Capitolo 4

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Dopo la scena di ieri io e Ben non ci siamo più parlati, ma andare avanti così non fa bene né a lui né tantomeno a me.
"Senti Benji, dato che è sabato...potremmo andare al centro commerciale? Avrei bisogno del vestito per il ballo di fine anno."-lo sto scongiurando.
"Fatti accompagnare dal tuo amichetto Fede."-nemmeno mi guarda quando mi parla.
"Dai! Devi smetterla con questa storia...sai che non c'è nulla tra me e Federico e comunque anche se ci fosse qualcosa a te non deve importare...allora, mi accompagni o no?"
"No."
"Perché?"
Tentenna: forse non si aspettava una domanda del genere da parte mia.
"Per il semplice fatto che non hai il minimo bisogno di quel vestito."
D'improvviso mi si illumina la mente: ricordo qualche giorno fa che è andato al centro commerciale, magari sapendo di questo ballo...e se me l'avesse comprato lui?
"Il motivo sarebbe?"-lo incito speranzosa.
"Il motivo è semplice: tu a quel ballo non ci andrai."
"Come scusa?"-sbotto. Ho imparato in queste settimane la sua soglia di stronzaggine, ma fino a questo livello non ci era mai arrivato. Va di pari passo alla scenata di ieri.
"Come puoi farmi questo?"-ripeto, cercando di ottenere una risposta.
"L'unica condizione per la quale potrai andare è che l'accompagnatore sia io."
"Ma ci possono andare solo gli studenti!"-sto incominciando ad urlare.
"E allora vorrà dire che te ne starai a casa."
"Ok. Parlerò con il preside a riguardo, cercherò di farti entrare ugualmente."-ho le lacrime agli occhi dal nervoso, mi sembra di stare in galera.
Decido così di chiamare Lisa per raccontare la storia di Benji, sia per quanto riguarda la sua reazione al bacio che mi ha dato Fede ieri sia per oggi.
"Pronto?"-sento dall'altra parte del telefono. Ci scommetto che stava ancora dormendo.
"Lisa, sono Bonnie..."
"Sono tutta orecchie."
"Bene, ascolta..."-e così inizio a descriverle le scene.
"Senti Bonnie...come prima cosa non preoccuparti che potrà entrare sicuramente anche se non frequenta il nostro liceo, poi come seconda cosa...a me non sembra molto un comportamento normale, ok? Ma nemmeno normale per uno che semplicemente si preoccupa che ti accada qualcosa o che tu soffra..."
"Cosa intendi?"-io da lei volevo solo chiarimenti e consigli, invece mi ritrovo ad essere ancora più confusa di prima.
"Intendo che è il comportamento di uno che è geloso, ma seriamente geloso...non pensi che magari possa prov..."-non fa in tempo a finire il discorso che la interrompo.
"No, no e poi no. Ben neanche ha la minima voglia di stare nella stessa stanza con me...figuriamoci provare addirittura qualcosa."-dico più che convinta.
"Ma continui a dirmi dei suoi sbalzi d'umore, del fatto che prima ti difende a spada tratta e poi zittisce chiunque osi solamente rivolgerti la parola. Quasi non puoi uscire di casa se non c'è anche lui...fai due conti e cerca di aprire gli occhi. Forse non è così stronzo come si pone agli occhi di tutti. Riflettici. Domani ci sentiamo e mi dici."-conclude Lisa, chiudendo la chiamata.
'Ti difende a spada tratta'. Quella frase mi ha particolarmente colpita. È vero, non c'è stata volta in cui lui non mi abbia difesa. Eppure non mi sembra così...sarà come dice lui, lo farà solo perché non vuole finire nei guai.
Cerco di reprimere quel dubbio che mi ha fatto sorgere Lisa e ritorno in salotto.
"Allora mi ci accompagni o no?"
"Dove?"-mi chiede Benji.
"Al centro commerciale."
"Va bene."-dice sconfitto, prendendo i biglietti dell'autobus appoggiati sul mobiletto.

Appena entriamo nel centro commerciale vedo un negozio che mi piace e mi ci infilo.
"Sei pronto a diventare il mio consigliere di fiducia?"-gli chiedo ridendo.
"Che palle."-sbuffa.
Mi giro verso di lui e lo colgo mentre mi sorride, ma appena nota il mio cambio di direzione verso il suo viso spegne subito quel sorriso.
Mi stava davvero sorridendo? Di nascosto? Ma perché?
Scuoto la testa nella speranza che tutte le domande che mi sono sorte spariscano in un istante.
Prendo alcuni vestiti, sia corti che lunghi fino ai piedi e mi avvio verso i camerini.
"Io mi siedo qui, ok?"-dice il ragazzo e mi indica lo sgabello al di fuori della tenda del camerino.
"Certo."
Decido di iniziare da un vestito lungo, blu scuro, forse troppo elegante per i miei gusti, ma voglio comunque il parere di Benji. In fin dei conti ci tengo a lui. Forse anche troppo.
Appena unisco i due lembi della zip, mi sale l'ansia al solo pensiero di farmi vedere vestita così da quel ragazzo. Perché mi interessa tanto il suo parere?
Esco dal camerino e la sua espressione mi sorprende e mi diverte allo stesso tempo. Diventa tutto rosso e mi squadra dalla testa ai piedi, impressionato.
"Che c'è? Hai visto un fantasma?"-dico per sdrammatizzare la situazione.
"S-stai bene, molto bene."-si limita a dire.
Speravo in un minimo di enfasi in più, ma già il fatto che non mi abbia insultata è un passo avanti.
Rientro nel camerino e appena tiro la tenda sento da dietro dire "Wow".
D'istinto mi viene da sorridere, ma non voglio farci tropo caso. D'altronde cosa mi dovrebbe importare di ciò che dice lui?
Auto convinzione.
Provo il secondo ed il terzo abito, ma non mi convincono. Subito dopo arriva il momento del quarto: è azzurro, corto fino sopra le ginocchia con dei volant sulla gonna e del pizzo sullo scollo, su tutta la schiena, che fa da vedo e non vedo, e anche sulle maniche.
"Penso sia quello giusto."-annuncio mentre riapro la tenda.
"Bello, mi piace."-gli sento dire.
Mi guardo un po' allo specchio: sto abbastanza bene, si intona con i miei capelli biondi scuro e paradossalmente fa risaltare i miei occhi scuri.
Sto per rientrare nel camerino quando Benjamin mi chiama.
"Aspetta."- mi ordina.
Mi giro verso di lui e lo vedo che si avvicina a me. Non sono mai stata così vicino a lui. Non avevo mai notato quando quei suoi occhi azzurro-verdi potessero essere belli.
"Dimmi."-lo incito.
Mi guarda dritta negli occhi; mi mette in soggezione la sua bellezza.
Perché tutto questo in un colpo solo?
"Ehm...niente, lascia stare, andiamocene."-conclude infine, scostandosi da me e andando verso la cassa.
Ci rimango male, peggio di quanto mi sarei mai aspettata.
Da quando vivo con lui ho imparato a convivere anche con questo suo atteggiamento. Sembra quasi che abbia mandato giù tutto quello che doveva dire o che se lo sia lasciato portar via da qualche sua paura o chissà cosa. Vorrei capire cosa gli passa per la mente, cosa vuole dalla sua vita e il perché di questi suoi sbalzi.
Più domande mi pongo, meno risposte so darmi.

Tornati a casa, senza rivolgerci parola, vado direttamente in camera. Prendo le mie cuffie e il computer: ho voglia di scrivere, non so cosa, ma ho voglia di scrivere.
"Posso?"-sento dire da dietro la porta. Fortunatamente la musica non era al massimo, sennò non l'avrei mai sentito.
"Avanti."
Vedo Benji sedersi sul letto.
"Non ho voglia di cucinare stasera, ti va di andarci a mangiare una pizza?"
Rimango stupita dalla sua domanda.
"Certo, lasciami preparare."
Opto per un semplice paio di jeans e una maglietta bianca con la scritta 'love me' in nero. Prendo un cardigan nero, metto degli stivaletti dello stesso colore e vado in salotto.
Mi metto a fare zapping finché non vedo Benjamin scendere le scale. Cazzo se sta bene.

Decidiamo di andare in pizzeria a piedi e non in autobus come al solito.
"Quando ti deciderai a prendere la patente?"-provo ad accennare sorridendo.
"La prenderò quando la farai tu, sempre se vivrai ancora da me."-risponde girandosi verso di me.

<spazio autrice>
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