Capitolo 10

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Nella mia stanza mi sento protetta, sento quasi la tensione scivolarmi via di dosso e la cosa mi fa rilassare almeno un po'. Per la prima volta sono riuscita a non farmi mettere i piedi in testa da Ben e questo mi consola almeno in parte da tutta quell'ansia che sento vagare nel mio stomaco. Non auguro a nessuno tutto ciò: dover convivere col pensiero di non sapere chi veramente ti fa battere il cuore, va a finire che ti toglie tutte le energie. Penso ad uno e subito arriva l'altro. Se solo Benjamin non fosse così stronzo, tutto sarebbe più facile, estremamente più facile. Ma non è così, lui è un insensibile, uno che gioca con i sentimenti, che ti fa sentire una stupida. E più ti ripeti che non sei stupida a credere nel possibile suo amore, e più ti rendi conto di esserlo. È un po' come cadere in una trappola, di cui sai già l'esistenza: io sapevo che quel bacio sarebbe stato magnifico, ma sapevo anche che avrebbe portato ad un'ennesima lite. Fede invece è tutto ciò che vorrei: dolce, affettuoso, desidera il meglio per la ragazza che ama. Eppure mi sento in colpa nei confronti di Ben...per quale motivo non lo so, ma è più forte di me.

Scivolo nel letto, tirandomi su solo le lenzuola, così da sentirmi come se ci fosse qualcuno ad abbracciarmi. Prendo le cuffie e faccio partire una delle mia canzoni preferite, quella che fra tutte mi fa riflettere di più.
If I could, then I would
I'll go wherever you will go
Way up high or down low, I'll go wherever you will go
E le parole penetrano nella mia testa e si formano mille immagini che mi cullano fino a farmi addormentare.

Sento la sveglia che suona, ma decido di posticiparla di cinque minuti.
Apro gli occhi, mi giro verso il comodino e guardo l'ora: 8:20.
"Merda!"-urlo nell'accorgermi che avrei dovuto essere già in classe venticinque minuti fa.
Corro in bagno per lavarmi i denti e il viso, non perdo nemmeno tempo a mettermi quel poco di mascara che mi dà un'aria più sveglia. Prendo la prima maglietta che trovo nell'armadio e infilo i jeans che avevo appollaiato sulla poltrona due giorni fa. Una volta fatto lo zaino e messo le scarpe, corro fuori dalla porta senza nemmeno degnare Ben di uno sguardo.

"Mi scusi prof, sono in ritardo."-dico, senza fiato dopo la corsa fatta da casa a scuola. Lo stipite della porta del frattempo mi serve per sostenermi da un eventuale collasso.
"A cosa sarebbe dovuto Bonnie?"-risponde la prof Chiabetti, l'unica insegnante che ci chiama per nome. L'unica vera insegnante qui dentro.
"Mi scusi tanto, ho perso l'autobus e il mio non passa frequentemente"-mento nella speranza che non guardi sul registro la mia via di residenza, che per la cronaca si trova nel quartiere accanto.
"Vai al posto."
Non appena mi siedo, Lisa mi fa notare il suo disappunto:"Ma dove cavolo eri?!"-mi sussurra. Sono consapevole che, conoscendola, se non fossimo state in presenza della prof non avrebbe né proferito questa domanda usando la parola 'cavolo' né avrebbe sussurrato.
"Mi sono addormentata."
"Comunque ti devo dire delle news."-mi dice, sfregandosi le mani.
"Ovvero?"
"Signorine vi disturbo se vi dico di fare silenzio?"-ci rimprovera la prof.
Bene. Arrivo in ritardo e mi prendo pure una bella strigliata. Fantastico!
"Dimmi solo se c'è di mezzo un ragazzo?"-continuo, cercando di nascondermi dietro la testa riccia di Riccardo, il ragazzo seduto davanti a me.
"Eh..."
" 'Eh' cosa?"
"Potrebbe."

All'intervallo passiamo il tempo ad osservare il presunto ammiratore di Lisa: è Luca, di 5ªC. Un tipo alto, snello, sicuramente uno che attira l'attenzione delle ragazze con quel suo ciuffo biondo...un po' come Fede. Sorrido al suo pensiero e come una sciocca dimentico di essere in un corridoio pieno di studenti.
"Ehilà?"
"Cosa c'è?"-dico risvegliandomi dai miei pensieri. Nel frattempo però noto che Luca si è avvicinato a noi.
"Ciao!"-mi dice e dal tono che usa deve avermelo detto giusto un paio di volte.
"Oh scusami, ero distratta. Ehm ciao."-dico a mia volta.
Guardo negli occhi Lisa e capisco che l'ammirazione è reciproca.
"Beh...ecco, ora me ne devo andare, ci vediamo domani Lisa. Ciao ehm, Luca giusto?"- fingo per non far capire che ormai so già tutto di lui, manco lavorassi all'anagrafe.

Uscita dalla porta principale, ormai con pochi studenti nelle vicinanze, vedo Fede che mi saluta. Il sorriso mi scatta automaticamente.
"Ehi!"-gli dico avvicinandomi:"che ci fai qui?!"
"Sono venuto a prenderti?"
Lo guardo perplessa, ma felice di averlo accanto:"A prendermi?"
"Sì, oggi io e Ben non proviamo, così ho pensato che sarebbe stato carino se ci fossimo visti."
"Sono felice, davvero."
"Bene, allora sali in macchina."-dice facendomi uno dei suoi sorrisi più gioiosi e belli.

<spazio autrice>
Spero che anche questo capitolo vi possa piacere! Commentate in tanti😘
Baci❤️

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