Capitolo 1

108 16 6
                                    

"Perrie.. Piccola Perrie.." Mi sveglia mia madre con la sua voce calda e dolce che fa il solletico alle mie orecchie. "Dai, devi svegliarti.. Oggi è.."

Oh, cavolo, no.

"Il primo giorno di Università!" Grida con aria di festa. Ha gettato tutte le lenzuola a terra e stava per buttarmi l'acqua della bottiglia, che tengo accanto al divano, in faccia. Meno male che mi sono buttata giù dal letto.
Mi alzo e la guardo male. "Mamma, ti sembra il modo migliore per svegliarmi?!"
Fa un sorriso smagliante e mi manda un bacio al volo, poi si gira e torna in cucina.
"Respira, Perrie, respira." Mormoro a me stessa.
Dopo essere andata in bagno ed essermi cambiata, vado in cucina dove mio fratello si lamenta del fatto che sia lunedì e mia madre prepara le uova sode e dei biscotti al cioccolato.
"Oggi è lunedì, che pal.."
"Harvin, evita. Io amo il lunedì!" Esclamo con un largo sorriso sulle labbra.
Harvin inarca un sopracciglio. "Mamma, quand'è che la portano al manicomio?" Chiede mio fratello in tono ironico.
Lo guardo male e metto le mani sui fianchi.
Lui ride, si butta su divano e posa le mani sulla pancia per le risate.
Prendo un cuscino e glielo tiro in faccia.
Lo sento mugugnare qualcosa, ma non riesco a capirlo. Ha una lingua tutta sua, e questo mi fa divertire.
"Voi due!" Ci riprende nostra madre. "Venite e mangiate che sono le 7:15. Harvin, oggi non vai a scuola, accompagnamo tua sorella al campus."
Guardo mio fratello: ha un'espressione che rappresenta un mix di eccitazione e sorpresa.
"V.. Veramente?" Balbetta.
"Harvin!"
"Va bene mamma." Sorride maliziosamente. Mi guarda e gli faccio la linguaccia.
Suona il campanello.
Corruccio le labbra. "Chi potrà mai essere?"
Mamma va ad aprire.
"Tesoro! C'è Jack! Vieni qui!" Grida dall'entrata.
Corro all'entrata e abbraccio forte Jack.
"Anche tu mi sei mancata, Perrie." Sorride. So che sta sorridendo, lo fa sempre quando mi abbraccia.
Mia madre schiarisce la propria voce. "Hm, sì. Vado a vestirmi." E sale in camera.
Mi sciolgo dall'abbraccio di Jack e lo fisso fino quando non sento la porta della camera di mia madre chiudersi.
Slam!
È nervosa, credo. Io invece sono in ansia. Cavolo, com'è passato velocemente il tempo. Ho già diciott'anni e oggi è il mio primo giorno al campus.
Jack l'ho conosciuto alle elementari, stava nella classe accanto alla mia: era della sezione H, io della A.
Mi ricordo che molti mi dicevano che gli piacevo tanto, il che mi dava fastidio. Non era irritante, anzi, per quanto io mi ricordi era un ragazzino abbastanza riservato e timido, però, era molto estroverso alcuni momenti e gli piaceva prendermi in giro. Da piccola non ero chissà che bellezza, perché avevo l'apparecchio e gli occhiali, ma nonostante questo, si diceva avesse una bella cotta per me.

I ragazzi dicono che noi donne siamo molto complicate, come se loro non lo fossero.

Comunque, mi ricordo la prima volta che mi ha baciata Jack.

17 Settembre 2004
"Perrie.."
Qualcuno chiama il mio nome. Chi è? Guardo fuori dall'aula e non vedo nessuno.
"Perrie!" Bisbiglia quel qualcuno.
È Jack. È nella biblioteca vicino alla mia classe. Mi fa cenno di raggiungerlo.
"Maestra, posso andare in bagno?" Chiedo educatamente.
"Sì, Perrie. Torna presto. Tra dieci minuti finisce l'intervallo!"

"Sì? Perché mi hai chiamata?"
"Perrie, io.. Io.." Sta tremando. Cosa ha da dire?
Suona la campanella.
"Oh, no!" Faccio in preda al panico. "Devo andare!" E faccio per allontanarmi, ma si matte di fronte a me e, prendendomi per le mie piccole manine, mi bacia. Non era chissà che bacio, ma era comunque un bacio. E inoltre non era male.
"Ti amo, Perrie."

"Perrie? Perrie?"
Jack agita la sua mano di fronte ai miei occhi. Mi sono addormentata?
"Scusa, stavo pensando." Mi scuso dopo aver sobbalzato.
"Harvin! In macchina! Siamo in ritardo!" Ordina mia madre a mio fratello.
"Vi accompagno io." Dichiara Jack.

How can you love me? Lorenzo Ostuni (Favij)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora