2.

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Busso alla porta.
Se ve lo state chiedendo, sì mio cugino ha le chiavi di casa sua, solo che è talmente stupido da dimenticarle nella sua camera.
La porta si apre e mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli marroni e gli occhi scuri.
Saluta Daniele e dopo guarda me.
《Quindi lei è la tua famosa cugina! Piacere Stefano.》Dice sorridendo e allungando una mano.
《Alice.》Gliela stringo. 《Famosa?》Aggiungo un po confusa.
《Oh si, tuo cugino ci ha parlato molto di te.》Alzo gli occhi al cielo. Ora capisco tutto, sempre il solito!
《Allora entrate.》
Daniele mi da la precedenza con un lieve inchino, facendomi ridere.
Appena entrata, vengo avvolta da una strana sensazione, non so cosa di preciso ma è una cosa positiva.
La casa è veramente grande, come si vedeva dall'esterno. È molto bella!
La prima cosa che vedo è il soggiorno dove sono presenti vari ragazzi, immagino siano altri amici di Daniele.
Sembra stiano aspettando noi, infatti appena sono entrata mi sono ritrovata gli occhi di tutti addosso. Ognuno di loro ha interrotto ciò che stava facendo.
《Finalmente siete arrivati!》A confermare i miei pensieri è stato un ragazzo alto e di pelle scura con un accento francese.
《Ragazzi, lei è Alice, mia cugina. Vivrà qui con noi.》
《Come se non ce l'avessi già detto.》Le parole di Stefano provocano le risate di tutti. Io accenno un sorriso, mi sento un po a disagio.
Mio cugino se ne accorge e mi caccia da questa situazione.
《Presto conoscerai tutti. Ora vieni, ti mostro la tua camera.》
Arrivati in cima alle scale, percorriamo il corridoio fino a quando ci fermiamo più o meno a metà, davanti una porta, che suppongo sia la mia camera.
Daniele apre la porta ed entriamo.
《Ecco. Spero ti piaccia. La mia è la stanza accanto in caso ti servisse aiuto.》Mi guardo intorno, ammirando ogni particolare.
《Grazie.》Dico abbracciandolo.
《Voglio il meglio per te.》Mi da un bacio sulla fronte. 《Ora io vado dai ragazzi, tu prenditi tutto il tempo che vuoi.》 Annuisco e lui esce dalla stanza.
Appena se ne va, un senso di solitudine mi avvolge. Odio stare sola. Dovrei esserci abituata e invece è diventata una cosa insopportabile.
Cerco di non pensarci e inizio a sistemare le cose che mi sono portata dietro.

Mi butto sul letto. Ho appena finito di aggiustare tutto. Non sapendo che fare, decido di scendere ma appena apro la porta, mi ritrovo un ragazzo dagli occhi scuri davanti con una mano alzata.
《Oh ciao! Posso aiutarti?》
《Ero venuto a controllare se andasse tutto bene. Daniele è uscito e ci ha detto di vedere se avessi bisogno di qualcosa. È più di un'ora che sei chiusa qui dentro, così sono venuto a vedere se andasse tutto bene.》Dice abbozzando un sorriso.
《Tranquillo va tutto bene, grazie mille per esserti preoccupato. Non sono abituata al fatto che la gente si preoccupi per me.》Ammetto.
《Oh capisco.》Sembra a disagio.
Aspetta, ma lui chi è?
《Posso sapere il tuo nome?》
《Alvaro.》
《Beh il mio lo sai già.》Sorrido e lui ricambia.
《Comunque ho aggiustato la mia roba per questo non vi ho raggiunti in salotto.》
《Immagino sarai stanca dopo il viaggio e tutto.》
《Sì un po, ma ho voglia di conoscere coloro con cui dovrò vivere da adesso in poi. Perciò che ne dici di scendere?》
《Sì andiamo.》
Appena scesa, la scena che vedo è diversa da quella di un'ora e mezza fa. Tutti fanno qualcosa di diverso, anche se la maggior parte si trovano seduti sul divano a giocare a Fifa. Alvaro si allontana e li raggiunge buttandosi su una poltrona.
Cosi mi ritrovo "sola". Sento il mio stomaco brontolare, allora mi dirigo in cucina dove trovo un cuoco alle prese con i fornelli. Non sembra avermi vista. Raggiungo la credenza e prendo un pacchetto di cracker.
Si gira, segno che si è accorto della mia presenza.
《Fame?》
《Sì, un po.》
《Io sono Alex Sandro.》Mi dice con un accento conosciuto, che ho sempre amato.
《Sei brasiliano?》
《Sì. Bello vero? 》
《Mi è sempre piaciuto il Brasile.》
《Sei un cuoco?》 Domando incuriosita.
《In teoria no. Cucinare per me è un hobby, l'ho sempre fatto. Quando ero piccolo cucinavo sempre per la mia famiglia. Qui più o meno è la stessa cosa.》 Sorride.
Chiacchieriamo per dieci minuti, poi lo lascio alle prese con la sua nuova ricetta.
I ragazzi stanno ancora giocando con la Play, così decido di non disturbarli e salgo di sopra.
A metà scala mi ricordo di aver lasciato il cellulare in cucina così mi volto di scatto per scendere ma il mio piede va a contatto con l'aria invece che con il gradino.
Chiudo gli occhi e aspetto di sbattere il mio povero corpo su tutte le scale. Con mia sorpresa non sento niente se non una pressione sui fianchi e il mio corpo attaccato a quello di qualcun'altro.
Appena i miei occhi incontrano quelli verdi-azzurri del ragazzo che mi ha salvata rimango ferma a guardarli. Lo spazio che ci divide mi mette a disagio, è quasi inesistente.
Dopo secondi che a me sembrano anni, il ragazzo mi allontana un po e prende parola.
《Tutto bene?》
《S-sì sto bene.》Balbetto.
《Stavi per fare un bel volo lo sai vero? 》
《Già, grazie per avermi salvata.》Distolgo lo sguardo dai suoi occhi solo per spostarlo sul suo sorriso.
È una sensazione strana quella che sto provando, strana ma bella.
Un suono ci fa ritornare alla realtà.
È Alvaro che mi sta chiamando.
Lascio li il mio salvatore ringraziandolo per la seconda volta e raggiungo Alvaro e Stefano.
Trovo anche mio cugino con gli altri. Ero talmente presa dal momento che non l'ho sentito rientrare!
I ragazzi si presentano. Ora conosco i nomi di tutti. Tutti..tranne uno.
《Ehi dov'è Paulo?》Domanda Stefano a Alvaro.
《Non so, sarà in camera sua.》
《Chi è Paulo?》 Domando confusa.
《È l'unico che ancora non si è presentato.》
È lui. Il suo nome è questo allora. Paulo.
Stiamo mangiando la specialità dello chef Alex Sandro. I ragazzi stanno ridendo per qualche battuta, ma io non presto attenzione, sono troppo concentrata su quel ragazzo dagli occhi verdi. Paulo. Non è sceso per cenare, così Alvaro si è preoccupato ed è andato da lui. Quando è tornato non ha dato spiegazioni, né nessuno gliene ha chieste, ma lui era tranquillo quindi non doveva essere niente di che. Solo Stefano gli ha chiesto qualcosa ma non hanno fatto ascoltare niente a nessuno. A quanto mi hanno detto loro due sono migliori amici di Paulo.
Si accorgono della mia distrazione così mi limito a dire solo un "Sono stanca. Ho bisogno di dormire." e mi dirigo in camera.
Come prima giornata non è stata tanto male. I ragazzi sono simpatici, penso che mi troverò bene. Poi c'è lui. Paulo. Spero di vederlo domani. E di parlare con lui.

Prendo le solite pillole e mi addormento.

Angolo Autrice
Eccomi tornata con un nuovo capitolo.
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Green eyes.|| Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora