Capitolo 5

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Hermione si buttó a peso morto sul divano, tenendo stretto il libro che aveva preso poco prima, si intitolava "Let it snow", ma non aveva tanta voglia di leggere, era stanca.
Si mise a fissare il soffitto, oramai tutti i Weasley ed Harry, erano andati a Diagon Alley per acquistare i vari libri scolastici di tutti.
Lei aveva deciso di rimanere in casa, non sapeva il reale motivo della sua decisione ma sicuramente era rivolto all'unica cosa che oramai era presente ovunque, tutto riportava a lui.
Hermione non ebbe momento per scacciare quei pensieri che la tormentavano che si addormentó sul divano.
"HERMIONE JEAN GRANGER! PER LA BARBA DI MERLINO! SVEGLIATI!" Urló Ginny, strattonando Hermione.
"Oh...si? Che succede?" Chiese Hermione appena svegliata.
"Che sto cercando di svegliarti da un'ora! Batti persino Ron!" Disse Ginny, ridacchiando.
'Oh bene. Che bella figura di m...molliccio!' Pensó Hermione che rise.
"care ragazze, nessuno batte il vecchio Ron! Ben svegliata Herm!" Disse Ron porgendo una mano ad Hermione che la afferró e si alzó.
Il tempo passó in fretta, ma Hermione non aveva visto Fred da quando erano usciti.
Ron ed Harry erano usciti non so dove e i gemelli non erano in casa da un pó, ma George era ritornato solo venti minuti dopo degli altri.
Ginny ed Hermione, okay, non erano sole, ma non avevano che fare, ed erano uscite-OVVIAMENTE col consenso di Molly- si erano dirette semplicemente in un boschetto non tanto lontano da casa Weasley.
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"Ginny?"
"Mmh"
"Ma sai dov'é tuo fratello?"
Hermione e Ginny erano distese sull'erba del bosco e guardavano il cielo, oramai un po diciamo azzurro tendente all'indaco, dopotutto erano le sette.
"Quale dei tanti?" ridacchió Ginny
"Fred"
Ginny guardó Hermione con sorriso malizioso e rispose neutrale
"É rimasto a Diagon Alley con Geo.."
"Ma se George é ritornato a casa venti minuti dopo di voi!" Poi un lampo, velocissimo.
La conca.
Certo! Che stupida! Come mai non c'aveva pensato!
"uuuh Ginny lascia stare io devo andare, vado quì vicino, non mi allontano di tanto" disse Hermione, stranamente sicura che Fred fosse lì, disteso a guardare il cielo per chissà quale motivo.
Salutó Ginny con una mano, la rossa era ancora sconvolta ma comunque la salutava mentre guardava la folta chioma cespugliosa allontanarsi.
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Era annoiato, e no, tornando a casa si sarebbe annoiato ancora di più.
Salutó dolcemente il fratello con una mano e si diresse nel suo posto preferito, la conca.
Dire che quel posto lo rilassava era dire troppo poco, lì poteva schiarirsi le idee e magari anche fare qualcosa che non lo annoiava sicuramente, pensare alla Granger.
Si distese su quei meravigliosi tulipani gialli e pensó a quella gran figuraccia che Hermione fece quando andarono lì e rise.
Chi poteva passare di lì poteva prenderlo per pazzo, chi poteva mai ridere da solo senza alcun motivo? Eppure lì non ci andava mai nessuno, solo lui e... la Granger.

Le ore passarono e lui era ancora disteso lì, a non fare nulla.
Sentì degli affannosi passi avvicinarsi, ma non si giró, troppo difficile in quel momento di relax, sembrava quasi immobilizzato.
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A passo svelto la ragazza avanzava verso la conca, diretta lì per sgridare un Fred Weasley, sicuramente atrofizzato per non aver fatto nulla in queste due abbondanti ore oppure avrebbe trovato una bellissima distesa di tulipani gialli pronti per ospitare una ragazza pensierosa come lei e organizzarsi la mente per più o meno mezzora, niente ritardi di cena con la signora Weasley, meglio di no.

Arrivata difronte alla meravigliosa distesa di tulipani, notó una testa rossa in mezzo a cinque tulipani e sorrise.
"Frederick Weasley! Allora non sei stato schiantato da qualche ragazza a cui hai spezzato il cuore! Bene, sei vivo!" disse la ragazza, ghignando.
Fred giró di scatto la testa e disse
"Si Granger, ironica oggi eh?" Chiese il ragazzo alzando la mano e facendo segno ad Hermione di stendersi accanto a lui.
"Weasley, abbiamo mezzora" disse Hermione, mentre si stendenva, sfoggiando uno dei suoi bellissimi sorrisi.
Strano che Fred fosse così poco spiritoso, sicuramente aveva tanti pensieri nella testa.
"Beh, Granger, cosa ti ha spinto a venire quì?" Disse il ragazzo, senza distogliere lo sguardo dal cielo.
"Magari perché ti davamo del disperso?" Disse la ragazza
"ma io credevo che una ragazza ti avesse schiantato e invece... sei quì" completó ridacchiando Hermione.
Fred sbuffó.
Non parlarono per tutta quella mezzora, in effetti, non c'enera bisogno, quello a parlare era il cielo, che cambiaba tonalità diventando sempre più blu.
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"Weasley! Dobbiamo tornare a casa!" sentì urlare la Granger.
sempre a rovinare i momenti migliori, la prefetto-perfetto.
Peró sicuramente era meglio la prefetto-perfetto che ti intima di tornare a casa che una signora Weasley inferocita perché sei arrivato tardi a cena.
Fred si alzó, un pó scocciato.
Arrivati a casa, erano in tempo fortunatamente.
"Freddie! Bentornato a casa!" Urló George, in effetti, anche lui era un pó in pensiero per il gemello.
"Georgie! Oh si grazie, so di esservi mancato" disse Fred, con un ghigno stampato in faccia.
Hermione sbuffó.
"TUTTI A TAVOLAAAA!!" Si sentì urlare dalla cucina.
Fred non si voleva proprio togliere quel ghigno dalla faccia, i suoi occhi erano puntati su Hermione, era molto bella quel giorno, portava dei leggins neri e una maglietta bianca. I suoi cespugliosi capelli che ricadevano sulle spalle, senza trucco.
Oramai quel ghigno che aveva più o meno da venti minuti era sparito, lasciando un tenero sorriso.
A riportarlo nel mondo normale é stato il suo gemello, che capendo la situazione gli ha dato una bella gomitata.
"Freddie finiscila o non mangerai!" Aveva sussurrato il gemello all'orecchio di Fred, che ora era sicuramente più sveglio, ma ancora stordito.
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Era sera e lei, avendo cercato lungo in largo quell'idiota di un Weasley, era molto stanca.
"Bene io vado a letto, buona notte a tutti" aveva detto lei prima di lasciare gli altri seduti nelle poltrone di casa Weasley.
Era stesa sul suo letto da minuti, secondi e chi lo sa, il tempo passa, eppure peró era ancora sveglia a pensare alla giornata passata, e a Fred, che oggi era pensieroso, chissà doveva preparare dei nuovi scherzi.
Poi si addormentó con i suoi pensieri rivolti a quell'idiota.

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