5. Blood and fire

205 15 6
                                    

//Michele\\
Improvvisamente qualcuno bussa e chiede di entrare, vedo fuori la porta un'ombra: è l'ombra dell'ultima persona che vorrei vedere oggi.

È mia sorella Marta, la mia sorella gemella.

Perché è qui? Lei mi ha sempre odiato, ogni volta che vengo picchiato lei ride e gode. È fatta così, non posso farci niente.

Marta: M - M - Michele..
Me: Cosa vuoi? Cosa ci fai qui?
Marta: Sc - Scusami - dice abbracciandomi
Me: Di cosa?
Marta: Scusami se...
Me: Se...?
Marta: Se... se mamma ti ha fatto così coglione - dice e mi dà un pugno molto forte sulla costa rotta, provocando un dolore indescrivibile.

Sofia è lì che guarda la scena, ha gli occhi lucidi, so che avrebbe voluto difendermi, ma è successo tutto così velocemente.

Un liquido caldo scende dalla ferita, caldo e rosso. Sofia è scappata via. Sofia non scappare anche tu, resta con me. Il sangue scende e non si ferma, non riesco. Oh no, non voglio tornare in quella scatola. Non voglio, ma devo...

//Sofia\\
Sono scappata via, sono una codarda. Corro veloce, corro verso una meta che non c'è, ma devo scappare da questa vita.
Cosa starà facendo Michele ora? Quali danni avrà provocato quella ferita? Devo correre. RUN BABY RUN.

Finalmente sono a casa, devo chiamare l'ospedale e avvisarli, devono aiutarlo.
**a telefono**
Xx: Ospedale di Città di Castello, come posso aiutarla?
Me: Salve, un paziente è stato appena colpito, ho assistito alla scena, ma dalla paura sono scappata via - dico piangendo
Xx: signorina per favore non pianga, potete dirci nome, cognome e stanza del paziente?
Me: Michele Bravi, stanza 1532.
Xx: La chiameremo presto.

20 minuti dopo...
Non ho ricevuto nessuna telefonata, ho l'ansia, I need Michele's hug now.
Mentre cercavo un CD nella mia "SecretBox" ho trovato il mio vecchio diario, in momenti come questi ho bisogno di scrivere.
Penna? C'è. Diario? C'è. Lacrime? Ci sono. Sono pronta.

Caro diario,
è passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che abbiamo parlato, circa 2 anni. Oggi sono qui per raccontarti la mia vita. Da dove comincio?
Allora.. mmhh... papà è stato trasferito e ora viviamo a Città di Castello, una piccola cittadina dove tutti sanno tutto di tutti. Ho tanti amici e avevo un fidanzato, ma ora non lo è più. Ho un migliore amico, Michele. Michele è un ragazzo dolcissimo, tenerissimo, gentilissimo e intelligentissimo. Purtroppo è vittima di bullismo e io mi stavo unendo alla massa, ma ho cambiato idea. Ora è in ospedale, non so come sta, non so niente, l'ospedale non mi chiama. Sto malissimo, diario mio, malissimo. Come posso sorridere? Ho paura, tanta paura... Non voglio perderlo..
Beh diario ora ti saluto, ci vediamo.
Ciao.

Una lacrima solitaria scende dal mio occhio sinistro, ma solitaria non è.

Solo 20 minuti più tardi mi rendo conto di ciò che sto facendo: sto urlando come non mai e ho appena dato fuoco ad una foto... c'eravamo io e Lorenzo... PERCHÉ LA MIA VITA FA COSÌ SCHIFO?

Ho bisogno di riposo. Metto le cuffie e mi lascio cullare dalle note di "Un giorno in più" di Michele, lui ama cantare e suonare, due anni fa caricò questa canzone su YouTube e l'ho scoperta solo adesso. Sono stanchissima..
Sono le 21:30, meglio andare a letto, domani devo andare a scuola.

Il mattino seguente...

Sono le 6:30. Devo alzarmi, ma non voglio.
Ovviamente i miei non ci sono, sono a lavoro. Mi avranno preparato la colazione?

Entro in cucina. Eccoli lì, i miei adorati pancake, li amo. Noto subito un particolare: c'è un bigliettino sopra:

Leggi il bigliettino attaccato sul frigo, ci sono notizie importanti riguardanti lo stato di salute di Michele.
-La mamma.

Okay, adesso ho l'ansia.
Corro verso il frigo e trovo un bigliettino, lo leggo e inizio ad urlare come non mai. Le lacrime bagnano il mio volto e non riesco a fermarle. Sul biglietto ci sono scritte quattro parole, quattro parole che hanno distrutto il mio cuore:

Michele è in coma.

Breathe - SofieleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora