Gogan & Arthur

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Era il grande giorno, il giorno dell'incontro.

Appena suonò la sveglia, si alzò di colpo, si vestì, si mise le scarpe e senza neanche fare colazione, si avviò frettolosamente in direzione del parco. I larghi sentieri all'interno di esso erano affollati da persone di tutte le età ed era una cosa normale trovare qualche turista lungo il tragitto che non esitava a chiedere qualche indicazione. Imboccò la 102esima strada per poi girare a destra e proseguire verso la cascata del The Loch.

Alzò lo sguardo da terra e a poche decine di metri vide Alyssa, lì, in piedi ad aspettarlo. Indossava un'elegantissima canotta bianca, un paio di jeans aderenti e con sé aveva una piccola tracolla in pelle che poggiava sul fianco sinistro.

Michael accellerò il passo.

"Alyssa!" esclamò facendo cenno con la mano.

La ragazza si voltò subito riconoscendo la sua voce e anche lei cominciò a camminare per raggiungerlo. Dopo aver chiacchierato per un po', passeggiando nelle vicinanze di un fiumiciattolo che attraversava il parco, Michael cominciò a parlare della gemma.

"Ieri pomeriggio è successa una cosa assurda... ti ricordi la pietra che abbiamo trovato?"

"Certo che me la ricordo! Ci sono novità?" domandò Alyssa.

"Non so il perché ma la forma della pietra mi ha ricordato un'episodio della mia infanzia. Ero con mio nonno. Mi aveva preso in braccio e fatto sedere sulle sue ginocchia... poi cominciò a sfogliare il suo diario di appunti, finchè non apparve una sua fotografia mentre era in viaggio per ricercare minerali"

Concluso il discorso, Michael la guardò, prese la pietra estraendola dalla tasca interna del cappotto e successivamente il diario del nonno; in quell'istante Alyssa dedusse il collegamento. Incuriosita, si accinse a sfogliare le pagine del diario fino a quando individuò quella in questione. Il suo sguardo ruotava dalla pietra raffigurata, a quella che Michael teneva fra le mani.

"Non credo ai miei occhi..." ribadì Alyssa e con un gesto avventato per lo stupore, fece cadere il diario a terra "disordinatamente".

Scusandosi con Michael, si chinò affrettandosi a ricomporlo, recuperando la fotografia che si era staccata nella caduta.

Si apprestò, imbarazzata, a sistemarla e si accorse che sul retro c'era scritto qualcosa. Cominciò a leggere ad alta voce:

"Caro Gogan, finalmente ho trovato ciò che cercavamo. Presto tutto tornerà come prima.

Dal tuo amico, Arthur"

Alyssa sgranò gli occhi e tornò a rivolgersi verso Michael, che rimase con lo sguardo perplesso udendo quelle parole:

"Non so chi sia questo Gogan ma di certo tuo nonno non ti ha raccontato un bel po' di cose..."

"Ho notato... ho notato..." rispose lui fissando la fotografia con ossessione come se da essa si aspettasse una risposta.

Michael spostò la mano da un angolo della foto ed entrambi, videro una minuscola scritta che riportava un indirizzo:

"Giant Forest, Sequoia National Park, California 93262"

Rimasero in silenzio e di colpo:

"Dobbiamo andarci — disse Michael con tono sicuro mentre Alyssa lo interruppe di colpo domandando:

"Hai detto Giant Forest? In California? "  domandò Alyssa sgranando gli occhi.

"Si, in California! Perché me lo chiedi?" domandò il ragazzo trepidande.

"La mia scuola organizza dei campus estivi per gli studenti che hanno un'ottima media" precisò Alyssa passandosi la mano tra i capelli. "Alloggerò in un hotel nella città di Visalia che dista poco meno di due ore dalla Giant Forest! Avevo in mente di farci visita. Potresti venire anche tu, che ne pensi?" concluse facendo un sorriso che andava da una parte all'altra del viso.

Michael non poteva crederci, sembrava assurdo. L'unico problema adesso era convincere la madre, che di sicuro, non lo avrebbe lasciato in pace durante il viaggio, assillandolo con decine di messaggi del tipo "Riposati durante il tragitto!" oppure "Ricordati di bere tanta acqua una volta che arrivi che lì fa molto caldo!".

"Fantastico!" esclamò. "Ne parlerò con mia madre ora che mancano due settimane alla fine della scuola!"

Il telefono di Alyssa squillò: era suo padre. Voleva che tornasse a casa prima di mezzogiorno per aiutarlo in cucina.

"Scusami Michael, mio padre vuole che torni a casa. Comunque appena hai buone notizie mandami un messaggio" esclamò salutandolo una volta allontanatasi.

Iram | Il segreto di ArthurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora