Capitolo 19

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Che differenza poteva fare un solo giorno, pensò Emma più tardi, mentre batteva a macchina la frase finale del suo articolo con uno svolazzo.

A quell'ora, ieri, era stata così triste da non riuscire a mettere insieme una frase decente e, invece, quella mattina, le parole le uscivano dalle dita a fiumi.

Perfetto! Appena meno di duemila parole, pronto da mandare a Marissa Fox!

Canticchiando tra sé, mise da parte il suo portatile e scese dal letto, stiracchiando le gambe.

Dopo che Killian se n'era andato, si era infilata la sua camicia. Sapeva ancora di lui e, mentre lavorava, le immagini di quella notte indimenticabile avevano continuato a tenerle compagnia.

Estrasse il cellulare e mandò a Ruby un frettoloso messaggio: a Venezia con K. articolo finito.

Esitò, sorridendo, mentre pensava se aggiungere i particolari della notte appena trascorsa. Ruby l'aveva sempre tormentata con la storia della verginità e, secondo lei, sembrava quasi necessario che una donna si sbarazzasse con chiunque di quel fardello.

Com'era felice di non averlo fatto! Nessuno avrebbe saputo prenderla con la passione e l'esperienza di Killian. Il suo cuore quasi si fermò al ricordo.

Tutto okay, finì.

Certo non rendeva l'euforia che provava, ma le avrebbe raccontato tutto una volta tornata a Londra.

Chiuse il telefono. Forse sarebbe stato meglio dire se fosse tornata a Londra. Stare lontana da Killian per qualche ora era già abbastanza brutto e il pensiero di lasciarlo era insopportabile.

Improvvisamente esausta, crollò sul letto ed emise un lungo sospiro. Quell'atteggiamento non era ne salutare, ne costruttivo e lei aveva sempre disprezzato le donne appiccicate ai propri uomini.

Ripensandoci, quella mattina le era sembrato un pò distante e freddo, quindi magari doveva stare più attenta a non soffocarlo.

Fuori brillava il sole splendente dell'estate, mentre Emma aspettava, sdraiata, che il ragazzo rientrasse.

Risoluta, si alzò. Basta con le nostalgie amorose di prima mattina! Sarebbe andata a fare un giro di esplorazione.

Dopo pochi minuti che era uscita dal palazzo, si era già persa.

Era convinta di sapere la strada per la vicinissima Piazza San Marco, ma dopo aver vagato per due stradine strette e sconosciute, dovette ammettere che si sbagliava. Era sempre arrivata lì insieme a Killian, riconobbe spazientita, troppo distratta per ricordare bene il percorso.

Vedeva il campanile di San Marco spuntare tra le cime dei tetti sopra di lei, ma invece di avvicinarsi sembrava andare sempre più lontano.

Voleva tornare nella grande piazza per scattare qualche foto col suo cellulare, invece si ritrovò a vagare a vuoto.

I passaggi erano pieni dei profumi delle numerose trattorie. Lo stomaco le brontolò ricordandole che non aveva seguito i consigli di Killian e non aveva fatto colazione prima di uscire.

Tuttavia, per la prima volta nella sua vita, non stava morendo dalla voglia di un'altra cioccolata. Doveva essere davvero amore!

Attraversò un ponticello, fece un cenno educato a una vecchia signora che arrivava dall'altra parte e si fermò prima di entrare in uno stretto passaggio tra due alti edifici in rovina. L'aria era soffocante e sentì il cuore batterle così forte che temette di sentirne l'eco contro le alte mura.

Esitò, chiedendosi se tornare indietro e farsi indicare dell'anziana donna la direzione, ma l'orgoglio glielo impedì.

Affrettando il passo, proseguì.

Until I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora