Big Trees Trail

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La scuola era ormai terminata da pochi giorni e per Alyssa era giunto il momento di fare i bagagli e partire per Visalia. Erano le nove del mattino quando, accompagnata in macchina dai suoi genitori, passò a prendere Michael, che aveva finalmente ottenuto il consenso di sua madre per accompagnarla al campus. Non si sarebbe mai scordato quel viaggio in aereo. Ben otto estenuanti ore di volo, prima di raggiungere l'hotel situato nel centro della cittadina.

"Sono veramente contenta che tu sia riuscito a venire!" disse Alyssa radiosa apprestandosi a disfare le valigie. "E' stata una fortuna poter partecipare a questo campus... da noi è difficile che una ragazza della seconda liceo riesca ad essere selezionata per questo tipo di attività"

"Dai" disse Michael mettendosi a ridere. "Non fare la modesta, sappiamo tutti che sei brava e questa sarà un'occasione in più per dimostrarlo" concluse mentre Alyssa cercava di nascondere il viso che era diventato rosso dall'imbarazzo.

"So che non vedi l'ora di andare alla Giant Forest, d'altronde lo ammetto, questa storia mi ha incuriosito. Dovrebbero accadere con più frequenza queste cose!" esclamò facendo sorridere Michael.

Il ragazzo riprese a parlare.

"Per arrivare alla foresta dobbiamo prendere l'autobus giusto?"

"Giusto" ribadì Alyssa. "Mi sono informata alla reception mentre tu eri qui in camera e mi hanno detto che domani mattina verso le dieci, ne partirà una a due isolati da qui. Il biglietto lo possiamo acquistare direttamente sul bus e dovremmo arrivare verso mezzogiorno, giusto in tempo per l'ora di pranzo"

"Magnifico! Sai che faccio? Preparo subito lo zainetto per domani!" rispose Michael alzandosi celermente dal letto addossato ad una delle pareti di quella modesta stanza.

***

"Svegliati Michael, sono le dieci meno un quarto!" esclamò Alyssa cercando in tutti i modi di farlo alzare. "Non ci arriveremo mai se non ci diamo una mossa!" concluse.

"Ecco cosa succede quando non punti la sveglia... maledetta me!" continuava a pensare la ragazza mentre si cambiava i vestiti, chiusa a chiave nel bagno.

Dopo qualche minuto Michael strizzò gli occhi guardando il display dell'orologio analogico poggiato sul comodino.

Segnava le dieci meno dodici minuti.

"Santo cielo, diamoci una mossa" disse spaesato alzandosi di scatto dal letto.

Si vestì in fretta e furia e prese gli zainetti con all'interno il pranzo al sacco e i soldi per il biglietto.

"Comincio a scendere! Ti aspetto davanti al portone principale... fai veloce! " continuò gridando per farsi sentire.

Non passarono neanche venti secondi, che Alyssa l'aveva già raggiunto al piano terra e i due cominciarono a correre a gran velocità verso la fermata di Willis Street. Quella stretta via sembrava non terminare mai. Le macchine posteggiate ai bordi della strada deviavano continuamente la loro corsa verso l'autobus, che aveva appena svoltato una curva a poche centinaia di metri per poi fermarsi vicino al palo dello stop.

Proprio quando il motore della vettura si riaccese, salirono alla svelta, senza nemmeno far caso all'appariscente fiancata esterna contrassegnata da scritte e immagini della celebre foresta.

"Buongiorno" disse Michael rivolgendosi all'autista.

Il fiatone non l'aveva ancora abbandonato.

"Buongiorno a lei" rispose.

"Due biglietti grazie" concluse Michael tirando fuori lentamente il portafoglio dalla tasca interna dello zaino.

"Sono 30$... Buona corsa" ribadì lui.

Il conducente estrasse i due biglietti dal contenitore poggiato sul cruscotto e li porse con cautela al ragazzo che si avviò insieme ad Alyssa verso i posti in fondo, gli unici liberi. La strettissima corsia centrale ti costringeva a camminare a piccoli passi, urtando di continuo contro i rigidi braccioli dei sedili. Finalmente si sedettero, Michael accanto ad un'anziana signora, che durante il tragitto continuava a rivolgerli domande sulla sua città e Alyssa vicino ad un ragazzino dall'area arrogante con due paia di cuffie più grandi della sua testa.

Possiamo dire che il viaggio non è stato dei migliori. L'unica cosa che volevano adesso, era arrivare a quella così affascinante quanto misteriosa meta.

***

"Prossima fermata, Big Trees Trail" disse l'autista parlando attraverso il minuscolo microfono attaccato al taschino della giacca.

Michael e Alyssa cominciarono a sistemare le poche cose che avevano tirato fuori dallo zaino per passare il tempo e decisero di scendere proprio a Big Trees Trail, un piccolo sentiero che attraversava parte della foresta di sequoie. Un piccolo salto e toccarono terra, più felici che mai. Si cominciavano a sentire gli odori del bosco e il leggerissimo fruscio del vento fra le foglie. Il sentiero distava pochissimi metri da loro e così si incamminarono lentamente verso di esso e successivamente verso una delle mappe raffiguranti l'intero tragitto.

"Michael guarda" bisbigliò Alyssa indicandogli una minuscola zona nella mappa contrassegnata da un puntino nero. "Lì vicino c'è uno spiazzo... potremmo dare un'occhiata in giro e vedere se troviamo qualcosa che ci riconduca a questo Gogan" disse soffermandosi tra una parola e l'altra.

Michael scrutava attentamente la mappa quando gli rispose senza nemmeno voltarsi.

"Si sono d'accordo" affermò. "Pranzeremo una volta arrivati, che ne dici?"

Alyssa annuì e insieme cominciarono ad avviarsi, cercando di non dare troppo nell'occhio, in direzione del punto indicato. Durante il cammino i loro sguardi erano calamitati verso l'alto. Le gigantesche sequoie sembravano sfiorare il cielo. Anche se non toccarono la corteccia di uno degli innumerevoli alberi, si percepiva anche solo con la vista quanto fosse dura e compatta.

I raggi del sole riscaldavano il manto erboso che ricopriva la foresta e, di tanto in tanto, facevano capolino piccoli mammiferi, come castori, scoiattoli e anche qualche volatile della zona. Le possenti e robuste radici ostacolavano il cammino con i loro dislivelli mentre le zone ricoperte da arbusti e fogliame si alternavano a piccoli ruscelli.

Era quasi passata mezz'ora da quando decisero di addentrarsi nella fitta boscaglia.

"Di questo passo non troveremo niente" disse Alyssa scoraggiata. "Neanche so dove ci troviamo adesso!"

Proprio mentre pronunciava quelle parole, nell'aria, si cominciava a sentire un gradevole profumo fruttato.

"Aspetta aspetta" sussurrò Michael incredulo. "Lo senti anche tu?"

"Di che stai parlando?" domandò lei fermandosi di colpo.

"Non lo senti questo profumo? Sembra... pesca" ribadì il ragazzo.

"E' vero, sembra pesca" bisbigliò Alyssa. "Però siamo in una foresta di sequoie! Dove diavolo troveresti un pesco in mezzo a tutta questa boscaglia?"

A tratti l'odore sembrava svanire nel nulla per poi tornare a farsi sentire, sempre più accentuato. Con lo sguardo interrogativo scolpito sul viso, Michael cercava di capire da dove provenisse quel delizioso profumo. Seguendo la sua scia, giunsero dinanzi ad una coltre di foglie dai colori vividi ma non fu quello ad attirare la loro attenzione. Poco più in là, videro una sorta di finestra circolare socchiusa che sembrava sbucar fuori dal terreno, coperta in parte dal fogliame.

Iram | Il segreto di ArthurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora