"Le state facendo un dipinto?!" Meno uno. Meno uno alla grande festa di fidanzamento di Harry e Jadine. La tensione era palpabile in ogni cantuccio del palazzo e non c'era luogo in cui non vi fossero servi a pulire ed addobbare.
Ma quella che Harry aveva davanti era solo Guenda che, stupita dalla rivelazione del conte, quasi non le era venuto un colpo."Per Dio, Guenda! Abbassate quella voce!"
"Oh certo, certo. Bisogna essere silenziosi." Annuì in accordo Guenda chiudendo frettolosamente la porta della stanza della pittura di Harry. Posò poi lo sguardo con insistente tenacia, sul quadro coperto da un telo di leggero tessuto. Harry abbozzò un sorriso divertito osservando la sua domestica ficcanaso morire dalla curiosità.
"Volete vederlo?" Alzò un sopracciglio infine.
"Oh sarebbe meraviglioso! " si affrettò eccitata sporgendosi oltre la spalla del conte. Egli scosse la testa divertito ma, con un gesto misurato e attento, sollevò il telo mostrando quello che era l'unico modo di dichiarare il suo folle amore ad Eloise senza farsi scoprire.
La tela che gli occhi di Guenda bramavano ammirare, si rivelò spettacolare: Harry aveva minuziosamente osservato Eloise dalla finestra cercando di imprimere nella propria memoria ogni dettaglio e sfumatura; e gli occhi attenti ai particolari di Harry erano serviti molto pure quando spiava Jadine provarsi l'abito da cerimonia in compagnia di Eloise: e no, non gli interessava bearsi delle curve morbide e affascinanti di Jadine, ma solo della forma degli occhi di Eloise, del suo piccolo naso o del colore alla luce dei suoi capelli.
"Santi numi." Sussurrò Guenda ammirando quello che sembrava solo un semplice ritratto a carboncino; le linee erano tracciate con insicurezza, quasi come se il principe avesse avuto timore a rovinare la tela o l'immagine aurea di Eloise; sebbene Harry non aveva avuto la donzella davanti, ella era molto simile alla realtà. Ma era solo l'inizio: nella testa di Harry lavorarava già un'idea più ambiziosa.
"Cosa ne pensate?" Mormorò titubante quello.
"Signorino, è senza alcun dubbio meraviglioso! Lo trovo così realistico, la signorina sarebbe così onorata di sapere delle vostre attenzioni!" Sospirò la vecchia donna. Harry la fulminò con lo sguardo, coprì con uno scatto repentino il dipinto e guardò la donna severamente.
"Guenda non voglio avere malintesi su questa faccenda. Sapete bene a quali doveri sono costretto ad andare incontro, non voglio che una vostra fantasia rovini la mia reputazione; vorrei quanto voi poter dare le dovute attenzioni a quella donna ma non mi è concesso. Per favore, rispettate la mia volontà. " la supplicò Harry, impaurito che il padre venisse a scoprire di questa malata tresca, del suo essere un pittore nascosto di intrighi e che con ciò ritenesse Eloise un pericolo tanto da farla uccidere. Non lo avrebbe mai permesso.
"Bocca cucita, signorino!" Giurò la donna imitando una chiave che serrava le labbra sigillate. Harry sorrise, intenerito.
Quel giorno, seppur mancasse sempre meno alla grande cerimonia di nozze, era di buon umore. Che fosse stato perché nel tardo pomeriggio avrebbe visto Eloise? Di sicuro si. Il solo pensiero lo metteva in fibrillazione, lo faceva fantasticare in un peccaminoso desiderio di assaporare le gambe un poco nude della donzella che cammimava a spasso spedito, di accarezzare con lo sguardo, senza malizia, i seni rotondi e morbidi di lei.
Avrebbe voluto, dentro di sé, spogliarla non solo di quei poveri ed inutili abiti, ma anche spogliarla della timidezza e passare la sera intera a bearsi della melodia della sua voce, solo per il gusto di addormentarsi cullato da essa e dai suoi ricordi. Avrebbe voluto dare voce ai suoi occhi, così che avrebbe potuto conoscerla. Avrebbe voluto baciare ogni centimetro di quella pelle all'apparenza così morbida e profumata. Avrebbe voluto affondare le sue labbra su quelle rosse e carnose di lei, assaporare il loro sapore per molto, molto tempo.
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The Hidden Artist
FanficLondra, 1863 Harry Edward Styles è un ricco nobile della famiglia Styles con una grande passione per l'arte: ciò che essa esprime nella sua semplicità e astrattezza lo affascina sin dalla prima infanzia. Purtroppo, come ogni nobile inglese al ventun...