Capitolo 11

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Andy's pov
Quando suona la campanella esco subito dalla classe. Voglio andare a parlare con Christopher e mettere in chiaro un paio di cose. Cammino a passo spedito verso la sia classe.
-McCrory, devo parlarti- dico stando sulla soglia della porta. Si alza dal suo banco dopo aver mandato un occhiata a suo fratello, da quanto ho capito, e mi segue fino al laboratorio di chimica. Chiudo la porta e poi vado ad appoggiarmi alla cattedra di fronte a lui. Mi guarda come se sapesse già l'argomento di questa conversazione.

-Sarò breve, devi stare lontano da Madison- dico incrociando le braccia al petto. Mi guarda per qualche secondo e poi si mette a ridere. Pensa stia scherzando.

-Te lo ripeto McCrory devi starle lontano- dico. Alzo un attimo lo sguardo e vedo il riflesso di Madison alla finestra.

-Con tutto il rispetto, ma a lei che le importa?- mi chiede Christopher. Mi importa forse troppo.

-Non sono affari tuoi. Fallo e basta oppure vuoi che dica alla preside di questa- dico prendendo dalla tasca una bustina. Ho frugato un po' nelle sue cose e ho trovato una bustina di marijuana. Ho pensato che mi sarebbe potuta servire e infatti è così. Magari potrei dirlo anche a Madison.

-Non può farlo- dice agitato. Potrei fare di tutto per lei.

-Oh si che posso- dico ghignando. Madison è ancora li che ascolta. Probabilmente pensa che non mi sia accorto di lei.

-Non posso starle lontano- c'è un tono di tristezza nella voce sua voce. Mi fa quasi pena

-Non sarà poi così dura- dico falsamente. Christopher tende la mano e metto la bustina su di essa. Voglio fidarmi di questo ragazzo, ma questo non vuol dire che devo tenere la guardia bassa. Se la rimette in tasca ed esce dal laboratorio. Mi allontano dalla cattedra e faccio quale che passo verso il centro della stanza.

-Adesso puoi uscire Maddie- la richiamo. Esce dal suo nascondiglio e la sua esile figura mi si presenta davanti. Quanto è bella.

-Perché lo hai fatto?- mi chiede riferendosi sicuramente a quello che è successo poco fa.

-Stanne fuori, okay Maddie?- dico mettendo nella tasca dei pantaloni il telefono e il pacchetto di sigarette.

-Incredibile, sei incredibile- dice alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia la petto. La guardo alzando un sopracciglio.

-Non sei nessuno per permetterti di costringere le parsone a starmi lontano- sputa acidamente. La guardo ferito. Per me lei è qualcuno, qualcuno di molto importante e sentire queste cose fa male.

-Ci provo a starti lontana Madison, Dio se ci provo. Ma mi attrai, come una calamita attrae il ferro. Tu sei la calamita Madison e io il ferro. Per quanto provi a ripetermi che devo starti lontano non ci riesco. Io...io non ce la faccio più- sussurro l'ultima frase e sul serio non ce la faccio più. Detesto vederla insieme a McCrory.

-Ah, tu non c'è la fai più. Capisco- dice in tono acido.

-Quando parlo con te è sempre un io, io, io. Beh notizia dell'ultima ora non esisti solo tu- sta alzando la voce e le importa ben poco se qualcuno può sentirci. Cerco di parlare ma non me lo fa fare.

-E fammi finire. Sono io che non c'è la faccio. Dimmi cosa vuoi da me Andy? Perché ti comporti così? Prima mi è sembrato tutto normale, perché adesso stiamo discutendo?- dice toccandosi l'attaccatura del naso. Io in realtà non so perché mi comporto così. Di sicuro voglio lei. Ho questo malsano bisogno di averla, voglio che nessuno oltre a me le si avvicini. Ma non posso di certo dirle tutte queste cose mi prenderebbe per pazzo. Non parlo rimango zitto, non so cosa dirle.

-Dammi una buona ragione, una sola ragione per non uscire da quella porta e finirla qui. Finire qui qualsiasi cosa ci sia stata tra noi- mi da un ultimatum. La guardo quasi scioccato. È davvero arrivata a questo punto? Anche se adesso che ci penso non potrebbe mai e poi mai succedere qualcosa tra di noi. Non potrebbe mai essere. Un professore e un alunna è qualcosa di severamente vietato e la metterei solo nei guai e metterei nei guai anche me. Ma comunque non mi importerebbe nulla di me, non permetterei mai che le succedesse qualcosa. È meglio farla finita qui, finché siamo in tempo.

-Bene. Ciao Andy- dice e mi da le spalle uscendo dal laboratorio. Tiro un calcio alla sedia e questa si ribalta. Mi passo una mano tra i capelli tirandoli indietro. Calmati Andy, è meglio così. Continuo a ripetermi, ma più lo ripeto più mi sembra sbagliato. Scuoto la testa ed esco dal laboratorio. Vado nell'aula professori per prendere le mie cose. Devo andare a casa non me la sento di rimanere ancora qui. Vado alla segreteria e dico alla signora Fernandez che sto tornando a casa per dei problemi famigliari. Mi dice che riferirà tutto alla preside e mi lascia uscire. Esco velocemente dalla scuola e vado alla mia macchina. Salgo e metto in metto e in 20 minuti sono a casa. Come al solito David è steso suo divano con una birra in mano che guarda la tv, sarebbe normale se non fosse casa mia.

-Amico, che ci fai a casa a quest'ora? E guarda la tua faccia- dice ridendo. Gli mando delle occhiatacce e butto sulla poltrona la giacca e la borsa. Mi slaccio la cravatta mettendo la insieme alle altre cose.

-Avanti, cosa è successo?- mi dice, invitandomi a sfere di fianco a lui. Lo faccio poggiando la testa sullo schienale del divano.

-Ho avuto una discussione con Madison. Beh più che altro lei ha parlato io non ho detto nulla- spiego brevemente. Mi sento molto patetico in questo momento.

-Che genere di conversazione?- mi chiede voltandosi verso di me.

-Mi ha chiesto cosa volessi da lei, perché mi comportavo da stronzo e poi mi ha dato un ultimatum- dico l'ultima parola in uno sbuffo.

-Che genere di ultimatum?- ma cos'è un terzo grado?

-Dovevo darle una buona ragione per non far finire qualsiasi cosa ci sia stata tra di noi- adesso mi vengono un sacco di ragioni, sempre nel momento sbagliato. Dovevo pensarci li in quel momento non adesso.

-E tu cosa le hai detto?- sembra impaziente di sapere cosa le ho detto.

-Niente. Sono rimasto in silenzio- mi alzo dal divano e inizo a camminare avanti e indietro.

-Sei impazzito per caso?- urla alzandosi anche lui.

-Sei proprio un idiota Andy- dice tirandomi un colpetto sul retro del collo. Mi lamento per il dolore.

-E tu non sei d'aiuto. Ho pensato che sarebbe stato meglio così. Non volevo, non voglio crearle problemi. È meglio così- dico andando in cucina seguito da David. Mi prendo una birra dal frigo offrendola anche a lui, che accetta molto volentieri.

-Pensi sul serio che sia giusto così? Voglio dire ti ho visto molto preso da lei- dice gesticolando un po'. Si sedie al tavolo.

-Ad essere sincero no. Ma deve essere così, non voglio crearle problemi- dico sospirando. Butto lelattine ormai vuote e mi risiedo al tavolo.

-Sai, credo che mi piaccia sul serio Madison- confesso. È da un po' che vi penso e adesso sono arrivato alla conclusione che mi piace e non posso farci niente. Per me la differenza di età non è affatto un problema ma per lei porterebbe esserlo.

-Lo so. Ma non sono d'accordo con la tua decisione sappilo- mi punta un dito contro. Annuisco distrattamente e rotondo in salotto. Spero solo che lei non l'abbia presa male, molto male. Non lo acceteei se stesse male per colpa mia. Sbuffando accendo la televisione su un canale a caso, devo cercare di non pensarla cosa molto difficile, ma ci devo almeno provare.
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Hola ragazze
Ecco qui il nuovo capitolo dedicato interamente ad Andy.
Spero vi sia piaciuto. Commentate e stellinat🌟❤️
BAYYY
VE SE AMA❤️❤️❤️

Music Teacher [Andy Biersack] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora