Alyssa

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"Eccolà lì!" esclamò la professoressa Johnson vedendo la caverna in lontananza.

Annie afferò un piccolo binocolo dalla sua minuscola borsetta blu e lo puntò in direzione della caverna, poi lo passò a Paul che diede uno sguardo veloce.

"Eccoci arrivati!" esclamò Harvey col sorriso sulle labbra. "Kim, la nostra guida speciale, darà ad ognuno di voi un caschetto di sicurezza ed una volta indossato, dovrete entrare ordinatamente in fila per uno verso l'entrata" concluse indicandola col dito.

I tre amici si avviarono verso l'entrata continuando a sistemarsi lo scomodo caschetto. Ad un primo impatto, lo spazio intorno a loro si presentava ostico ma, proseguendo a piccoli passi in direzione della fila, si cominciavano ad intravedere alcuni raggi di luce provenienti da minuscole fessure sopra le loro teste che rendevano quell'ambiente più confortante.

Pian piano, i loro occhi si abituarono alla fioca luce e qualcuno cominciò ad intravedere dei segni particolari sulle pareti della roccia, quasi tratti erosi dal vento. Mentre Paul e Annie si avvicinavano ad essi per osservarne i singoli particolari, Michael continuava a camminare, perso nei suoi pensieri, verso altri raggi di luce che si intravedevano poco più in là. Improvvisamente si ritrovò completamente solo: prese il cellulare e attivò la torcia, facendosi strada nell'oscurità della caverna. Non è che Michael avesse paura del buio, ma ogni volta che si ritrovava assorto in esso, non si sentiva a proprio agio e l'agitazione lo tormentava. Puntando la torcia qua e la, notò un percorso e decise di seguirlo: una delle poche cose che non riusciva a controllare era la curiosità. Dopo un paio di minuti, intravide un potente bagliore provenire dalla fine di quella via e, preso dall'eccitazione, cominciò a correre.

Appena entrò in quella specie di grotta, il bagliore di luce sparì quasi completamente. Proveniva da una piccola pietra incastrata in una fessura nella roccia. Michael era sbalordito, non riusciva a crederci. Si avvicinò sempre di più, fino a poterla toccare: era completamente trasparente. La fissava rapito, ma appena si accinse a sfiorarla con la mano, essa riprese ad emettere una luce accecante, che intensificandosi sempre di più gli fece perdere i sensi.

All'improvviso, cadde a terra e il suono del tonfo echeggiò per l'intero sentiero.

***

"Ehi, tutto bene?" chiese preoccupata Alyssa.

Michael sollevò leggermente la testa da terra e aprì gli occhi. In quel momento era stordito e il perché quella ragazza fosse lì non se lo pose.

Non potè fare a meno di ignorare la sua bellezza: il suo volto era incorniciato da folti capelli neri ondulati, che evidenziavano i suoi profondi occhi nocciola mentre le labbra rosse, sembravano coralli. Avvertì una sorta di "trambusto", suscitato da un misto di emozione e imbarazzo, incrociando il suo sguardo "civettuolo".

Immediatamente tornò in se.

"Ehm, si si, credo di si... Cos'è successo?" disse Michael con voce fioca.

"Passeggiavo poco distante da qui e di colpo ho sentito un rumore e sono corsa per vedere cosa fosse successo" chiarì Alyssa accennando un sorriso.

"Anche tu a curiosare in giro?" domandò Michael ridendo.

Alyssa lo guardò e scoppiò a ridere.

"Come ti chiami?" disse lei.

"Michael e tu?"

"Alyssa, piacere di conoscerti" concluse.

Michael afferrò il braccio di Alyssa e lentamente lei, lo aiutò ad alzarsi. Una volta in piedi, qualcosa scivolò dalla sua mano sinistra e tornò nuovamente a chinarsi: era la stessa pietra che aveva notato nella fessura.

"Ecco, guarda!" esclamò Michael mentre mostrava la strana pietra ad Alyssa. "Mi ricordo di averla vista incastrata in una fessura nella roccia prima di svenire..." disse confuso.

"Ti ricordi qualcos'altro?" domandò Alyssa guardandolo negli occhi.

"Solo di aver visto una forte luce... nient'altro" concluse lui.

La loro attenzione era unicamente focalizzata su quella gemma. Entrambi continuavano a fissarla perché, ad ogni movimento o rotazione di mano, essa emanava un lieve chiarore. La sua forma rotondeggiante sembrava modellata dal vento mentre la sua trasparenza ne esaltava la perfezione.

Era davvero uno spettacolo surreale.

"È assurdo!" esclamò Alyssa.

"Portiamola con noi" rispose Michael. "Una volta tornati a New York potremmo esaminarla più attentamente... aspetta, sei anche tu sei della Aaron vero?"

Ridendo, lei rispose:

"No, però frequento la Juilliard, la scuola d'arte!" disse. "E comunque accetto l'invito"

"Fantastico!" rispose Michael sorridendo mentre metteva la mano in tasca per prendere il cellulare.

Puntò gli occhi sullo schermo e appena il display si accese lesse...

17:43

"Cavolo, sono quasi le sei e noi saremmo dovuti essere all'ingresso da più di venti minuti!" esclamò Michael preoccupato mentre afferrò il braccio di Alyssa iniziando a correre verso l'uscita.

Ansimanti, arrivarono all'ingresso, ripercorrendo tutti i cunicoli e i sentieri che avevano attraversato precedentemente. Baciati dai primi raggi di luce fuori dalla caverna i due insegnanti si voltarono di scatto osservandoli con sguardo interrogativo:

"Bloomwood!" esclamò Harvey gesticolando per farlo avvicinare.

A quel punto, Michael non poteva far altro che salutare Alyssa quando improvvisamente lei gli sussurrò all'orecchio:

"Appena arrivi all'ostello controlla nella tue tasche"

Detto ciò si allontanò, salutandolo con sguardo sorridente mentre si accingeva a raggiungere il suo gruppo. Le ultime parole di Alyssa gli fecero mettere istintivamente la mano in tasca mentre Harvey lo chiamò a gran voce per la seconda volta. Apparentemente non sembrava esserci nulla eccetto il suo cellulare e così accellerò il passo dirigendosi verso il professore:

"Comprendo che la ragazza non passi inosservata ma questo non ti autorizza a rimanere indietro" concluse ammiccando.

Michael venne assalito da un misto di imbarazzo e riserbo ma non fece in tempo a proferir parola che il professore si avviò spedito verso l'autobus. Il ragazzo rimase lì, immobile con lo sguardo perso per qualche secondo... forse quell'incontro aveva realmente suscitato qualcosa in lui, ma non riusciva ancora a decifrarlo.

Iram | Il segreto di ArthurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora