Killian prese un lungo respiro, per calmare il battito innaturale del suo cuore e per raffreddare la parte sensibile che gli pulsava tra le gambe.
Ciò che stavano facendo era impossibile ed era giusto che si fossero fermati. Per alcuni momenti, però, aveva perso il controllo e questo era qualcosa di difficile da accettare.
Cosa diavolo gli era accaduto? Mai prima d'ora aveva parlato a qualcuno di cose così private; perché mai aveva raccontato i dettagli della sua infanzia come uno smidollato che si piangeva addosso? Forse era quella casa. Troppi ricordi, troppa infelicità e risentimento, ecco cos' era stato!
Eppure, nel corso degli anni, vi aveva portato altre donne e nessuna di loro aveva mai visto il dolore che si celava nell'angolo di ogni bella stanza, né avvertito la tristezza che sembrava avvolgere i mobili sontuosi. Nessuna di quelle donne sofisticate e ambiziose, aveva mai sospettato che per Killian quella villa fosse ben altro che una comoda casa di famiglia.
Emma invece si.
Certo, era facile confondere questo con la sua grande capacità di ascoltare, dato che lei sembrava avere il dono di pendere da ogni parola che le si diceva. Ma era pur sempre una maledetta giornalista, per l'amor del cielo! E, sicuramente, l'uso delle arti femminili per ottenere informazioni, era uno dei trucchi del mestiere.
Forse era più sveglia di quanto sembrasse e quella sua dolcezza, insieme allo sguardo languido e seducente dei suoi occhi chiari, era stata attentamente studiata a tavolino. Forse anche quel bacio faceva solo parte della commedia e non aveva nulla a che fare con l'amore...
Killian emise un gemito di disgusto. Amore? Cosa diavolo gli veniva in mente? Era una parola che aveva bandito dal suo vocabolario anni prima, probabilmente da quando Milah l'aveva accusato di essere incapace di un tale sentimento. Ricordava che non si era nemmeno preoccupato di discutere con la ragazza. In fondo lei aveva detto la verità: Killian non l'aveva mai amata veramente.
Desiderata si, goduto del suo corpo da modella e del sesso, base della loro relazione, indubbiamente, ma Milah non gli era mai entrata nella pelle in quel modo viscerale, irrazionale e sfibrante che per lui significava amore.
Si rabbuiò mentre la lama del rimorso si rigirava in quella vecchia ferita. Non gli era mai venuto in mente che lei l'avesse capito, finché non se n'era andata con Liam. Killian aveva dovuto poi vivere col rimorso di ciò che le era accaduto, come conseguenza della sua insensibilità.
Aveva imparato molto da quell'esperienza tragica e aveva giurato che non avrebbe mai più rischiato di causare ancora tanto dolore a qualcuno. Soprattutto ad Emma. Da ora in avanti lei era rigorosamente vietata.
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Con la mente in tumulto e il sudore che le imperlava la fronte, Emma si rifugiò nel primo stanzino che trovò sulla sua strada.
Il sangue le pulsava e il desiderio sembrava travolgerla con la sua forza, era spaventata dalla risposta potente del suo corpo.
In quell'istante dimenticò ogni collegamento tra Killian e la morte di Ellie.
Tremando si morse le labbra. Non l'aveva respinta, eppure ricordava perfettamente il terribile momento della conferenza stampa quando, incontrando i suoi occhi, vi aveva trovato solo disgusto. Tuttavia ora era tardi, non poteva tornare indietro, né per sua sorella né per sè stessa.
Le era passata la fame e valutò velocemente l'ipotesi di chiudersi a chiave e restare lì. Ma non poteva passare la notte in un ripostiglio e poi, sarebbe stato scortese non avvisare. Avrebbe avvertito Killian e simulato un forte mal di testa.
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Until I met you
Fanfiction"Alla disperata ricerca di informazioni su sua sorella, Emma si ritrova tra le braccia di uno sconosciuto. Solo che Killian Jones è anche l'unica persona che può dare una risposta a tutte le sue domande. Una volta svelata l'identità dell'uomo, Emma...