DUE.5

18 0 0
                                    

- Alessandro, questa sarà la tua stanza per i prossimi giorni, spero che il divano-letto sia abbastanza comodo.
Alessandro con uno scatto improvviso si buttò sul divano letto.
- Che figo!
- Sono contento che ti piaccia.
- No per niente! Ma è figo che io possa buttarmi sul letto con le scarpe e non c'è la mamma che rompe.
- Beh, in effetti non puoi, quello è un copriletto che oramai Ikea non produce più e ci sono molto affezionato!
Alessandro si tolse le scarpe e cominciò a guardarsi attorno.
- Ma dov'è la finestra, zio?!?!
Rilegato nello sgabuzzino, non sei contento nipotino caro?
- Casa è questa, cerca di accontentarti per questi pochi giorni.
Alessandro si schiarì la voce e con fare indeciso cominciò a parlare.
- Senti zio... eh... – qualche momento di esitazione – come ha detto di chiamarsi pisello all'aria?
Marco era un po' imbarazzato dalla verve di Alessandro, non perché smaliziata, era abituato a molto di più, ma nella linea temporale dei suoi ricordi, solo fino a ieri suo nipote aveva otto anni.
- Si chiama Massimo.
- Certo, mi pare di capire che non conosca due parole fonda­mentali per il rimorchio: DI-E-TA e CE-RE-TTA! I peli sulle spalle e la schiena sono anti-stupro!
Cosa mi tocca sentire!
- Dici? Chissà, magari per lui non è un problema
- Come no zio! Ancora credi alla favola del brutto fuori e bello dentro!
- Certo, mi rendo conto che questo concetto potrebbe essere ostico per uno che ha le sopracciglia ad ali di gabbiano. Ma la tua estetista non l'hanno ancora incarcerata?
- Ah, ah, mica sono l'uomo di Neanderthal trattino Massimo?!
A Marco scappò un sorriso.
- Ti faccio vedere il resto della casa, anche se dall'ingresso l'avrai già vista tutta.
- E come facevo con Massimo in mezzo! È così grosso che fa sembrare l'appartamento una casa delle bambole!
- Non vedo l'ora di assistere a una delle tue fantastiche battute con Massimo presente!
Marco uscì dalla cameretta e Alessandro lo seguì.
- Se ti posizioni in questo punto, puoi vedere tutta la casa!
Con orgoglio, Marco mostrò il suo mini appartamentino compo­sto dall'ingresso dove aveva posizionato il divanetto con la televi­sione tanto per farlo sembrare un salottino, la cucina, il bagno, lo sgabuzzino-stanza da letto e l'altra camera da letto. La casa era piena di mobili ristrutturati che venivano dalla sezione gratis di Porta Portese o recuperati direttamente dai cassonetti alternati con prodotti Ikea. Marco stava per aprire la porta della camera da letto senza bussare come d'abitudine ma si fermò giusto in tempo e menò due colpi alla porta con fare teatrale. Dall'altra parte, Massimo rispose "Avanti!" recitandolo malissimo. Marco aprì la porta accompagnando l'azione con un monotòno "Si può?" al quale Massimo neanche rispose.
- Questa è la mia stanza.
- Come mai Massimo si cambia nella tua stanza da letto?
No panic, no panic! Di subito che c'è una fuga di gas e fai scappare tutti!
- Visto che ci sei piombato in casa, ho pensato bene di cederti la mia stanza per farti stare solo e più comodo.
Pericolo scampato!
- In effetti dovresti ringraziare Massimo.
- Bella zi'!
Ma un trucido del genere non può essere mio nipote!
- Com'era quella cosa sulla "casa delle bamobole"? Perché non ripeti la battuta a Massimo?
Le gote di Alessandro presero colore. Nell'imbarazzo pronunciò "Il resto della casa?" e uscì dalla stanza quasi come fosse in fuga. Marco aiutò Alessandro a sistemare i bagagli nel vecchio arma­dio. Le ante a stento si tenevano chiuse e ci vollero più tentativi per riuscirle a bloccare.
- Sarai stanco, immagino che vorrai cenare e andare a letto, vero?
Marco sperava di ricevere un deciso di approvazione, ma Ales­sandro sembrava in preda a una bevanda vitaminica: era pieno di energie!
- Zio, conosci una zona che si chiama Testaccio?
- Sì, perché?
- Mi piacerebbe andare lì stasera, mi hanno detto che c'è un botto di gente!
- Sì, certo, ma pensavo che magari stasera potremmo stare a casa. Domani lavoro, sono stanco e non posso accompagnarti.
- Ah bene, ci andrò da solo! È lontano? Mi presti la macchina?
- Che?! La macchina non è mia e nessuno te la presterà! E poi, scusa, andare da solo lì, la prima sera che sei a Roma e che non vedi tuo zio da dieci anni? Non mi merito un po' di considerazione?
Marco non voleva che Alessandro uscisse solo, si sentiva respon­sabile. In realtà si sentiva responsabile del bambino che non era più Alessandro.
- Zio, quanto sei noioso. Guarda – tirò fuori una cartina di Roma – dimmi dove siamo e al resto ci penso io.
Davanti a quella cartina del centro di Roma, Marco non sapeva che rispondere, se non ridere.
- Prima di tutto, noi lì sopra neanche ci siamo! Questa zona è fuori dal centro.
Marco aprì un cassetto e rovistò per cercare un'altra cartina. Ne cadde una di Barcellona. Alessandro la raccolse.
- Sei stato a Barcellona!? Deve essere una città carina, io mai stato! Che carina questa cartina, hanno anche messo la bandiera della pace sul frontespizio.
Marco, continuando a cercare, trovò la mappa di Roma proprio nel momento di "bandiera della pace sul frontespizio".
- Dammi, che io le colleziono! – e tirò via la cartina di Barcel­lona dalle mani di Alessandro – Tieni, la x indica dove siamo. Ti annoto anche il numero di Massimo. Cerca di non perderti in questi giorni. Comunque stasera, facciamo un giro per qualche posto turistico.
- Insieme?
- Lo so che ti scoccia, ma almeno per stasera è meglio così.
- No anzi, mi fa piacere!
- Allora bene! Presto avrai tanti nuovi amici e colleghi di univer­sità, una stanza tutta tua e tante cose da fare! E nessun zio a romperti le scatole!
... e soprattutto nessun nipote a rompere le scatole a me!
- Sì certo zio, senti a proposito di questo volevo dirti delle cose...
- Che amorevole dialogo tra zio e nipote, ho le carie ai denti. È pronto, venite! – disse Massimo.
- Dai me lo dirai dopo, quando Massimo chiama per mangiare, odia aspettare.
- Ma dai, ha cucinato anche per noi!? Non credevo che tra coinquilini vi faceste questi favori.
Presto, distrai il nemico!
- Facciamo a turno, così guadagniamo tempo!

La metafisica delle bananeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora