi e a farmi una rapida doccia. Uscì dal piccolo bagnetto e presi l'intimo bianco. Presi degli shorts in jeans a vita alta e una canottiera nera. Essendo troppo scoperta per Justin mi misi sopra una camicia a quadretti verdi e nera. Completai il tutto con le converse nere ed alte e presi dalla cucina un bicchiere d'acqua.
Guardai l'ora e tra un venti minuti dovrebbe venire George. Misi solo mascara come trucco. Non avevo voglia di bestemmiare per una cazzo di linea. Presi il telefono che avevo messo in carica e prima di uscire chiusi le tendine del camper.
-Posso?- chiese Tom entrando
-Dobbiamo convivere certo che puoi entrare-
-Stai dicendo che sono stronzo?!- disse facendo il muso
-No- dissi ridendo.
-Bene, perché non lo farei con te- disse alzandosi e passandomi vicino per prendere qualcosa dalla valigia. Intanto io uscì e mi diressi nel camper di Justin.
Non c'era, boh fa niente.
Mi venne un bisogno pazzesco di andare a "svuotarmi" così corsi in bagno.
Andai a lavarmi le mani e presi l'uscita passante per l'ombra. Faceva un caldo allucinante.
Mi sentivo terribilmente sotto pressione. Come se qualcuno mi stesse spiando ma non c'era anima viva. Mi guardai intorno ma confermai che non c'era nessuno.
Mi fermai e mi sedetti sugli scalini del bagno e aspettai che quella sensazione passasse.
Mi passò davanti un ragazzo che riconobbi all'istante.
-Bambolina-
-Alex- dissi alzandomi
-Sei un po' lontano dalla tua zona- dissi guardandolo.
Lui si mise a lavarsi le mani e mi guardò divertito
-Camminare fa bene al...-
-Tutte stronzate- dissi io
-Di a Lukas di trovarsi qualcun'altra ragazza da tormentare- dissi andandomene
-Non ti sta tormentando- disse prima che mi fermassi
-Eh cosa sta facendo?- chiesi
-Vuole incontrarti- disse lui mettendosi davanti a me. La maglietta bianca era leggermente sudata e i suoi addominali si potevano ben vedere. Gli occhi azzurri mi scrutavano ogni parte del viso in attesa di una mia risposta.
-Voglio i particolari- dissi
-Da soli, oltre la scogliera, alle nove e mezza, sarà da solo- disse infine
Girai la testa per vedere le roulotte circostanti con i rispettivi spazi e la propria vitalità che emanava.
-Se non accetto?- chiesi poi sempre guardando i camper e le roulotte.
-Potrebbe succedere qualcosa- il brivido percorse tutta la schiena. Si era avvicinato al mio orecchio talmente silenzioso che pensavo fosse se né fosse andato.
-Potrei esserci-
-Vuole un si o no-
-Ni- dissi girandomi. La sua mano mi prese il braccio e lo stritolò
-Senti, non fare la bambina, Lukas è un po' stufo, si o no-
Ci pensai. Magari voleva solo sapere qualcosa in più di me, d'altronde se rifiutavo non volevo immaginare cosa sarebbe potuto capitare ai ragazzi. Justin si sarebbe incazzato come una mina. Una bugia in più non cambierà il nostro rapporto. Se avessi accettato sarebbe potuto venire con i suoi. Ma pensandoci se è venuto a mandare Alex forse tanta voglia di giocare non ne ha più. Ora però è il mio turno.
-Si, ma digli che se prova a venire con qualcuno, intendo anche animali l'accordo salta- dissi liberandomi dalla stretta e correndo verso il camper di Justin. Mi voltai ancora una volta verso i bagni e Alex era sparito. Non mi sorpresi.
-Sasha- disse Justin.
-Arrivo- dissi mentre mi giravo per guardarlo.
Arrivai vicino a Justin che mi stava costantemente osservando.
-La smetti?-
-Di fare cosa- disse lui alzando le spalle
-Di guardarmi, mi sciupi per i ragazzi più belli!- dissi io
-Prima devo conoscerli i "ragazzi"- disse lui prendendomi a sacco di patate.
-Smettila!- urlai io
-METTIMI GIÙ!- sbattei i pugni sul suo petto ma lui non sembrava avere intenzione di mettermi giù.
Almeno mi misi comoda. Il mio gomito lo piegai, mi tenni il mento e guardai il "bellissimo" panorama dietro a Justin. Notai una Mercedes-Benz blu metallica andare piano tra le viuzze principali.
-Just- dissi
-Che c'è?-
-Chi è lui?-
La mia vista cambiò direzione visto che Justin aveva deciso di girarsi.
-George- disse urlando e agitando la mano.
-Mi metti giù?- chiesi annoiata
-No- disse cominciando a camminare.
-Aiuto!- dissi agitandomi
-Just...- disse la voce di George preoccupato
-Aiuto!- dissi stufa
-Mettimi giù cazzo- dissi prima di lasciarmi andare sulla spalla di Justin.
-Ti accontento- disse lui mentre i piedi toccavano finalmente terra.
-Ehy George!- disi salutandolo con un cenno della mano.
-Ehy- disse salutandomi
-Andiamo?- chiese poco dopo
-Aspetta che vado ad avvisare i miei ragazzi e torno- disse Justin girandosi per correre verso il suo camper.
-Allora, piaciuta la giornata?- chiese George
-È stata favolosa- dissi sorridendo
-Mi fa piacere- disse
-Ah proposito, quanti anni hai?- chiese dopo svariati minuti di silenzio che stava creando un imbarazzante momento.
-Ne devo fare 15- dissi guardando Just che tornava.
-Ok. Possiamo andare- disse
-Perfect, andiamo- disse George salendo in macchina.
Mi sedetti sul sedile di dietro e il profumo di tabacco e menta mi entrò nelle narici.
-Fumi?- chiesi prima che potesse partire
-Anche troppo- disse Justin ridendo
-Sto cercando di smettere... Ma è più forte di me- disse guardandomi dallo specchietto retrovisore.
Il piccolo tragitto fu silenzioso anche perché la buona musica nella radio non poteva essere disturbata.
La macchina si fermò nel posteggio del ristorante del campeggio.
Uscimmo e notai i ragazzi e le ragazze sul muretto con il cellulare in mano a ridere. Gang City. Li avrei riconosciuti a distanza.
Salimmo gli scalini e ci trovammo un  cameriere in jeans e camicia bianca davanti a noi sorridente.
-Un tavolo per tre- disse Justin
-Seguitemi- disse mentre si dirigeva nella terrazza.
-Ecco a voi, vi auguro buona serata- congedandosi mi fece l'occhiolino e risi.
-Che hai da ridere?- chiese Just
-Niente niente- dissi
-Allora... che mi racconti di bello- chiese Justin
-Mah, le solite cose, Jonas combina le solite stronzate ogni giorno, il campus va bene, cosa vuoi che ti dica Just, tutto bene- disse lui appoggiandosi allo schienale della sedia in ferro.
Un cameriere arrivò e prese gentilmente le nostre ordinazioni per poi andarsene e noi continuammo la nostra conversazione.
-E cosa mi racconti te Just?- chiese George. Justin ci mise un po' a rispondere, forse perché era distratto dalle ragazze che passavano o forse dai suoi pensieri che cercava di metterli in ordine.
Sentì un forte bisogno di andare in bagno così mi alzai ed andai in bagno. Mi svuotai e prima di uscire mi lavai le mani. Con il palmo della mano feci forza sulla piccola maniglia in plastica grigia e uscì il sapone rosa che cominciai ad insaponare sulle mani.
Sciacquai le mani e prima di uscire una ragazza attirò la mia attenzione.
Girai la testa e in velocità cercai di uscire. Logicamente la porta deve essere bloccata.
Quanto mi sale la bestemmia.
-Sasha- disse la ragazza tirandosi i capelli biondi con ciocche azzurre.
-Layra- dissi guardando la maniglia
-Si parla molto di te in questi giorni- disse avvicinandosi
-Si vede che nessuno sa farsi i cazzi propri- dissi ridendo e tirandomi su i capelli neri.
-Oppure ci tieni nascosto qualcosa- chiese
-Io? Ma se non trovo nemmeno l'accendino come faccio a tenere nascosto qualcosa- dissi ridendo garbatamente.
-Lo trovi divertente tutto questo?- chiese seria, molto seria.
-Cosa... tutto questo?- chiesi guardandola.
-Lukas- disse indicandosi il braccio.
La guardai togliersi la benda che fino ad ora non avevo notato e porca troia ci ho ripensato.
-Cazzo Layra, venirmi ad avvisare no?- chiesi guardandola.
-Sasha, Lukas ha qualcosa per te... non dico qualcosa di materiale, prova dei sentimenti verso di te-
-Ma se non l'ho mai conosciuto prima! Non so neanche chi siano i suoi genitori e perché c'è l'abbia tanto con me!- dissi toccandomi i capelli.
-Il livido me l'ha fatto perché non l'ho incontrato, Sasha... sta attenta. È troppo pericoloso- disse per poi avvicinarsi e sbloccare la porta.
Uscì prima lei e io dopo un paio di secondi. Si unì ad il suo gruppo e io invece girai per la terrazza. Layra era un'amica di vecchia data. Era di questa zona. City. Ci siamo allontanate dopo che Justin aveva scelto me invece che lei.
Abbiamo comunque quel feeling ma fino ad un certo punto.
-Sasha! La pizza si raffredda- urlò Justin mentre aveva le posate in mano.
Corsi in terrazza e mi affrettai a tagliare la pizza per poi metterla in bocca. La più buona pizza del camp la fanno solo qua.

La ragazza che giocava con i ragazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora