[Escape]

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... I know nothing at all
And I will stumble and fall...
(...Non so proprio nulla
E inciamperò e cadrò...)

I passi di Tony Stark rimbombavano asciutti nel corridoio addormentato. L'unica luce proveniva dalla stanza di Steve, ancora aperta, e dalla città illuminata aldilà della parete-finestra del corridoio. Girando l'angolo, vide ancora la figura del Capitano, immobile come una statua di sale sull'uscio della porta che lo cercava nel buio con uno sguardo stralunato.
Velocizzò il passo. Doveva andarsene, doveva assolutamente andarsene da lì, il più lontano e il più velocemente possibile.
Arrivò al laboratorio quasi correndo, il volto accaldato da un'urgenza mai provata prima.
Si appoggiò pesantemente al grande tavolo al centro della stanza, occupato quasi totalmente da progetti e vari aggeggi. Allargò i palmi, reclinò la testa in avanti e incassandola nelle spalle. Chiuse gli occhi, respirando profondamente cercando di calmarsi. Quando il cuore smise di pompargli veloce come se gli volesse schizzare via, barcollò all'indietro, staccandosi dalla scrivania come se scottasse.

«Domani mattina, ricordati di tutto questo.»

Lo sguardo del Capitano prese a fissarlo, di nuovo, mentre pronunciava quelle parole, mentre gli lasciava quel bacio impalpabile eppure infuocato all'angolo della bocca.

Scacciò con forza quelle immagini dalla propria mente, stringendo i pugni risoluto, mentre negli occhi gli si accese una luce che sapeva di sconfitta.

«F.R.I.D.A.Y.» la chiamò, per poi inarcare le labbra in un sorrisetto auto-ironico «Facciamo le valige. Non posso più restare a casa mia. »

L'AI probabilmente comprese che in quel momento era meglio assecondarlo, perché non obbiettò.

«Per quanto tempo vuole restare 'fuori', sir?» si limitò a domandare, accorta.

«Fin quando non recupero le mie facoltà mentali.» rispose senza far perdere alle labbra quella curva «Non serve avvisare nessuno, dopotutto non mi hanno convocato neanche per sbaglio negli ultimi due mesi... »

«Forse... il Capitano Rogers...» provò ancora l'AI.

Il volto di Tony fu attraversato da un lampo, un qualcosa che non si riuscì a decifrare prima che, veloce com'era apparsa, sparisse per lasciar posto ad un'espressione d'indifferenza.

«No, F.R.I.D.A.Y., ho detto NESSUNO»

~o~

Tre mesi dopo

Tre mesi. Erano passati tre mesi, e non era ancora riuscito a trovarlo.
Il Capitano si passò una mano sul volto, staccandosi momentaneamente dal sacco da boxe per prendere un sorso d'acqua.
Aveva cercato dappertutto, in Europa, per le Americhe, in tutti i posti in cui l'inventore era stato o di cui aveva accennato di voler visitare. Ma non c'era stato nulla da fare: Tony Stark sembrava sparito, volatilizzato nel nulla.
Prima lo S.H.I.E.L.D. e poi gli altri Avengers si erano rassegnati dopo il primo mese di ricerche infruttuose, ma non lui, non Captain America, anzi, non Steve Rogers.
Avevano delle cose da chiarire, loro due: quando lo avrebbe trovato(non voleva neanche considerarlo un 'se'), gli avrebbe domandato perché se ne fosse andato, perché fosse fuggito. Perché sì, lo sapeva, quella partenza improvvisa era dovuta a ciò che era successo – o forse era meglio dire, a ciò che non era successo – l'ultima notte che avevano 'passato insieme'.
Non sapeva neanche se l'altro fosse ancora vivo, ma considerato che insieme a lui erano spariti anche F.R.I.D.A.Y. e la maggior parte delle macchine del suo laboratorio, quasi sicuramente non era stato rapito.
Effettivamente, il primo pensiero quando aveva trovato il laboratorio e le stanze dell'inventore semi-vuote senza il loro proprietario all'interno, aveva subito pensato all'Hydra. Ma dopo un periodo così lungo, se così fosse stato, i rapitori si sarebbero fatti vivi per chiedere un riscatto, o Tony stesso sarebbe sicuramente riuscito a scappare perché, diamine, lui era un genio!

Quindi quell'allontanamento doveva essere volontario – si avvicinò con uno scatto al sacco, prendendo a colpirlo.
Tony Stark era fuggito – diede un forte gancio destro al sacco da boxe.
Tony Stark era scappato – gancio sinistro.
Tony Stark si era allontanato da LUI, forse per sempre – il sacco volò lontano, spargendo sabbia che si andò a mischiare con altra sabbia, fuoriuscita dai 3 sacchi che aveva già distrutto.

Con nonchalance si allungò alla sua sinistra, lì dove c'erano altri 5 o 6 di quei sacchi e ne agganciò uno al sostegno.
E riprese a colpirlo, incessantemente, mentre la voce di Tony tornava a tormentarlo.

«Sarai tu a dimenticare»

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Ehi, Guys. Innanzitutto, perdonate la brevità di questo capitolo e non temete (?) la parte mielosa è per lo più finita e, dal prossimo capitolo si entrerà nel pieno dell'azione ;) Che dire... spero davvero che questa mia storiella vi piaccia, e mi sarebbero davvero comode qualche critiche costruttive/consigli *faccina speranzosa* Quindi, grazie mille per avermi seguita fino a qui, e... dai! Fatevi sentire!

Lost time // Stony //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora