...Say something...
(..Dì qualcosa...)Un rumore di passi riecheggiò per i corridoi fino a giungere alle sue orecchie.
"3 uomini. Cadenza del passo militare. Membri dello S.H.I.E.L.D. probabilmente." decretò tra sé Stark, lo sguardo fisso, puntato sul lercio muro che aveva di fonte, i polsi che avevano incominciato a dolergli stretti nelle catene.Non sapeva quanto tempo era rimasto lì segregato, ma finalmente sembrava che qualcuno fosse giunto per liberarlo da quella prigione.
Dopo un po' udì delle imprecazioni aldilà della porta della sua cella. Spostò lentamente gli occhi arrossati dalla spossatezza, e li incrociò con quelli di Maria Hill.«Lo abbiamo trovato, signore.» stava dicendo in quel momento l'agente tramite il cercapersone, probabilmente parlando a Fury.
Gli altri due agenti che erano con lei, abbatterono la porta e lo liberarono dalle catene. Tony si massaggiò con calma i polsi arrossati.
«Chi è stato?» chiese immediatamente l'agente Hill.
«Rogers.» rispose seccamente lui mentre un sorriso amaro gli increspava il volto.
«Rogers? So che tra voi non scorre buon sangue, ma spingersi fino a questo punto... Perché mai avrebbe fatto una cosa del genere? » ribatté l'altra aggrottando le sopracciglia.
«Perché ho trovato il modo per chiudere il Portale, ma reputa il prezzo troppo alto, quindi... eccomi qui.» rispose mentre il suo sorriso si allargava, più mesto.
Porgendogli una mano, Maria Hill lo aiutò ad alzarsi e insieme si incamminarono verso il soffitto dell'edificio, dove li attendeva un hovercraft, senza proferir altra parola.
«Qual è il prezzo?» chiese l'agente, mentre atterravano sull'Avengers Tower, interrompendo così il lungo silenzio.
A 200 metri di distanza, intanto, il primo scontro tra gli alieni e i Vendicatori si consumava.
«La mia vita.» rispose seccamente, prima di dirigersi a passo spedito verso le proprie armature, nel laboratorio.
Le attivò tutte, così che, anche senza essere in ognuna di loro, avrebbe potuto manovrarle in sincronia, ritrovandosi dunque a capo di un vero e proprio esercito.
Fece scivolare lo sguardo su una foto, ben nascosta nei meandri del laboratorio: ritraeva Steve chino su un blocco da disegno, con lo sguardo concentrato e il buffo sorrisetto che gli inarcava le labbra ogni volta che impugnava una matita. Solo dopo il click della macchina fotografica, il Capitano si era accorto della presenza dell'inventore e gli aveva fatto promettere – con le guance d'un rosso acceso – di cancellare quella foto. Promessa che Tony non aveva mantenuto.
Accarezzò con le dita il bordo rovinato della foto, perso in quei ricordi.
Fu la voce intransigente di Fury a scuoterlo da quei pensieri. Senza una parola, chiamò a sé l'ultima armatura da lui progettata: conteneva alcuni sistemi simili a quelli presenti nella Culla Rigeneratrice ideata e costruita da Helen Cho, che garantiva, per l'appunto, ad una rigenerazione delle cellule più veloce rispetto alla norma. Quella armatura rappresentava il 3% delle possibilità che Tony aveva di sopravvivere, un 3% che si sarebbe fatto bastare pur di ritornare a casa, dallo sguardo dalle mille sfaccettature del Capitano.
Una manciata di secondi, e si ritrovò a sorvolare il campo di combattimento con la sua schiera.E fu così che lo vide.
Il corpo abbandonato in una larga pozza di sangue, coperto da innumerevoli ferite, di cui solo la metà sarebbe bastata per uccidere un uomo comune, un folto gruppo di mostri chino su di lui, pronti a infliggergli il colpo di grazia. Si fiondò immediatamente verso di lui, dimenticando tutto: la missione, la salvezza della Terra... Niente era più importante, se non il corpo morente dell'uomo che ormai occupava i suoi sogni e i suoi incubi da fin troppo tempo. Incubi, come quello che si era appena materializzato davanti ai suoi occhi.
Fece alzare la maschera, scrutando a fondo il volto emaciato dell'altro, gli occhi sgranati, come se non riuscisse a credere a ciò che aveva davanti, come se fosse tutto parte dell'ennesimo sogno.
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Lost time // Stony //
Fanfiction[Stony ! ] Tratto dalla FanFiction. "Tony, con la testa poggiata sulla spalla di Steve, sorrideva, sentendosi per la prima volta in vita sua Completo in modo assoluto, il Vuoto che lo tormentava un lontano ricordo. E Steve... Steve, con gli occhi ch...