Multe salate e un trasloco all'orizzonte

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Sebastiano Sforza è quello che si può definire un "donnaiolo di prima categoria".

Figlio di uno dei conti più famosi della regione e ricco sfondato, si trasferì nella mia scuola alcuni mesi dopo l'inizio della seconda liceo.

Per uno come lui, abituato a sostenere più di una relazione alla volta con le persone, fu facilissimo fare nuove amicizie e ben presto divenne la persona più nota in tutta la scuola. 

La sua popolarità gli valse il ruolo di rappresentante di classe, non la mia per grazia divina, e gli sguardi di ogni singola ragazza della scuola.

Sul fatto che fosse bello non c'erano dubbi: alto 1.84, mascella squadrata e muscoloso erano gli ingredienti principali ma il mix perfetto era completato dai morbidi capelli castani che gli ricadevano sulle spalle e dai due occhi grandissimi di color del cielo.

Il prototipo del principe azzurro.

Si trovò presto una ragazza, Angelina Morelli, la classica bionda-snob-futura-velina e figlia anche lei di ricconi.

E cosa c'entro io in tutto questo?

Proprio qui sta il bello.

Sul fatto che si fosse trovato una ragazza con cui soddisfare i propri appetiti sessuali erano tutti concordi.

Ma si sa, i figli di papà, chi più chi meno, sempre viziati rimangono e pretendono sempre di più, anche se hanno già tutto quello che possono desiderare.

E così è Sebastiano.

Un ingordo di prima categoria.

Pochi mesi dopo essersi messo con Angelina, arrivò dalla Spagna nella nostra scuola una nuova ragazza, Rosa.

Purtroppo non era ancora molto esperta della nostra lingua ed era parecchio disorientata il primo giorno di scuola.

E chi se non il prode cavalier Sebastiano poteva aiutarla avendo sentito odore di sveltina memorabile?

Divenne l'ombra di Rosa, la seguiva ovunque, era sempre accanto a lei ogni ora e camuffava questo suo piano ad Angelina con la scusa di stare facendo corso di spagnolo, che manco seguiva.

Passò un mese e si vedeva ormai che erano diventati amici molto intimi.

Ma il culmine arrivò una sabato sera di Aprile quando, dopo aver partecipato alla festa di compleanno di Angelina, Rosa si diresse ubriaca verso casa.

Sebastiano però, perfettamente sobrio, la vide in queste condizioni e agì subito.

Prima si offrì di darle un passaggio a casa, poi sul vialetto e infine in camera da letto.

E qui entro in gioco io.

Con la mia Polaroid avevo incominciato ad acquisire esperienza e ormai catturavo qualsiasi momento della giornata: Ambra che saltava per prendere un gioco, mamma che cucinava o papà che preparava la valigia per un nuovo viaggio.

Tenere quel cimelio meraviglioso appartenuto a Johnny fra le mani mi fa sentire ancora così viva e mi tiene legata a lui.

A scuola però badavo di non portarla e mostrarla, nemmeno a Zoe e Miriam.

Alcuni mesi dopo la morte del mio re, venne terminato il misterioso edificio che stavano costruendo vicino a scuola e svelato il progetto "Giornalisti in erba".

Si trattava dell'istituzione di un giornalino scolastico che sarebbe stato il primo con una sede indipendente dalla scuola.

Con ciò crebbe ancora di più il mio disgusto nei confronti del sistema scolastico.

Forte Come Un Uragano, Leggera Come Una PiumaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora