CAPITOLO 14
Zayn
Osservavo l'acqua scura del lago in cui, poche ore prima, mi ero istintivamente buttato per afferrare il corpo di Cass e impedirle di annegare. Temetti che potesse succedere qualcosa di grave e irreversibile. Avevo provato una paura sconosciuta quando le avevo visto battere forte la testa sulla pedana di legno su cui mi trovavo proprio in quel momento, a fumare una sigaretta nel totale silenzio di quella specie di laguna.
Fui distratto dai miei pensieri quando con la coda dell'occhio vidi in lontananza una figura longilinea attraversare furiosamente lo spiazzale che si estendeva tra la casa e il grande lago. Cass si stringeva nel suo maglione, i capelli biondi sciolti sulle spalle oscillavano a causa al leggero vento di quella sera. Non si era accorta della mia presenza e io mi limitai a starmene al mio posto, cercando di rimanere nell'ombra.
Quando la vidi oltrepassare l'ingresso della casa, mi avviai a passi lenti in quella direzione, consumando l'ultimo tiro di sigaretta e gettandola poi a qualche metro di distanza da me.
Prima che potessi raggiungere le scale del porticato, un rumore alle mie spalle richiamo la mia attenzione, facendomi voltare per scorgere la figura di Harry, che proveniva dallo stesso punto da cui avevo visto sbucare Cass pochi minuti prima.
Mi voltai completamente, dando le spalle alla casa e aspettando con le mani nelle tasche dei jeans che Harry mi raggiungesse.
«Che ci facevi con Cass?» esordii, quando fui sicuro che il mio amico fosse abbastanza vicino da sentirmi.
Harry dal canto suo, non trattenne un'espressione seccata quando arrestò i suoi passi e si fermò davanti a me. «Chiedilo a lei» rispose, non pensando minimamente alle conseguenze a cui avrebbe portato quella frase.
Di fatti, reagii di scatto e senza controllo, afferrando il tessuto della felpa di Harry e stringendolo furiosamente prima di parlare. «Che cazzo è successo?!» quasi urlai, al limite del nervosismo.
La forte gelosia era un mio tratto distintivo, ma pensavo di averla persa nei confronti di Cass, da qualche settimana a quella parte, ma, in un qualche modo, pensarla vicino ad Harry mi mandava su tutte le furie.
Il ragazzo dai capelli ricci, in risposta, utilizzò la stessa prepotenza che avevo usato io per afferrarlo, così avvolse inaspettatamente una mano intorno al mio polso e si strappò con forza dalla mia presa.
«Datti una calmata, Zayn» mi avvertì, liberando solo in quel momento il mio polso dalla sua stretta. «È la tua ragazza che mi gira intorno» aggiunse poi, con tono acido. Mi guardò un ultima volta e, senza dare ulteriori spiegazioni, salì su per le scale del porticato e raggiunse l'interno della casa.
Distolsi lo sguardo dalla sua figura non appena sparì dalla mia visuale, rivolgendolo poi da qualche parte sul terreno umido ricoperto d'erba. Sospirai pesantemente, appoggiando la schiena sulla ringhiera di legno, lanciando la testa all'indietro e socchiudendo gli occhi.
Pensai che forse avevo esagerato a trarre conclusioni troppo affrettate o a dubitare del mio amico, ma quando si trattava di Cass, sfioravo sempre i limiti dell'esagerazione, il mio cervello smetteva di ragionare e l'istinto prendeva il sopravvento. Sfortunatamente per me, il mio istinto mi portava spesso a dire cose o commettere azioni di cui la maggior parte delle volte mi pentivo.
~
Cass
Guardai l'orario sul telefono un'ultima volta prima di riporlo nuovamente sul piccolo mobile del bagno. Erano le otto e trenta del mattino. Avevo lasciato le mie amiche in camera, attenta a non svegliarle quando mi alzai dal letto con l'intenzione di andare a fare una doccia, ma fallii nell'intento quando per sbaglio urtai il corpo di Kylie, che di conseguenza avviò una serie di lamentele che cessarono quando lasciai la camera.
STAI LEGGENDO
𝐃𝐄𝐒𝐓𝐑𝐔𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍 | 𝒽.𝓈
Fanfiction𝐃𝐄𝐒𝐓𝐑𝐔𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍 Estratto dal capitolo 37: «𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨?» Era appoggiato alla sua moto con aria disinvolta e con la testa piegata su un lato, teneva le braccia incrociate al petto mentre mi...