14. Alez

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//Sofia\\
Già riesco a sentire l'odore della mia amata Milano, mi è mancata tantissimo, anche se Castello non mi dispiace, ma dai, siamo sinceri, qui a Milano ho tutto. Ora ho anche Michele.
Osservo la casa dove "abiteremo" e mi fermo a pensare. Eppure sta casa io l'ho già vista... bah.

Entriamo tutti insieme e quell'odore di legno mi fa ricordare tutto.
Me: MA QUESTA È QUELLA CASA!
Mamma: sì Sofia, è quella casa.
Me: ODDIO NON CI CREDO, È QUELLA CASA, È QUESTA CASA
Michele: ehm scusate, mi dispiace disturbare ma... PERCHÉ QUESTA CASA È QUELLA CASA? COS'HA DI DIVERSO DALLE ALTRE CASE?
Me: QUESTA È... LA CASA.
Michele: no, è Sparta. Non capisco.
Mamma: Michele allora te spiego io perché se stai dietro a Sofia non ce capisci niente. In questa casa abbiamo passato la maggior parte delle vacanze natalizie. L'ultima volta che ci siamo tornati Sofia aveva 9 anni, poi è stata dichiarata inagibile.
Michele: quindi questa casa è in...
Mamma: no tranquillo, la casa è stata ristrutturata, ha tutti gli impianti nuovi, è antisismica e adesso ha anche un seminterrato, in caso le vie di uscita fossero bloccate dalla neve. Per questo siamo tornati dopo tutto questo tempo. Puoi stare tranquillo cucciolo.

SOLO IO POSSO CHIAMARLO CUCCIOLO! SOLO IO POSSO PRENDERLO PER IL CULO CON QUESTO NOMIGNOLO!
A proposito di cucciolo...
Devo pubblicare la foto che ho fatto con Michele in auto!

Un cucciolo di cane e un essere informe con la faccia da cane.
Comunque l'essere informe è lui, non io.

Papà ci indica la strada per andare nelle nostre camere e, guarda che coincidenza, la mia camera e quella di Michele sono adiacenti e il balconcino è diviso da una piccola piantina. So perché ha preso questa decisione, ma no, non lo farò.

Questa era la mia vecchia camera, tutta rosa con gli unicorni. Ora, purtroppo, non è più così: hanno portato via le mie cose e ridipinto le pareti di bianco, come un grande foglio di carta.
Prendo il mio amato pennarello indelebile nero e inizio a scrivere:

home is where the heart is

Anche se ho abbandonato questa casa per... troppo tempo, il mio cuore è qui e adoro condividere il mio cuore con le persone che mi vogliono bene.

happy to be back.

Ripongo il mio pennarello, sistemo le mie cose e indosso, OVVIAMENTE, il pigiama; dopo fatto tutto ciò, vado a rompere il cazzo a Michele.
Dopo aver ""scavalcato"" la piantina alta circa 30 cm, spiaccico il mio bel facciotto sul vetro della finestra del signor Michele Bravi.
Inizio ad osservarlo: sta sistemando le sue cose e sta cercando di essere il più ordinato possibile, anche se non lo è; ora si è seduto sul letto e accanto a sé ha una tuta, ora si sta togliendo il maglioncino... SOFIA NON DOVRESTI GUARDARE! Non dovrei guardare, ma è come se il mio subconscio me lo ordinasse e così decido di obbedire.
Oggi vedo Michele per la prima volta senza maglietta e devo dire che non è male, dice di essere un grassone, ma non è così.
Resto a guardare finché un calabrone decide di passare vicino al mio volto.
Me: VAI VIA BESTIA DI MERDA - urlo , dando per sbaglio un calcio al vetro.
Me: cazzo - sussurro.
Vedo Michele girarsi di scatto e, nonostante la mia mossa da ninja obeso, mi ha vista.

Michele: ehm Sofia ti ho scoperto, perché mi osservavi?
Me: ehm no... ceh sì... ceh volevo vedere cosa stavi... ehm... come dire... se stavi sistemando sì.
Michele: mhh okay, perché non sei andata via quando ho tolto il maglioncino? Ti piace la mia ciccia?
Me: perché il mio subconscio mi ha costretta.
Michele: vabene, oggi confermo per l'ennesima volta i tuoi problemi mentali. Dai entra, ora metto la maglia.

Ma io dico, subconscio del cazzo, non puoi stare zitto? Non posso decidere io?

No, non puoi mia cara Sofia. Io ti dico cosa fare e cosa non fare e non hai mai sbagliato.

Breathe - SofieleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora