Sono solo, inerme a terra, incapace di alzarmi.
Attorno a me é buio, non riesco a vedere nessun colore, a sentire nessuna voce.
Sento come se tutto fosse andato in frantumi dentro di me, come se non avessi più le forze per continuare a vivere.
Decido di arrendermi, di smettere di lottare e farla finita.
Quando chiudo gli occhi sento che qualcosa mi tocca, mi stringe.
È una stretta leggera, e sento una mano piccola che afferra la mia.
Apro gli occhi e questa mano ha una luce attorno a se fioca, però riesco a distinguere bene i contorni e a vedere le piccole dita, e delle unghie tutte mangiate.
La mano mi tira su e dopo essermi alzato incrocio subito due occhi.
Verdi come una foresta, dolci e fragili che mi guardano per un istante e subito scappano via.
Cerco di inseguirli, ma corrono sempre più veloci, fino a che non riesco a vederne solo una lucina.
Io continuo e continuo a correre, finché...
Mi sveglio di soprassalto.
È mattina, sono le 6 e continuo a fare questo sogno da tre giorni ormai.
Casualmente, da quando non vado più alla spiaggia e da quando non rivedo la proprietaria degli occhi verdi.
So che non può essere una casualità questo sogno ricorrente e oggi è deciso: tornerò e le parlerò.
Devo levarmela dalla testa, anche se è praticamente impossibile.
Ancora non ne ho parlato con lo psicologo, ma penso non potrebbe capire niente di questa situazione.
Perchè mi sento diverso, perché mi sento cambiato?
Da quando l'ho vista, ho subito pensato che avesse qualcosa in comune con me.
Ma cosa?
Mi metto una felpa, mi lavo il viso, scendo di corsa le scale e senza nemmeno fare colazione mi dirigo verso il mare.
Non ho un gran piano di conversazione ma spero di trovare quella sintonia che non penso di aver mai sentito con qualcuno.
Arrivo nel boschetto dove l'ho vista pochi giorni fa ma non la vedo.
All'alba giustamente potrebbe essere nei paraggi di una spiaggia sapendo che potrebbe esserci uno stalker (io) che la insegue.
Bel ragionamento, genio.
Ecco cosa succede a non pianificare.
Vinto dalla schiacciante evidenza, mi avvicino al mare perché ho bisogno di sentire quell'aria salmastra che mi svuota i polmoni.
Chiudo gli occhi, inspiro profondamente e...BAM!
Un bastone mi colpisce la testa, facendomi molto male e interrompendo quel momento di calma che mi ero creato.
Un cane si avvicina a me, lo stesso cane che mi aveva accompagnato dalla ragazza.
Riconoscendolo so che ci deve per forza essere anche lei.
Prendo il bastone in mano, con la rabbia che sale dentro di me, pronta a scatenarsi dopo un bel po di tempo che stava in stand-by.
Comincio a camminare incazzatissimo verso di lei, mi avvicino sempre di più.
Lei non sa che cosa potrei scatenare, quindi non comincia a correre lontano da me, ma anzi, viene proprio verso di me.
Prima che io possa aprire bocca e cominciare a spaccare tutto, lei mi si avvicina e mi dice: "Mio Dio, scusami, sono mortificata! Ho una mira pessima..".
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Forte Come Un Uragano, Leggera Come Una Piuma
RandomCosa potrebbe succedere ad una piccola eremita isolata dal mondo, con solo il desiderio di solitudine come appiglio? Ecco la mia storia ed ecco come la mia vita è cambiata grazie ad un magico scatolone, un piccolo essere peloso, una macchina ferma t...