Capitolo 5

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Entriamo nel ristorante e ci sediamo ad un tavolo per due persone. La mia attenzione viene però attratta da un gruppetto di ragazzi alle spalle di Benjamin. Lui, senza che io dica una parola, si gira e nota ciò che mi ha attirato tanto l'attenzione.
"Merda."-gli sento dire, non appena il suo sguardo si posa su Federico.
"Senti, usciamo di qui, piuttosto cucino."-dice e si alza come se niente fosse.
Lo seguo, facendo finta di non capire, ma so benissimo cos'ha.
"Ehi, fermati, ancora con la storia di Fede?"-gli dico, tirandolo per la manica della camicia.
"No, mi è solamente tornata la voglia di cucinare."
"Ah sì certo, così d'improvviso."-ironizzo.
"Sì, problemi?"
Evito di rispondergli: ho imparato a stare zitta quando è così nervoso.

Ritornati a casa mi offro io di cucinare, pur essendo pessima. Mi metto ai fornelli e decido di preparare due uova alla coque, così vado sul sicuro. Percepisco lo sguardo fisso di Benji su di me.
"Spero di non incendiare casa!"-cerco di farlo ridere, è troppo serio per i miei gusti.
Niente. Nessuna risposta. Ancora.
Mi giro verso di lui, lasciando cuocere le uova.
"Dimmi perché fai così."-mi avvicino alla sedia dove è seduto.
Lui mi guarda negli occhi. Vedo una sorta di preoccupazione nelle sue pupille e non capisco perché sia turbato.
Mi avvicino ancora un po': la distanza tra noi è quasi satura.
Ora lo è del tutto. Le sue labbra sono sulle mie. E giuro che non esiste al mondo niente di più bello.
Mi stacco leggermente:"Perché? Perché l'hai fatto..."-non voglio fare la guastafeste, cerco una volta per tutte di capirlo.
"Tu non devi essere di nessuno, ok?"-il suo sguardo è di nuovo scuro ed il suo tono di voce sembra dettare un ordine.
"Non capisco..."-dico io confusa.
Prima mi bacia, poi mi dice che non devo essere di nessuno. Qualcuno mi vuole spiegare che cazzo sta succedendo in questa casa?
"Non cercare di leggere tra le righe, non c'è niente da capire. Ho solamente detto che tu non devi essere di nessuno..."-ripete.

Quel bacio ha ammutolito entrambi, nessuno dei due ha più il coraggio di guardarsi negli occhi. Ed io sono sempre più confusa, in ogni secondo mi si formano mille domande e mi scoppia la testa. Merda, mi fa male davvero.
"Vado a sdraiarmi un po' sul divano, ho un mal di testa allucinante."-annuncio senza aspettarmi risposta.
Mi alzo dalla sedia e mi dirigo in sala, dove mi sdraio sul divano e chiudo gli occhi. Non ho sonno, ma ho bisogno di chiarirmi le idee e chiudere gli occhi mi fa sentire come al sicuro da tutto e da tutti, finalmente in pace.
Sento i passi di Ben avvicinarsi al divano e percepisco la sua mano che mi accarezza la guancia. Pensa che io stia dormendo.
Nel giro di due secondi nel mio corpo si inietta una dose di traffico, tra farfalle nello stomaco e brividi lungo la schiena, che potrebbe fare invidia al traffico urbano di New York.
Fingo di dormire ugualmente, voglio assaporarmi ogni istante di questa versione tenera di Benjmin.
Mi dà un bacio sulla fronte.
Ed ecco che il traffico nel mio corpo aumenta esponenzialmente.
"Dormi piccola."-gli sento sussurrare, per poi coprirmi con un plaid e andarsene in camera.
Risento quella frase ancora e ancora, ce l'ho fissa in mente. 'Dormi piccola', fa da eco ai miei pensieri.

<spazio autrice>
Scusatemi davvero se non ho aggiornato da un po', ma essendo l'ultimo mese di scuola, mi tartassano con compiti, verifiche e studio. Cercherò di aggiornare il sesto capitolo al massimo entro due giorni, dato che questo è molto breve❤️❤️

Prendimi per mano e tutto avrà sensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora