-Mamma?! Dove cavolo hai messo i miei occhiali da sole?!-
-Sono sulla tua scrivania! E vedi di moderare i toni signorina...- disse Rebecca, la madre di Emma, urlando dalla cucina
-Ah, sì! Eccoli qui!- fece la ragazza, più a se stessa che ad altri, prende gli occhiali con la montatura bianca e con le lenti azzurre a specchio, li appoggia distrattamente sulla testa facendoli aderire bene ai suoi lunghi capelli castani.
Emma si specchiò per un ultimo controllo prima di andare in aeroporto, per prendere l'aereo che l'avrebbe portata in Africa!
Quando arrivarono i risultati del concorso, circa un mese prima, iniziò a saltare, cantare e ballare dalla gioia... finché non lesse l'e-mail di persona, quasi non ci voleva credere... possibile che fra le centinaia di ragazzi che avevano partecipato avessero scelto proprio lei?! Subito lo disse a tutti: nonni, zii, amici e anche "nemici", se così li possiamo definire, giusto per fargli un po' d'invidia...
-Emma?! Sei pronta?! Non vorrai perdere l'aereo...-
-Si, si! Eccomi!- la ragazza, emozionatissima, balzò fuori dalla stanza prendendo il suo inseparabile trolley... E quando dico inseparabile, lo dico nel vero senso della parola! Emma adorava viaggiare, era stata per tutta Europa accompagnata dalla sua fedele valigia di un azzurro intenso con alcuni adesivi attaccati un po' a caso ma che davano un tocco di "vissuto" che non guastava affatto...
Fin da quando era piccola sognava di girare il mondo, di scoprire sempre più cose, di esplorare l'ignoto... era sempre stata una bambina curiosa -Papi, a che serve quello?- -Perché i pesci non possono ucire dall'acqua?-
Era una fabbrica di domande che lavorava senza sosta, i come è i perchè erano all'ordine del giorno, ma tornando a noi...
Emma e sua madre uscirono di casa, chiamarono l'acensore e finalmente salirono in macchina... Mancavano ancora diverse ore al volo, ma preferivano arrivare in anticipo... una volta lì, arrivò la parte più noiosa Il tempo non passava mai per Emma, iniziò a trovare scomoda la sedia su cui era seduta... Alla fine si alzò e avvertì Rebecca che sarebbe andata a comprare uno snack per ammazzare il tempo... La signora, anche lei annoiata, annuì e riprese la lettura di una rivista.
-Mmm... vediamo un po'- Disse la ragazza fra se e se davanti alla macchinetta -cosa potrei prendere? Dolce o salato? Bhe, diciamo dolce... Allora... Ah, degli Snickers! Non li avevo visti...- Mentre cercava una monetina da cinquanta centesimi nel suo portafogli le si avvicinò un uomo con espressione gentile... Lei fece finta di niente e continuò la sua "caccia alla monetina perduta"...
-Mi scusi, signorina...-
A quel punto fu costretta ad alzare lo sguardo e rispondere: -Si?-
-Non è che avrebbe cinquanta centesimi da prestarmi?-
-Emm...- quel tizio era strano, anzi, la parola che venne in mente a Emma fu "buffo"... E come darle torto... L'uomo misterioso indossava una camicia di Tweed marroncina, delle bretelle blu e il dettaglio che più la colpì fu certamente il cravattino... Il tizio notò che la ragazza stava fissando il farfallino azzurro così se lo aggiustò e disse in tono quasi solenne: -I cravattini sono forti!- E sorrise fiero... Emma era un po' in imbarazzo così appena trovò la monetina la diede all'uomo -Grazie, signorina! Ah, ti consiglio di evitare gli Snickers... Non è bello quando si rompono e il caramello va in giro dappertutto... Buah...- Il tizio fece una smorfia di ribrezzo -Bhe, però diciamo che è decisamente peggio vedere uno di quegli appicciscosi e viscidi lombrichi di Farzen 7... Oh... Quelli sì che sono disgustosi...- Fece nuovamente la faccia schifata mentre Emma lo guardava senza capire una parola... L'uomo forse si accorse di aver parlato troppo... Poi un'espressione di sorpresa comparve sul suo volto e indicò un punto alle spalle della ragazza, lei si voltò e non vide nulla...
-Ma cosa stava ...- Si rigirò e l'uomo misterioso era sparito com'era arrivato.
Alla fine la ragazza tornò a mani vuote dalla madre, che si stava per assopire...
-Booo!- spaventò la madre che sussultò leggermente lanciandole un'ochiataccia mista a divertimento.
-Allora? Che ore sono?-
-Non so... ho lasciato il cellulare a casa...-
-Uff... possibile che debba fare tutto io qui?!- disse scherzando Emma, mentre si frugava in tasca... -Sono le... Oh, mamma... ma io non avevo l'aereo alle 10.40?!-
-Sì, perché? Che ore sono?!-
-Le 10.37!!-
-Oh, tranquilla... Non agitarti abbiamo già fatto il ceck-in e tutto... Ora devi solo salire...-
-Ok, mamma! Allora io... Vado... Ciao!- Si abbracciarono forte poi una voce all'altoparlante disse: -Ultima chiamata per il volo 315, in partenza da Roma. Ripeto: ultima chiamata per il volo 315, in partenza da Roma.-
-Ora devi proprio andare...- Disse la madre della ragazza -Divertiti, eh! Ma stai sempre attenta! E pensami ogni tanto!-
-Certo che ti penserò! Salutami papà!-
Poi Emma si girò verso l'imbarco, prese la sua valigia e iniziò la sua nuova avventura!*Spazio mio*
So che il Dottore non è molto presente in questo primo capitolo, ma non temete... Mi rifarò nel prossimo...
Altra cosa, questa è la prima storia che scrivo quindi accetto consigli nei commenti e anche le stelline qui sotto sono ben accette! Grazie a tutti!
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GERONIMOOO!!!
FanfictionUn'avventura che vede come protagonisti Emma e il Dottore alle prese con un safari in Africa. Ecco cosa si era ripromesso il Dottore prima di partire: "Allora... è solo un safari... solo una gita... non ficcanasare e NON cacciarti nei guai!" Vedremo...