Capitolo 16

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Il mondo sembrava completamente diverso quando uscirono dopo il temporale. Gli antichi palazzi dai colori tenui erano chiazzati per il diluvio. Ma il cielo ora era sgombro ed era di un blu brillante.

La penombra della sera cadde sulle vie bagnate di pioggia, trasformandole in scie dorate.

Non era solo Venezia ad essere cambiata, riconobbe Emma, rabbrividendo. Anche lei lo era.

Fare l'amore con Killian l'aveva trasformata in modo irreversibile. Era come se qualcuno le avesse sussurrato i segreti dell'universo o l'avesse presa per mano e mostrato il paradiso.

Mentre gli camminava accanto, Killian sembrava distaccato e, sebbene lei desiderasse disperatamente toccarlo, non osò farlo.

Dopo le rivelazioni sulla morte di sua madre, si era come chiuso in se stesso. Solo quando Emma aveva finito di prepararsi ed era rimasta in piedi di fronte a lui, il suo viso aveva mostrato qualche traccia di emozione.

Poi, di colpo, lei si era resa conto di aver indossato casualmente l'abito che sua madre indossava nel ritratto  e si era profusa in scuse.

" Basta scusarsi, ricordi? Va tutto bene..."

La sua voce però era risultata stranamente incolore.

Ora, mentre si scostava per lasciarle attraversare un ponticello, Emma gli lanciò un'occhiata furtiva.

Non c'era da stupirsi che non si accorgesse nemmeno delle bellezze che la circondavano: perfino Venezia impallidiva paragonata al fascino eccezionale di quell'uomo.

La giacca scura sembrava esaltare la sua carnagione e i capelli, sempre un pò scompigliati, mettevano in evidenza i suoi lineamenti.

Non era mai stato così bello, né irraggiungibile.

Guadagnarono l'altra parte del ponte e lui, improvvisamente,  la guardò. La sua espressione sembrava essersi un pò addolcita.

" Ci siamo quasi. Non valgo molto come guida, vero? Continuo a dimenticare che non sei mai stata in questa città prima. Dovrei mostrarti tutto ciò che offre."

" Non c'è problema." rispose lei. " Mi sto semplicemente perdendo nella sua bellezza e non ho bisogno di conoscere altro. "

" Ma per innamorarsi di un posto, bisognerebbe studiarlo e conoscerlo, non soltanto ammirarlo dal di fuori."

" Sì, forse hai ragione, ma può anche darsi che io non voglia. Se m'innamoro, poi non vorrò più andarmene."

Lo guardò con un sorriso doloroso.

Emma non era sicura di come sarebbe stata la cerimonia della premiazione, ma si era preparata a qualcosa di molto simile al lancio del profumo.

In realtà non avrebbe potuto sbagliarsi di più.

L'evento si sarebbe svolto in uno del palazzi settecenteschi che si affacciavano sul Canal Grande. Le uniche macchine fotografiche presenti erano quelle dei turisti curiosi, che osservavano l'arrivo degli elegantissimi invitati.

Entrarono in un vasto ingresso colmo di donne vestite in un arcobaleno di sete e chiffon e uomini tutti impeccabili.

Lasciandole il braccio, Killian le mormorò all'orecchio: "Aspetta qui" e sparì tra la folla.

Senza la sua rassicurante presenza, Emma si sentì di colpo persa. Sospirò, alzando lo sguardo sul meraviglioso soffitto a volta.

In un paio di giorni sarebbero ritornati a Firenze e poi lei in Inghilterra.

Quel pomeriggio, tra le braccia di Killian e nel paradiso del suo letto, aveva raggiunto il punto di non ritorno.

Si era perdutamente innamorata di lui.

Until I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora