9 ottobre

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Cara madre mia,
lo sapevo, non riesco a fare le cose per bene. Parto con uno scopo e poi distruggo tutto. Non ti scrivo da ben tre giorni, non scrivo da ben tre giorni in generale a dire il vero. Ho deluso sia me stessa che lo psichiatra. Si chiama Derek, è un bell'uomo, ma non attira la mia attenzione in quel senso stai tranquilla. In questi giorni non ho scritto perché non avevo niente da dire a dire il vero. Ho disfatto le valigie, ho riempito il mio stupido armadio con le mie cose e ho trascorso tutti e tre i giorni a letto. Mi rifiuto di mangiare, che novità eh?
Mi chiedo che cosa pensino di me le persone, delle ragazze e ragazzi come noi. Ho incontrato due ragazzi che hanno il mio stesso disturbo, chi l'avrebbe mai detto. Forse il nostro cervello è stato fatto con lo stampino, forse siamo tutti uguali, forse tu conoscevi le loro madri ed eravate simili. Perché loro provano le stesse cose che provo io. Per quello mi chiedo che cazzo pensino davvero di noi i medici.
Ma sono stanca di cercare le parole nella mia testa, stanca di provare a metterle assieme per creare un pensiero unico e reale. Costa troppa fatica.
Questa mattina ho trascorso la mattinata in camera, a leggere. Dovrei comportarmi bene lo so, ma non ne ho alcuna voglia. È difficile. È come se fossi immersa nelle sabbie mobili. Io resto ferma e loro mi risucchiano il corpo un po' alla volta. A volte preferirei la morte a questo disagio mentale, mamma. Ma tanto a te non importa un cazzo della mia vita, lo so.
Che cosa diamine hai pensato quando mi hai abbandonata? Che cosa hai pensato di fare quando mi hanno lasciata tra le te braccia, dopo avermi dato alla luce? Quando esattamente hai iniziato a pensare di lasciarmi sola? Te lo chiedo perché non riesco proprio a capirti. Odiarti è facile, è amarti che non mi riesce.
Tu? Mi odi non è vero? Sono tua figlia, perché mi odi? No, forse non mi detesti neppure, non senti nulla per me, che forse è anche peggio. Non provi nulla.
Eppure ti voglio bene
Nonostante tutto, ti voglio bene

Camila

20 aprile 2016
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Nonostante tutto, ti voglio bene Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora