Erano all'interno di una grande stanza a forma di cupola nel cui centro c'era una console esagonale piena di leve, bottoni e mille lucine colorate ad intermittenza. Dall'alto soffitto scendeva una colonna in vetro, al cui interno brillavano, di una strana luce azzurrina, alcuni tubi che d'un tratto iniziarono a salire e scendere accompagnati dallo stesso rumore di quando era apparso.
"Che cos'è?" chiese la ragazza.
"Questo è..." il Dottore era impegnato a girare una manopola abbastanza in alto da dover stare in punta di piedi, perciò finì di sistemarla e poi andò avanti.
"Questo è il Tardis!" disse solennemente allargando le braccia "Tempo e relative dimensioni nello spazio!" I due ragazzi erano ancora indecisi se credere che tutto ciò fosse reale, ma sui volti di entrambi erano stampati due grandi sorrisi di meraviglia. "Allora, dato che noi non possiamo andare da loro, loro verranno da noi!" disse il Dottore "Cosa? Che intendi?" "La colonna al centro della voragine, su cui sono Luca e Pablo, è troppo piccola per potergli atterrare accanto e farli salire, quindi dovremo materializzarli dentro!" spiegò il Signore del tempo "Hai appena detto materializzare?!" domandò Andrea incredulo. "Già, non so se l'avessi notato, ma sei in una nave spaziale, più grande all'interno, che viaggia nel tempo e nello spazio... materializzare qualcuno non è così impossibile..." "Aspetta, che?! viaggia nel tempo?! vuoi dire che sono su una vera macchina del tempo?!" disse Francesca in un misto di incredulità e curiosità "si!" disse il Dottore fiero "No... non posso crederci! Tu puoi..." la ragazza non potè finire la frase che uno scossone percosse la stanza. "Oh, scusate, colpa mia... i piccoli salti sono i più difficili... reggetevi!" un'altra scossa fece vibrare la stanza, poi una figura in trasparenza comparve vicino a Francesca, ma non ebbe il tempo di capire cosa fosse perché un istante dopo era scomparsa, poi eccola di nuovo: più nitida, fino a che Luca e Pablo non furono con loro. Pablo era ancora privo di sensi e respirava appena, il Dottore sguainò il suo stetoscopio e ascoltò il debole battito dell'uomo.
"Che è successo?" Chiese il Dottore preoccupato "eravamo con voi quando si è sentito quel rumore assordante, poi è stato tutto strano..." iniziò a spiegare Luca "ho visto una piccola luce, una sfera luminosa che galleggiava nell'aria e l'ho seguita. Non mi ero reso conto che Pablo era dietro di me così continuai, la sfera si muoveva sempre più velocemente e così iniziai a correre. Poi sentì che qualcuno mi chiamava, era Pablo che mi urlava di fermarmi e così feci. Non appena mi fu vicino la terra iniziò a tremare e tutto intorno a noi iniziò a cadere. Avevo davvero paura di finire nel baratro anche io, non avevamo vie di fuga così ci limitammo a stare fermi e sperare. Contro ogni probabilità, proprio sotto di noi era rimasta una colonna di terra e noi eravamo sani e salvi... pochi istanti dopo però arrivò una figura minuta a bordo di una sorta di tavola da surf che si vibrava con leggerezza nel cielo... non avevo mai visto nulla di simile. Si avvicinò e ci puntò addosso quello che credo fosse uno scanner. Lo passò su Pablo e una voce metallica disse semplicemente: -inadatto-. Poi una scarica di energia, o qualcosa di simile, partì da un dito dell'essere e andò dritta sul suo cuore. Si afflosciò a terra con un grido di dolore e perse i sensi. Poi puntò lo strano aggeggio su di me. C'era una luce celeste, poi... disse: -adatto al 97%, compatibile- in quel momento siete arrivati voi, mi sono voltato e quel coso non c'era più..." le sue parole restarono sospese nell'aria per diversi istanti poi Luca alzò lo sguardo, si guardò intorno e chiese: "ma, dove mi trovo? Come sono arrivato qui?". Francesca guardò il Dottore in attesa che rispondesse, ma era così assorto che probabilmente non aveva sentito la domanda, così fu lei a rispondere: "Sei nel Tardis... è una nave spaziale e vi abbiamo materializzati qui..." Tornò il silenzio, di scatto il Dottore si alzò, si passò la mano fra i capelli nervosamente. "Che ha? Lo puoi curare?" chiese Luca preoccupato. "Non lo so... non ha lesioni, né interne nè esterne, tecnicamente sta bene, il battito così lento è l'unico fatto insolito..." rispose distrattamente il Dottore. "E allora perché non si sveglia??" domandò il ragazzino insistentemente. "E' come se stesse dormendo..." disse Francy "Nella fase REM il battito cardiaco rallenta notevolmente..." lo sguardo del dottore si illuminò "Ma certo!" si battè una mano sulla fronte "Come ho fatto a non pensarci subito! Fra, sei un genio!" lei si limitò a sorridere leggermente. "Sta dormendo, ok... ma perché non si sveglia è una domanda lecita..." intervenne Andrea "Sonno indotto" borbottò il Dottore "Il lampo che hai visto in qualche modo lo tiene sedato" E noi cosa possiamo farci?" chiese Francy. "Purtroppo nulla, ci serve la stessa frequenza che è stata usata per addormentarlo, e non la possiamo calcolare... c'è troppo margine di errore, se sbagliassimo lo uccideremmo noi..." "Quindi? non proporrai di lasciarlo così, vero?" disse il ragazzo più piccolo. "Certo che no e abbiamo un solo modo per riportarlo da noi: trovare quello che l'ha colpito e fargli invertire il processo!"
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GERONIMOOO!!!
FanfictionUn'avventura che vede come protagonisti Emma e il Dottore alle prese con un safari in Africa. Ecco cosa si era ripromesso il Dottore prima di partire: "Allora... è solo un safari... solo una gita... non ficcanasare e NON cacciarti nei guai!" Vedremo...