I need you

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John aveva bisogno di lui, e sapeva esattamente dove trovarlo.
Sapeva che era soprappensiero, perché il giorno dopo sarebbero passati due anni da quando il cancro gli portò lentamente via la madre.
Uscì di casa senza nemmeno avvisare Mimi. Cercò di fare il più silenziosamente possibile, ma la porta sbatté forte a causa di quella rabbia che la sua insicurezza gli causava, ma non gli importava più di tanto. Era sempre stato così, non poteva farci niente. Le delusioni subite durante i suoi diciotto anni di vita lo avevano portato ad avere costante bisogno di dimostrazioni d'affetto, come per riacquisire sicurezza in sé stesso.

Finalmente, nonostante il buio della sera appena calata, arrivò in spiaggia e lo trovò seduto sulla sabbia a guardare la luna. Ne era sicuro, lo conosceva fin troppo bene.
«Paul...»
Non lo aveva sentito, era troppo immerso nei suoi pensieri. Si avvicinò ancora di più a lui, gli si chinò dietro e gli coprì gli occhi con le mani.
«Chi sono?» gli chiese camuffando la voce il meglio possibile.
«John...ricordati che ho soltanto due anni in meno di te» si mise a ridere. Sembrava si fosse per un attimo distratto dai pensieri che lo tormentavano. Con John era così, gli metteva il buon umore anche solo sentire la sua voce. Quella voce che conosceva così bene. Quella voce che aveva sentito piangere, ridere, gridare il suo nome e sussurrarlo.
Si scusò ricambiando il sorriso e si sedette accanto a lui.
«Come facevi a sapere che ero qui?»
«Ti conosco»
«E perché sei venuto a cercarmi a quest'ora?» chiese curioso dopo una breve pausa.
«Non posso semplicemente voler stare un po' con te?»
«John...»
Paul sapeva che la cosa poteva accadere e anche frequentemente, ma aveva capito che non era quello il caso.
«Va bene...» sbuffò «Paul...tu mi ami?»
Il bassista rimase sbalordito da quella domanda. Cavolo, ormai la risposta sarebbe dovuta essere ovvia! Ma, alla fine, si rese conto del motivo di quella domanda e gli rispose:
«Certo, John. Come puoi pensare che non ti ami?» si fermò un attimo per guardarlo meglio negli occhi «John... sei la cosa migliore che mia sia capitata, non so cosa farei senza te. Mi conosci meglio di chiunque altro, sapevi esattamente dov'ero e, scommetto, anche il perché sono venuto qui. Non dimenticherò mai quando ti ho incontrato la prima volta, quando mi hai fatto entrare nella tua band e la felicità che ho provato in quel momento. Non dimenticherò mai il nostro primo bacio, come mi hai tranquillizzato la nostra prima volta nonostante lo fosse anche per te, con un ragazzo. John, è così difficile amarti in questa società di merda in cui viviamo, ma giuro, giuro su tutto che lo faccio. E non mi stancherò mai di farlo.»
John allungò inconsapevolmente gli angoli della bocca, grato del fatto che il suo compagno avesse capito il perché della sua domanda. Diamine, nella via era stato rifiutato da tutti, persino dai suoi genitori! ogni tanto aveva bisogno di conferme e un po' se ne vergognava. Ma aveva paura, troppa paura di perdere Paul. Era l'unica persona davvero importante che gli era rimasta.
Così, come per ringraziarlo -no cavolo, ne aveva bisogno anche lui!- lo abbracciò e sussurrò al suo orecchio «...ti amo Paulie...» causandogli piccoli brividi.
«Anche io ti amo Johnny»
Si scambiarono un dolce ma appassionato bacio. Rimasero lì tutta la notte, a guardare la luna e a dichiararsi quell'amore indichiarabile.

Angolo autrice
Vediamo, che c'è da dire?
Questa storia l'ho scritta verso novembre o giù di lì e il mio modo di scrivere è leggermente cambiato, quindi non mi convince al 100% ma vediamo se a qualcuno piace😊
~lucry

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